giovedì 7 marzo 2013

Superman contro Newton


...via! ...più veloce della luce?!??...

SUPERMAN

CONTRO NEWTON

I supereroi dei fumetti e la loro scienza 
(vera e falsa)

di Lois Gresh e Robert Weinberg


2005 (in USA 2002), saggio, 
176 pag.

€ 13,00

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"Se Green Lantern non è in grado di fermare un missile colorato di giallo perché, molto semplicemente, non crea un secchio gigantesco di vernice verde e lo lancia addosso al missile?"[L. Gresh - R. Weinberg, autori di Superman contro Newton]
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...La risposta alla domanda qui sopra la si trova nel libro di cui vado a parlare. Ed è un'ottima risposta! Ma vi dovete leggere il libro per conoscerla: niente spoiler qui.
Non mi è mai piaciuta troppo la scienza. Mi angosciano le descrizioni dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo che mi fanno sentire come un niente nell'universo. Inoltre credo in un certo "innatismo" che fa sì che le persone siano "portate" verso determinate cose. La scienza, per me, non è una di quelle.
Però quando ho visto la copertina di questo libro nella vetrina della mia libreria di fiducia ho deciso di comprarlo e di leggerlo, pur sapendo che non mi sarei trovato davanti il più improbabile crossover dai tempi di "Superman contro Bugs Bunny"!

Le note di quarta di copertina mi avvertono che "Lois Gresh ha scritto molti racconti di fantascienza" e "Robert Weinberg - vincitore di svariati premi narrativi - è l'autore della serie Cable per la Marvel Comics"; i due sono anche gli autori de I computer di Star Trek (Longanesi 2001) e di The Science of Supervillains (2004, inedito in Italia).
Il fatto che almeno uno dei due autori sia (stato?) anche uno scrittore di fumetti, mantiene la promessa iniziale: qui si sa bene di cosa si sta parlando. Numerosissime, puntuali e corrette sono le citazioni; le introduzioni ai vari capitoli, oltre che essere un ottimo punto di partenza per chi non conosca o conosca poco i personaggi e i mondi cui gli autori fanno riferimento, sono piacevolissime da leggere e non vi si trova un errore manco a pagarlo oro. I due sono decisamente documentatissimi, il che - specialmente per un libro che parla di fumetti - è una cosa più unica che rara dalle nostre parti...

Superman contro Newton è un libro che si legge tutto d'un fiato e tranne che per alcune - poche, grazie al cielo - formulette matematiche (pura magia, per me...) è scritto in un linguaggio chiaro che, giustamente, presuppone che a leggerlo non saranno dei premi Nobel per la Fisica, ma delle persone appassionate di fumetti e un po' digiune di scienza. Un plauso sincero dunque, perché gli autori sono riusciti a far comprendere a me (!!!) cose che fino all'altroieri consideravo alla stregua dei Misteri del Mondo Infernale del Terribile Dormammu. Un buon antidoto, tra l'altro, all'analfabetismo scientifico che colpisce gravemente la popolazione italiana, e non solo italiana, e che ha come conseguenza maggiore che sempre più spesso le persone si rivolgano con mal riposta fiducia a superstizioni e mistificatori.
Sono davvero contento di aver letto questo libro, mi ha fatto bene, nonostante sarà ben difficile che io diventi un appassionato lettore di pubblicazioni scientifiche. E soprattutto è stata una lettura divertente che mi ha rimesso addosso la voglia di andarmi a ripescare vecchi fumetti e godermeli con nostalgia e affetto.
Ma, perché un "ma" in effetti c'è, Superman contro Newton mi ha anche profondamente irritato...

Sarà stata la mia anima nerd o il mio testone poco incline alle scienze, ma leggere le spiegazioni scientifiche dei motivi per i quali Superman non può volare, Giant Man non può ingrandirsi, Flash non può attingere alla "speed force" e via di questo passo, mi ha fatto venire il nervoso.
Innanzitutto credo che passati i 6 (sei) anni nessun lettore di comics creda davvero nell'esistenza dei supereroi!
Ma non è tanto questo ad irritarmi, quanto la tesi di fondo sottesa nel testo: e cioè che i comics supereroistici, se vogliono risollevarsi dal ghetto culturale in cui sono stati cacciati, devono essere scritti con presupposti scientifici "credibili", devono essere ricondotti entro binari scientifici per quanto possibile inattaccabili. Una dichiarazione esplicita degli autori è infatti quella che i lettori di fumetti che hanno una minima cultura scientifica si allontanano schifati dai comics supereroistici in quanto "ridicolmente impossibili".

Robert Weinberg, in quanto (ex?) scrittore di comics conosce benissimo il meccanismo della "sospensione dell'incredulità" (sia sempre benedetta!) e lo splendido "sense of wonder" che essa produce: e sto parlando semplicemente del motivo per cui leggiamo comics supereroistici!

Non so agli altri, ma a me non importa assolutamente nulla del fatto che un Superman o un Flash non possano esistere nel mondo reale perché in questo universo mancano i presupposti scientifici per la loro esistenza (grazie alla teoria della relatività specifica einsteiniana, legge che vale per tutto l'universo). Tanto meno ho voglia di leggere comics supereroistici educativi che m'insegnino la scienza, nei quali Superman è un super-poliziotto molto agile e Flash il campione mondiale di corsa al servizio della legge... sai che palle!?!
La magia - eccola, la parola chiave! - dei fumetti supereroistici sta proprio nella loro impossibilità, che diventa "plausibile" se lo scrittore riesce a farmi dimenticare che quello che sto leggendo è... appunto impossibile.

Nella mente umana le "azioni", per essere tali, non hanno bisogno di avere una loro controparte "concreta": esistono nel momento stesso in cui sono pensate; tant'è vero che in psicologia il termine "azione" viene usato sia per definire cose fatte che cose soltanto pensate.
Ecco: nella mia testona i supereroi esistono. E' proprio quello il loro universo e lì devono restare. In quell'universo le leggi della fisica sono diverse e infatti è un mondo molto più divertente di quello "reale". Per la gioia mia e di qualche altro milione di appassionati di... cose meravigliosamente impossibili.


Orlando Furioso Dicembre 2005