giovedì 1 luglio 2021

Imparare a cadere, di Mikael Ross



di Mikael Ross




QUI le specifiche del volume















E' difficile rapportarsi alla disabilità, sia nella vita che nelle opere di ingegno, arte, danza, musica, cinema, fumetto...
Il fumetto in realtà ha spesso affrontato il tema, ma in qualche modo l'ha sempre per così dire mascherato: gli X-Men, e soprattutto il circondario di moltissimi personaggi "minori" che sono comparsi nella serie - i Morlocks, ad esempio - non parlano d'altro che di diversità ed emarginazione (o meglio, lo faceva un tempo; oggi non so) ma quei diversi avevano superpoteri ed erano, a loro modo, temibili.



i Morlocks, da Uncanny X-Men vol. 4, 701 - Marvel Comics


Ce ne sarebbe da scrivere e da riflettere su come mai chi è diverso è anche sempre vissuto come pericoloso, ma questo è un blog di fumetti e altre ca##ate, non di psicoanalisi.
Oltre agli X-Men ci sarebbero molti altri esempi da fare, ma la sostanza del discorso è che è difficile scansare i due pericoli maggiori di quando, in qualsiasi modo e forma, ci si confronta con la disabilità: il pietismo e il rifiuto.
Sul pietismo posso dire qualcosa di personale (poi parliamo del bellissimo fumetto): ho lavorato con persone disabili per circa 15 anni della mia vita, anni in cui ero molto giovane, dai 19 anni ai 36 anni, e non starò a romanticheggiare su quanto siano adorabili le persone (gravemente) disabili: normalmente non lo sono, è anzi molto difficile rapportarsi con loro e mantenere contemporaneamente "il pelo sullo stomaco" necessario per non crollare dalla pietà o, al contrario, per non avere fenomeni di rifiuto, anche pesante.

Inutile negare che il primo impulso, quello che mi ha portato a 18 anni a cominciare a fare volontariato coi disabili gravi, è stato quello del "poverini!", una sorta di sindrome da crocerossino. Che, devo dire, mi è passata abbastanza in fretta, ma quello è innegabilmente stato l'impulso motore. Dico questo solo per far riflettere su quanto sia semplice riempirsi la bocca di belle parole e mille discorsi umanitari e come, invece, la realtà sia spesso diversa e molto più cruda e difficile da gestire. Credo che nessun* di noi abiterebbe volentieri accanto all'appartamento di un portatore di handicap che avesse comportamenti disturbanti (grida e altro). E qui mi fermo. Ma ci si rifletta prima di fare dichiarazioni che non si sarebbe in grado di mantenere nella vita vera.



da Imparare a cadere, di Mikael Ross


Torniamo, anzi cominciamo a parlare del bellissimo fumetto di Mikael Ross: Imparare a cadere (Der Umfall) che l'autore ha scritto per commemorare i 150 anni di Neuerkerode, una comunità evangelica (cristiana, non cattolica; immagino luterana) che fa dell'inclusività il senso della propria esistenza.

Il fatto che sia una comunità cristiana è assolutamente incidentale in questo libro: "cristiano/a" non è automaticamente sinonimo di nulla. Ai tempi del nazxismo in Germania la maggior parte dei "cristiani" non si opposero all'orrore, mentre una minoranza - per esempio il grande teologo Dietrich Bonhoeffer che pagò con la propria vita - vi si oppose con tutte le forze. Questo per non dare mai nulla per scontato, specie se c'è di mezzo una fede religiosa.

Comunque vi assicuro che questo fumetto non parla assolutamente di religione.
Mikael Ross, classe 1984 e sconosciuto da noi a parte il volume di cui stiamo parlando, è invece noto in Germania dove ha vinto svariati premi. Spero che questa non sarà la sua sola opera tradotta nella nostra lingua, perché è davvero bravo e ha uno stile e un modo di narrare capace di inchiodare alla lettura chiunque.






E' stata proprio la comunità di Neuerkerode a commissionargli il fumetto Imparare a cadere - che per la cronaca ha vinto anch'esso numerosi premi - e per prepararsi e documentarsi l'autore ha vissuto per un po' la comunità e credo che gli sia piaciuto molto, dato che quando si finisce la lettura del volume si avrebbe una gran voglia di andare lì a passare almeno un weekend!

Imparare a cadere racconta la storia di Noel, un ragazzo grassottello con una disabilità mentale che vive a Berlino e ha una grossissima passione per gli AC/DC (il famoso gruppo hard rock australiano) e ha una mamma che lo ama molto, ma lo sgrida anche, perché Noel non è sempre facilissimo da gestire, nonostante la sua disabilità non sia in forma molto grave.
Noel ha dentro di sé molta energia e molto entusiasmo, è un ragazzo abbastanza allegro e vuol fare mille cose. Come accade a tutti, anche a lui la vita riserva sorprese e non sempre sono belle e così Noel si ritrova a doversi trasferire nella comunità di Neuerkerode.




 

Non è un trasferimento indolore. Nessuno sarebbe entusiasta di lasciare la propria casa e le persone care per trasferirsi in un posto pieno di sconosciuti; a maggior ragione non è felice Noel, che dispone di strumenti meno elaborati dei nostri per metabolizzare quello che sta accadendo alla sua vita, a lui.
La sua fantasia lavora tanto e il materiale fantastico in qualche modo lo aiuta ad elaborare, se non ancora ad accettare, gli accadimenti che la vita gli presenta, suo malgrado. Proprio come farebbe ognuna e ognuno di noi, "normodotati" o meno.

