VILLA INCOGNITO
di Tom Robbins
romanzo, 294 pag.,
2003 in u.s.a, 2004 in italia
€ 14,90
"Avendone attentamente esaminato con mente aperta ogni singolo versetto innumerevoli volte, senza mai trovare in alcuno di essi una qualsiasi giustificazione razionale della credenza popolare secondo cui essi costituirebbero "la parola di Dio", Foley gettò da parte la sua Bibbia e rivolse tutta la sua attenzione alla flora e alla fauna circostanti." (Tom Robbins "Villa Incognito", 2003)
Tom Robbins è il mio scrittore contemporaneo preferito.
La frase che ho deciso di quotare dal suo ultimo romanzo dà subito - a chi non lo conosce - una prima, importante idea di chi sia questo meraviglioso scrittore, ma contemporaneamente ne falsa immediatamente la percezione... tipico di Tom!
La frase che ho deciso di quotare dal suo ultimo romanzo dà subito - a chi non lo conosce - una prima, importante idea di chi sia questo meraviglioso scrittore, ma contemporaneamente ne falsa immediatamente la percezione... tipico di Tom!
Tom Robbins, oltre a condividere cognome e genitori con Harold Robbins (lo scrittore un-tanto-al-chilo tanto amato sotto gli ombrelloni estivi, di cui Tom è "il fratello intelligente e meno ricco") è un genio, e questo è scontato una volta letto anche uno solo dei suoi romanzi; è un pagano nel significato più squisitamente spirituale del termine. Sto naturalmente parlando di lui come scrittore, ché personalmente non ci ho mai parlato né l'ho mai conosciuto (purtroppo).
E' un pagano e quindi è profondamente religioso, ma non nel senso che comunemente si dà, qui in Occidente perlomeno, a questo termine. Il suo "panteismo" riluce di dolcezza, amore, ironia e speranza: è serenamente pronto ad accogliere nel suo pantheon Buddha e Gesù, Shiva, la Madre Terra e la Grande Madre, gli dei del sogno aborigeni, Allah e il dio ebraico comunemente noto qui da noi come "Dio", quel giovane dio-pastore-ex-nomade che, poco più di duemila anni fa, sconfisse e mise in formalina le divinità della Sua stessa terra - già antiche al tempo della Sua nascita.
Già; pare che Tom Robbins, un distinto signore con (forse?) un passato da hippie colto, sia profondamente convinto che La Magagna Principale dell'umanità sia costituita dal monoteismo.
E' un'opinione interessante (molto, molto interessante!) la cui spiegazione è disseminata tra tutti i suoi magnifici romanzi: una spiegazione variegata, piena di colori e metafore che non sarò certo io a "riassumere" rischiando così di rovinare il divertimento al lettore che ancora non conosca questi bellissimi libri!
Il tutto, sia detto chiaro e forte dimodoché nessuno possa pensare che la "filosofia robbinsiana" sia pallosa o ostica, è inserito - in ogni suo romanzo - tra trame divertentissime quanto assurde (ma pur sempre plausibili), storie di spie, droga, sesso (tanto sesso, ma quanto lontano dalla freddezza noiosa del porno!) e ogni altra cosa vi possa venire in mente in questo momento.
Leggere i romanzi di Tom Robbins è un divertimento pazzo, è respirare, letterariamente e non solo, una boccata d'aria fresca e soprattutto sana, è immergersi in un mondo che è esattamente quello che conosciamo, ma visto, vissuto e descritto da una prospettiva anche solo un pochino diversa, quel tanto che basta per vederlo per la prima volta con occhi nuovi.
Esagero?
Leggete i suoi libri e poi ne riparliamo.
L'ottimo Tom ama profondamente l'Essere Umano, animale zeppo di difetti, contraddizioni, pulsioni suicide, ma anche pieno di ottime qualità, spesso soffocate e impossibilitate ad affiorare in superficie. "Non siamo noi una specie contraddittoria che occupa un pianeta dicotomico e traballante in quello che, stando a tutte le indicazioni, è un universo paradossale?".
Questo fa sì che nei suoi romanzi i cattivi non "perdano" mai completamente e i buoni mai completamente "vincano". I suoi romanzi, e i finali di questi ultimi, non sono mai completamente consolatori né depressivi (e neanche "realistici" nel senso bieco e noioso del termine). Tutto si mette a posto, nel senso che l'Esistente - reale o irreale che sia, Tempo compreso - è un sistema che sa aggiustarsi da solo, non sta mai fermo e ha un ottimo sistema di autoguarigione.
Questo fa sì che nei suoi romanzi i cattivi non "perdano" mai completamente e i buoni mai completamente "vincano". I suoi romanzi, e i finali di questi ultimi, non sono mai completamente consolatori né depressivi (e neanche "realistici" nel senso bieco e noioso del termine). Tutto si mette a posto, nel senso che l'Esistente - reale o irreale che sia, Tempo compreso - è un sistema che sa aggiustarsi da solo, non sta mai fermo e ha un ottimo sistema di autoguarigione.
Io credo che sia uno scrittore-sciamano...
