giovedì 1 luglio 2021

BOWIE Stardust, Rayguns & Moonage Daydreams

 

Michael Allred, disegni

Steve Horton, testi
Laura Allred, colori

prefazione di Neil Gaiman
traduzione di Luigi Mutti,
lettering di Lucia Truccone,
supervisione di Marco Ricompensa

Panini Comics

euro 24


"Ho letto di David Bowie prima ancora di aver mai sentito la sua musica. Avevo undici anni."
[Neil Gaiman, dalla Prefazione]


 

Finalmente posso dire di avere un'importante cosa in comune col mio mito Neil Gaiman! Stessa cosa successe a me, stessa identica età: era una pagina di Ciao2001 ed era il 1971 e rimasi totalmente incantato per interminabili minuti a guardare una foto a tutta pagina di quell'Alieno truccato, con una giacca piena di lustrini la bocca aperta nel canto e una chitarra acustica a dodici corde a tracolla... e fu  amore immediato. Ma di questo parlerò un'altra volta. Ora parliamo di fumetti.

Ancora una volta uno stile, personalissimo, che si ama o si detesta incondizionatamente. Mi schiero subito: io adoro da sempre lo stile di Michael Allred. Contraltare a quello che giudico il suo opposto:  Alex Ross. Grande artista, Ross, ma con un segno che trovo insopportabilmente realistico-fotografico - e so di ghettizzarmi da me in una a sua volta detestata minoranza - e quindi poco o nulla fumettoso; dove invece Allred col suo stile morbido, sensuale, cartoonesco, col suo tratto fatto di linee belle spesse rappresenta al meglio una delle mie personali idee di Fumetto.

 

Steve Marriott, Marc Bolan, Bowie



Dove il primo evidenziando le pieghe di un supermantello o le rughe di un vecchio volto pretende di dare maggior credibilità a una storia d'invenzione, il secondo piega la realtà al fantastico e crea un mondo, un Allred-World, stilizzato e con prospettive ardite, psychedelico e coloratissimo, colori espressivi e non realistici opera della moglie Laura Allred.

BOWIE - Stardust, Rayguns & Moonage Daydreams oltre che un fumetto è un oggetto bello da tocccare e da guardare prima ancora che da leggere: un sontuoso cofanetto trasparente cela e contemporaneamente anticipa il contenuto, il volume vero e proprio; abbiamo così due copertine diverse ed entrambe di tremendo impatto grafico, con la cover del volume compenetrata dai segni della custodia di plastica trasperente a definire così una terza cover. Molto, molto affascinante!


Madman di Michael Allred



Non poteva che essere Michael Allred a disegnare questo libro: guardate il Madman qui sopra - la sua più celebre e celebrata creazione: non è un po' bowiano anch'esso, fulmine compreso?...  Oltre al fatto che è anch'egli - Allred, non Madman - un adoratore di Bowie  e "si allena a disegnarlo da tutta la vita", da quando cioè lo scoprì da bambino.

Nulla so, invece, dell'autore dei testi Steve Horton (anche Allred, comunque, è autore di sceneggiatura e testi, a quanto mi è parso di capire), non ha una pagina dedicata su Wikipedia e da quanto leggo in giro ha sceneggiato fumetti per DC Comics, Dark Horse, Image e altre case editrici; prima di questo BOWIE  non avevo mai letto un fumetto scritto da lui.

 

Bolder, Bowie, Woodmansey, Ronson: The Spiders from Mars



La parte di carriera/vita di Bowie di cui tratta il libro è quella di Ziggy Stardust (Stardust, Rayguns & Moonage Daydreams sono parti di titoli dell'album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and The Spiders From Mars, RCA, 1972), ossia della "nascita" di David Bowie, del personaggio David Bowie, delle prime cose, le prime band, collaborazioni, insuccessi, sino all'arrivo della band "defintiva" - gli Spiders from Mars - e alla nascita del personaggio di Ziggy Stardust.

Gli episodi della vita di Bowie, artistica e non (arduo, comunque, definire confini rigidi tra le due...) si susseguono tra le pagine in modo non continuativo: si passa da un episodio all'altro e dialoghi e pensieri sono per la maggior parte interpretazioni degli autori. Interpretazioni verosimili, s'intende.
D'altronde Bowie ha rilasciato nella sua carriera centinaia di interviste (anche se molte delle quali contraddittorie, con smentite e conferme alternate come in un grande Gioco) e su di lui sono stato scritti centinaia di libri.
Quindi siamo abbastanza a conoscenza di cosa sia accaduto nella sua vita.

