volume brossurato
con bandelle,
a colori,
pagine non numerate
qualora non trovassi Pinopiloto
nella tua libreria di fiducia,
puoi contattare l'autore per richiederlo,
scrivendo a:
marco@bailone.it
Alcuni anni fa parlai di un'opera di Marco Bailone che mi colpì moltissimo e mi piacque immensamente: si trattava di Fondobosco.
Con l'occasione dell'uscita del suo nuovo PINOPILOTO mi sono riletto anche Fondobosco e la mia opinione non è mutata.
Devo fare una confessione: ultimamente faccio fatica a leggere fumetti; la stanchezza (il cosiddetto "smart working" mi sta uccidendo nemmeno troppo lentamente...), poco tempo libero, preferenza accordata ai libri... Insomma, ogni tanto prendo un fumetto, lo leggo, mi piace, ma faccio proprio tanta fatica. Speriamo sia un periodo, perché i fumetti mi sembra di amarli ancora molto.
Ma questo era solo per dire che, invece, quando è arrivato Pinopiloto - la cui copertina non fa tanto immaginare cosa si troverà all'interno - l'ho sfogliato una volta, poi un'altra, poi mi sono soffermato sul testo, poi l'ho "riletto" guardando testo e immagini e, siccome gli anziani si commuovono facilmente, mi sono commosso.
PINOPILOTO di Marco Bailone |
C'è da dire che Pinopiloto non è proprio un fumetto, non ha balloons, non ha una sequenza regolare di vignette; si tratta di una storia illustrata, che mescola poesie e visioni oniriche, sogni e animali parlanti, ricordi e misteri.
Alcune pagine hanno solo testo, altre - la maggior parte - sono tavole a tutta pagina. Tra i testi una poesia di Chandra Livia Candiani e una di Franco Fortini e una del gruppo Croque Mule.
Vorrei riuscire a spiegare perché Pinopiloto mi è piaciuto così tanto e mi ha scosso dentro (così come già era successo con Fondobosco) ma non è facile, non sono più capace di scrivere come facevo nel 2014 e forse è un bene, chissà.
Credo che Pinopiloto abbia, tra le altre cose belle che ha, il dono di poter essere letto e guardato un sacco di volte senza stancarsi, e questo l'ho pensato dopo averlo letto e sfogliato solo le prime due volte. Le volte successive ne ho avuto la conferma.
Così come era successo per Fondobosco, Marco Bailone denuda sì un pezzo della sua anima e racconta di sé, seppure in modo non lineare, ma contemporaneamente usa e gioca con archetipi e miti.
PINOPILOTO di Marco Bailone |
Lo stesso strano titolo ha un significato che ha a che fare con la leggenda e l'oltrepassare confini, significato che non qui non intendo svelare, bisognerà leggere e guardare il libro per sapere.
La prima cosa che mi ha colpito sono stati i disegni, le illustrazioni, che trovo bellissime e fatte con uno stile che non so di preciso qual è, ma che amo molto e del quale puoi fartene un'idea guardando le immagini che ho scelto a corredo di questo mio scritto, ma avverto: i colori del volume sono molto diversi dalla loro resa sullo schermo del computer. Quando ho scandito le immagini ho addirittura pensato di non usarle, perché a vederle qui riprodotte risultano sminuite, i colori sbiaditi, i giochi di luce non risaltano. Sarà il mio scanner, sarà che non ho una laurea in photoshop, ma ti consiglio di non accontentarti di vedere questi disegni solo sullo schermo.
Marco non ha paura di giocare coi colori e le sue tavole fanno sognare e mi colpiscono tantissimo, micropaesaggi in cui perdersi felicemente dentro. Li trovo disegni... "grassi", mi piacciono tanto e sono il contrario dei disegni "secchi" che pungono e fanno sognare poco. Caldi e grassi, dànno molto, apri gli occhi e ti entrano nella testa in un turbinio di colori, non riesco a spiegare quanto mi siano piaciuti.
PINOPILOTO di Marco Bailone |
Come dicevo sopra il mio amore-per-i-fumetti c'è sempre, ma è sempre più... astratto. Li compro (ne compro comunque molti meno di un tempo) e spesso non li leggo, li sistemo nelle librerie dicendo a me stesso che "prima o poi li leggerò", ma ogni tanto ne dubito e questo pensiero mi intristisce. Ogni tanto ne prendo uno in mano e lo leggo e però faccio sempre più fatica, e mi dispiace, perché l'amore per i fumetti sento che c'è ancora, è lì che preme per uscire. O forse è come quando finisce un amore: dentro di te sai che è finito, ma non lo ammetti neppure a te stesso. Chissà come andrà a finire.