Va detto che questo suo ultimo romanzo - Villa Incognito - ha ricevuto parecchie critiche negative (per quanto "negativamente" si possa criticare un romanzo di Tom Robbins...). Pur non accodandomi affatto alle litanie dei soliti corvacci che non aspettano altro che qualche "caduta" altrui, sono pronto a riconoscere che non è il suo romanzo migliore. Da qui a "brutto" ce ne passa, oh se ce ne passa!
I Capolavori sono eccezioni per chiunque; se uno scrittore riesce a scriverne uno, tanto di cappello; se uno scrittore riesce a scriverne due, mi spello le mani ad applaudirlo; Tom Robbins ne ha scritti almeno tre: Il Nuovo Sesso: Cowgirl(orrida traduzione di Even Cowgirls Get the Blues, 1976, dal quale è stato tratto un mediocre film di Gus Van Sant);Natura Morta con Picchio (Still Life with Woodpecker, 1980) e Coscine di Pollo (Skinny Legs and All, 1990). E mi limito a tre per non passare da fanatico...
Villa Incognito non è al livello dei tre romanzi citati, è innegabile. Per questo è un brutto romanzo? Ma neanche per sogno!
I Capolavori sono eccezioni per chiunque; se uno scrittore riesce a scriverne uno, tanto di cappello; se uno scrittore riesce a scriverne due, mi spello le mani ad applaudirlo; Tom Robbins ne ha scritti almeno tre: Il Nuovo Sesso: Cowgirl(orrida traduzione di Even Cowgirls Get the Blues, 1976, dal quale è stato tratto un mediocre film di Gus Van Sant);Natura Morta con Picchio (Still Life with Woodpecker, 1980) e Coscine di Pollo (Skinny Legs and All, 1990). E mi limito a tre per non passare da fanatico...
Villa Incognito non è al livello dei tre romanzi citati, è innegabile. Per questo è un brutto romanzo? Ma neanche per sogno!
Certo: non è il primo romanzo di Tom Robbins che consiglierei a un non-ancora-adepto, ma è un bel libro, godibilissimo, divertente, pieno di verve, assurdo quanto basta per capire almeno in parte lo stile dello scrittore di Blowing Rock (nato nel 1936, Seattlese (?!) di adozione) e innamorarsene. Un modo come un altro per cominiciarne la conoscenza, per poi però correre a leggere tutti gli altri suoi romanzi.
I personaggi dei romanzi di Tom Robbins - e quelli di Villa Incognito non fanno eccezione - sono incredibilmente vivi quanto assurdi (ma plausibili) e anche la peggiore carogna non riesce a non suscitare un po' di simpatia da parte del lettore. Sono personaggi realistici ma visti, e descritti, da punti di vista un pochino diversi dal solito: certamente un punto di vista non retorico, non luogocomunista, pieno di umana bonarietà e simpatia (nel senso etimologico del termine).
Le sue storie sono così ricche di avvenimenti, emozioni, pensieri saggi (insomma... plausibilmente saggi...)... e in questa storia ci troviamo, oltre a quanto detto finora, anche animali totemici/mitici che si accoppiano con donne giapponesi (ops... spoiler...), spacciatori di droga con sentimenti umanitari, zitelle feticiste di clowns - proprio così; e poi Bangkok, Laos, Seattle (non manca mai, la sua amata città di adozione), C.I.A., Pentagono, dinastie di acrobati circensi, cavi d'acciaio tesi sopra abissi, sesso e un sacco di altre cosette.
Villa Incognito mantiene la struttura generale, più che tecnica direi "mentale" e di approccio, dei romanzi precedenti, quel mix di violenta crudezza e dolcezza/benevolenza verso questo Esistente così malridotto dal monoteismo, dal potere, dall'inconsapevolezza, che fa somigliare sempre più Tom Robbins a un benevolo bodhisattva sorridente, uno che Ha Capito Se Non Tutto, Quasi e che rende la sua scrittura così deliziosamente fruibile, ricca e preziosa.
Le sue storie sono così ricche di avvenimenti, emozioni, pensieri saggi (insomma... plausibilmente saggi...)... e in questa storia ci troviamo, oltre a quanto detto finora, anche animali totemici/mitici che si accoppiano con donne giapponesi (ops... spoiler...), spacciatori di droga con sentimenti umanitari, zitelle feticiste di clowns - proprio così; e poi Bangkok, Laos, Seattle (non manca mai, la sua amata città di adozione), C.I.A., Pentagono, dinastie di acrobati circensi, cavi d'acciaio tesi sopra abissi, sesso e un sacco di altre cosette.
Villa Incognito mantiene la struttura generale, più che tecnica direi "mentale" e di approccio, dei romanzi precedenti, quel mix di violenta crudezza e dolcezza/benevolenza verso questo Esistente così malridotto dal monoteismo, dal potere, dall'inconsapevolezza, che fa somigliare sempre più Tom Robbins a un benevolo bodhisattva sorridente, uno che Ha Capito Se Non Tutto, Quasi e che rende la sua scrittura così deliziosamente fruibile, ricca e preziosa.
Fanculo i corvacci: Tom Robbins è vivo e lotta, se lo lasciamo fare, insieme a noi.
Orlando Furioso - settembre 2005
Nessun commento:
Posta un commento