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MORSUS VITAE di STEFANO
CELONA
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SYLVANIA
spuntava da una pila di fumetti indipendenti nell’angolo più buio
e meno frequentato della mia fumetteria di fiducia, quella pila quasi mai
messa in ordine né in luce e sempre poco frequentata dagli acquirenti,
ben più attratti dalle scintillanti produzioni seriali. Il denaro
da stanziare per prodotti così vacui dome i fumetti è sempre
scarso e i lettori compiono le loro scelte con sempre maggior oculatezza.
Restano 3 euro: provi il nuovo manga (rassicurante) o ti getti in una produzione
indipendente sconosciuta ai più?
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La risposta
è scontata, il 99,9% delle volte. Prendo la copia di SYLVANIA
e la sfoglio, conosco già la Lilliput e ho simpatia per questo
piccolo ma coraggioso editore che ama i fumetti. Scatta la sintonia: atmosfere
un po' noir e molto pulp, fumetti degli anni ’60 e ’70, Jacula,
bianco e nero, vignette fitte con tante parole, mi piacciono le storie
di vampiri…
| Il manga lo prenderò un’altra volta. Stefano Celona, leggo in quarta di copertina, ha già partecipato a diversi concorsi, vincendone anche qualcuno e questo MORSUS VITAE è il suo primo racconto lungo realizzato per la Lilliput. Non è un ragazzino, infatti i suoi disegni “tradiscono” la conoscenza del fumetto adulto degli anni ’70 (Ediperiodici ecc.) –al quale chi scrive è particolarmente affezionato- e la contemporanea |
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voglia di approfondire e superarne i canoni stilistici. La costruzione delle tavole è particolarmente curata: Celona pone molta attenzione a studiare soluzioni ardite (e gradevoli) per la scansione delle vignette e interessante e azzeccata è anche la scelta delle inquadrature, mai banali. Ma al di là dei dettagli tecnici, la cosa che colpisce maggiormente e fa sì che scatti la sintonia di cui sopra è l’atmosfera di cui è pieno il fumetto: la storia è narrata con passione e si sviluppa in modo serrato, non c’è un attimo di noia né di stanchezza o confusione narrativa, incuriosisce e affascina man mano che si dipana. I disegni, iperdinamici –vera antitesi di qualsivoglia ligne claire- trasudano espressività. Nessuna voglia di “fare pulci” o paragoni; siamo alla presenza di uno stile personale che potrà piacere o meno (in questi lidi piace molto, se non si fosse capito), ma non lo si potrà mai accusare di monotonia, accodamento ai cliché più triti o scarsa originalità. SYLVANIA è una vampira molto, molto particolare e con caratteristiche e poteri del tutto anomali rispetto ai vampiri che conosciamo… |
E’ affascinante,
intelligente e spesso si trova a dover combattere proprio in virtù
delle sue inclinazioni tutt’altro che malvagie. A questo proposito non
so se la base per le avventure di Sylvania derivi da leggende popolari
realmente esistenti o sia pura invenzione di Stefano Celona, nel qual caso
vanno i complimenti all’autore per l’idea davvero originale!
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Coi fumetti
bisogna cercare una sintonia, dato che ci si accosta ad essi con la voglia
di sentire/leggere storie e col desiderio di emozionarsi. La sintonia è
qualcosa che trascende lo stile, i “generi” e talvolta la tecnica (e non
si fraintenda: la tecnica di Celona è tutt’altro che scarsa!) e
se si è fortunati c’è un momento in cui la lettura riesce
a far dimenticare se stessa e il proprio atto. E allora il lavoro dell’autore,
l’interazione e la complicità col lettore, è riuscito, che
si tratti di Alan Moore o del più sconosciuto degli esordienti:
c’è stata comunicazione. SYLVANIA è stata una boccata
d’ossigeno in un momento in cui tra supereroi patinati e occhioni luccicanti
in brossura, il rischio di noia e ripetitività è tutt’altro
che lontano…
Orlando
Furioso [originariamente pubblicato nel maggio 2002]
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