Sta di fatto che poi leggo e guardo Pinopiloto - che appunto non è proprio proprio un "fumetto" - e vengo riempito di schiaffotti sulle guance, i colori mi bucano piacevolmente gli occhi e mi si stampa un sorriso, l'ho già confessato, un po' commosso. E vorrei avere una cinquantina di anni in meno per andare subito a prendere carta e colori e disegnare anch'io, copiando i disegni del libro. Ma i signori anziani non fanno queste cose.
Nonostante i disegni possano apparire "semplici", abbiano cioè una struttura facilmente e piacevolmente fruibile, entrare dentro la storia di Pinopiloto richiede partecipazione e, sicuramente, più d'una lettura.
PINOPILOTO di Marco Bailone |
Quando si racconta aprendo il cuore e quando nel racconto entrano in gioco ricordi e sentimenti personali, chi legge deve fare un patto tra sé e l'autore e per un momento deve dimenticarsi di se stesso e seguire il cuore di chi ha scritto.
Cosa significa? Che io non ho quei ricordi e quelle metafore della vita e del tempo dentro di me, oppure le ho in altro modo, ma leggendo e guardando e accettando di aprire anch'io il mio cuore, entro in sintonia con l'autore, capisco - anche solo a livello intuitivo e affettivo - quello che lui mi sta comunicando.
L'operazione in questo caso è semplice perché aiutata dalla bellezza dei disegni e dalle poesie e perché alcune metafore, simboli e ricordi ce li portiamo tutt* dentro insieme al nostro dna: bisogna solo vedere se siamo capaci, almeno per un momento, di accoglierle e farle riemergere.
Non so se è comprensibile ciò che ho scritto: se non lo è non me ne dovrei scusare, perché questo è il mio Diario e quelle qui scritte sono le cose che penso e che provo e se sono strane o assurde, beh, pazienza.
Intanto ho ordinato altre due copie di Pinopiloto, da regalare a due amiche, spero piacerà loro anche solo la metà di quanto è piaciuto a me.
Pinopiloto esce in modo completamente autoprodotto, senza altra spinta che quella degli affetti, dei ricordi, della necessità di esprimersi, degli amici, delle amiche e degli amori dell'autore.
PINOPILOTO di Marco Bailone |
OUTRO
Voglio raccontare un aneddoto; non so se è proprio un aneddoto, ha più a che fare con strani fenomeni che da qualche anno mi accadono sempre più spesso.
Qualche sera fa, poco prima di andare a dormire (cioè, a cercare di dormire... dormire è diventata un'impresa sempre più difficile per me) ero nella stanza dei fumetti, dove tengo le mie qualche migliaia di fumetti - o forse sono solo qualche centinaia, non li ho mai contati - e ad un certo punto, senza un motivo particolare, almeno a livello conscio, volgo lo sguardo verso la libreria dove tengo i fumetti indipendenti e mentalmente mi dico: "Voglio proprio rileggere Fondobosco uno di questi giorni!"
Nulla era accaduto durante il giorno che mi portasse a questa perentoria e piacevole volontà; era stato come se la mia testa si fosse voltata automaticamente verso quella libreria, quello scaffale per prendere quell'impegno.
PINOPILOTO di Marco Bailone |
Ebbene il giorno dopo nella casella della mia posta ho trovato l'email di Marco Bailone, l'autore di Fondobosco e di Pinopiloto . Non ci eravamo mai sentiti né scritti, fatta eccezione per un suo gentile commento a ciò che avevo scritto anni fa su Fondobosco in questo blog.
Oltre all'immenso piacere di ricevere la sua email, c'è stato anche lo stupore della "coincidenza" ... Stupore sempre più tenue in realtà, dato che come ho detto cose del genere mi accadono sempre più spesso.
E sempre per la serie "coincidenze": come ho detto più sopra, una delle poesie che Marco Bailone usa per il suo Pinopiloto è di Chandra Lidia Candiani e io, che fino a poco tempo fa non conoscevo questa poeta, poco prima di ricevere l'email di Marco avevo da pochi giorni finito di leggere per la prima volta un libro di Chandra ( Il silenzio è cosa viva - Einaudi).
Orlando Furioso
PINOPILOTO di Marco Bailone |
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