 




Insieme agli episodi fondanti ci vengono mostrati, talvolta un po' sullo sfondo, talvolta in primo piano, altri avvenimenti che influenzeranno non solo Bowie, ma tutto il mondo del Rock'N'Roll e della  cultura popolare.
La morte di Brian Jones (stesso cognome di Bowie...), Tommy, la prima opera-rock degli Who, il successo di Marc Bolan, amico/rivale da sempre, il primo allunaggio durante il quale la BBC trasmette la (nuova e migliorissima!) versione di Space Oddity, di fatto il successo che lancerà la carriera del Nostro.

Gli avvenimenti sono un po' romanzati, ma non dobbiamo infastidirci perché parliamo della vita di una Leggenda, una vera e propria Icona diventata in vita e in morte più grande di se stessa.
Per me che sono un grande fan di Mick Ronson - uno dei più sottostimati chitarristi della storia del Rock'N'Roll che ci ha prematuramente lasciato nel 1993 - è particolarmente interessante, e commovente, leggere del loro primo incontro; leggere di lui in tutto il libro, in verità, perché Ronson contribuì immensamente alla "nascita" di Bowie.

 

"Ronno" e Bowie



Comunque non dobbiamo aspettarci propriamente una storia, nell'usuale senso del termine: possono trascorrere settimane o mesi tra una pagina e l'altra, tra una vignetta e l'altra, il tempo in questo libro scorre "per tappe", le più importanti della vita/carriera di Bowie.
Quindi non è proprio una storia-a-fumetti, quanto una storia illustrata: anche se sono più che presenti i balloons, e ciò basta a rendere il fumetto "fumetto", si tratta di tappe della carriera di Bowie e molte delle tavole e delle vignette sono interpretazioni di Allred di famosissime fotografie. Questa operazione rende ancora più iconico Bowie e gli altri Personaggi che popolano questa sorta di biografia per vignette.

Credo che come tutte le opere ben realizzate BOWIE - Stardust, Rayguns & Moonage Daydreams possa interessare ed essere (molto) apprezzato sia da chi è super-fan [presente!] e quindi conosce già tutto quanto viene narrato, sia da chi magari conosce Bowie in modo superficiale o non lo conosce affatto. Per i/le fan sarà anche un bel gioco riconoscere a colpo d'occhio gli episodi, i volti, le fotografie famose, le situazioni.






Una critica la vogliamo fare? Tanto non inficia la validità dell'opera. Proprio per la sostanza dell'opera stessa, ossia l'interpretazione, molti dialoghi appaiono un po' legnosi e forzati (e anche: troppi sorrisi!). E' una cosa che ho visto spesso quando si tratta di narrare avvenimenti realmente accaduti dei quali non c'è testimonianza registrata (audio o video o diari ecc.). C'è un tentativo di rendere i dialoghi il più aderenti possibile alla "realtà", dialoghi che infine non sono né completamente inventati né completamente "reali".

Ad esempio quando Bowie e i suoi Spiders from Mars - per la cronaca: Mick Ronson, chitarre; Trevor Bolder, basso; Woody Woodsmaney, batteria: di quest'ultimo ho già in preordine la biografia che non vedo l'ora di leggere! e infine Mike Garson, tastiere - chiacchierano o litigano traspare un po' troppo lo sforzo dello sceneggiatore di rendere "reale" e credibile il dialogo con l'effetto, invece, il tutto un po' legnoso, appunto.

Una cosa molto personale, una sciocchezza probabilmente, è che mi ha quasi commosso "sentire" Bowie "parlare italiano": me l'ha fatto sentire "più vicino". Non è la prima volta che si sente Bowie parlare italiano, ma le altre due volte che ricordo sono brutte, pessime esperienze: la cover di Volare e l'orrenda versione italiana di Space Oddity "Ragazzo Sola, Ragazza Sola", scritta da un Mogol mai in così pessima forma...) e cerco sempre di dimenticarle.


Mick "Ronno" Ronson



Ovviamente la cosa miglire da fare è leggere - guardare - il libro mentre si ascolta la musica di Bowie per un'esperienza immersiva molto gratificante per occhi, orecchie e mente.
E poi, non foss'altro che per i bellissimi disegni di Michael Allred, bellissimi specialmente quando al di là della "biografia" crea scenari psychedelici e onirici, frutto - quelli sì - della sola ispirazione del disegnatore, delle sensazioni provate ascoltando la musica di Bowie, leggendone i testi, entrando dentro le sue immortali canzoni.

Come dice Michael Allredd alla fine della sua postfazione: "QUESTO LIBRO VA ASCOLTATO AL MASSIMO VOLUME!"

Orlando Furioso (Febbraio 2021)