Fortunatamente la comunità di Neuerkerode è un bel posto, inclusivo, con tantissime cose da vedere e da fare, se solo si riesce ad uscire un po' dal proprio guscio difensivo. La prima persona che Noel conosce nella comunità è Valentin, bellissima persona (non personaggio), credo autistica, con un'aggressività che nasconde più saggezza di quanto ci si potrebbe aspettare.
Valentin conosce centinaia di date di morte: da quella della principessa Sissi a quella di Franz Josef Strauss e conosce anche la data esatta della vittoria dell'Italia sulla Germania ai mondiali di calcio del 2006.





Nella comunità vivono molte persone le più diverse tra loro, insieme, a prescindere dalle abilità o disabilità, dall'età o dalla condizione sociale e in comunità si fanno tante cose; c'è ovviamente un po' di autorità, ci sono delle regole, ma c'è anche molta libertà e ci si può esprimere in moltissimi modi. Non è il paradiso, certo, ma è un posto in cui c'è molta bellezza e moltissima dignità.

Ogni cosa è un'esperienza per Noel e di esperienze, man mano che i giorni passano, se ne fanno tantissime, delle più varie. Alcune sono belle e divertenti, altre un po' dolorose, ma tutte contribuiscono a crescere e a far crescere. Ci sono le ragazze, ragazze di ogni età, una delle quali avrà sempre più importanza nelle giornate di Noel.

C'è una parte del racconto particolarmente toccante e molto dura e cioè quando vengono ricordati tempi orribili in cui in Germania i disabili venivano destinati ai campi di concentramento e all'eutanasia e anche Neuerkerode venne colpita da quest'orrore. Ragazze e ragazzi vennero presi e non tornarono mai più.





Fortunatamente c'è anche l'amore, certo non è sempre corrisposto (succede...) ma è pur sempre un'esperienza meritevole di essere vissuta. Proprio come accade in ogni parte dell'universo può accadere di innamorarsi di chi non ci ricambia e che si innamori di noi chi non possiamo amare. Abilità o disabilità in questo non hanno e non fanno alcuna differenza. E, si sa, l'amore non corrisposto fa soffrire e fa fare anche un bel po' di ca##ate. Anche in questo non ci sono differenze tra gli esseri umani.

Tra le esperienze di Noel c'è finalmente anche quella della via della cedevolezza e cosa sia questa via non ve lo anticipo, se volete scoprirlo dovete proprio leggere il volume.
Forse una differenza tra le persone è che quello che per alcune è solo vita, per altre è avventura; ciò che per alcune persone è routine per altre può essere entusiasmante, misterioso e affascinante. 
E poi, alla fine, chi è più fortunato o chi ci ha messo più cuore impara a cadere.





 

L'autore Mikael Ross riesce in questa storia a infondere vera vita alle persone, alle situazioni, alle cose, alla narrazione tutta; traspare amore per le cose narrate e per le persone rappresentate, mai ridotte a stereotipi, sempre rispettate e rese concrete e partecipi della vita e alla vita.

Spero che nessuno leggendo fin qui abbia pensato a un fumetto educativo o a una cosa del genere, se qualcuno ha pensato questo ho sbagliato tutto ciò che ho scritto finora!
Siamo lontanissimi dall'apologia e dalle romanticherie cui accennavo più sopra parlando della mia esperienza personale: Imparare a cadere è una storia bellissima che tiene occhi e mente incollati al volume, appassiona, fa affezionare alle persone; è una storia piena di soprese dove nulla è predeterminato, neppure le stereotipìe tipiche di certi disturbi mentali o psicologici.

Finisci il volume e ne vorresti ancora, per quanto è bello e appassionante. Tutto è perfetto, non c'è una vignetta inutile o un balloon di troppo, non affatica e difficilmente lo interromperai, ma lo leggerai tutto d'un fiato perché l'autore riesce a essere molto coinvolgente e ha un modo di narrare che ti tiene incollato alle pagine.


 



Come potete vedere dalle poche immagini che ho scelto a corredo di questo mio scritto [1] Mikael Ross è anche un signor disegnatore, ha uno stile peculiare, se vogliamo un po' cartoonesco, ma sempre partendo dal realismo di persone, cose, ambienti e paesaggi.
Amo tanto il suo stile e il suo modo di colorare; nulla di particolarmente sperimentale (non ce n'è mica sempre bisogno), la suddivisione delle pagine è abbastanza regolare, anche se non manca qualche splash-page.
L'autore cura ogni dettaglio, pur essendo lontanissimo dallo stile "fotografico" [grazie al cielo! Sapete della mia avversione per Alex Ross e autori simili, vero?...] sia nel segno che negli splendidi colori, che contribuiscono a dare ad ogni situazione un tono particolare e diverso l'una dall'altra. I colori come emozioni, direi.

Si dice spesso - è un po' una frase fatta - che in certi fumetti il paesaggio stesso è un personaggio: ora, a prescindere dal fatto che in questa storia non ci sono personaggi ma persone, confesso di essere rimasto incantato da come l'autore disegna i paesaggi, siano gli interni di una sala, una piscina, l'interno di un'auto o di un treno, sia gli esterni che ha reso con colori e accostamenti davvero superbi.

Imparare a cadere di Mikael Ross è un fumetto riuscito e magnifico che consiglio con tutto il cuore.


Orlando Furioso (Gennaio 2021)




Nota:

[1] Ricordo che non ho uno scanner professionale e la resa delle immagini che si possono vedere dallo schermo è molto diversa dalla resa del volume visto coi propri occhi.


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