Fumetti "vecchi" e il loro fascino: non solo nostalgia!
Cos'hanno in comune questi due fumetti? Molto, anzi moltissimo.
Dormy West, Devy Crock e gli altri - il western di Pier Luigi Sangalli - è un prezioso volume edito dalla casa editrice torinese Allagalla e raccoglie storie a tema western edite a suo tempo dall'editore Bianconi da Pierluigi Sangalli, com'è ovvio dedurre dal sottotiolo.
Il secondo - Braccio di Ferro - è un volumetto da edicola che esce come sperimentazione per l'Editoriale Cosmo: per ora quattro numeri, poi, se l'iniziativa avrà il successo sperato, si continuerà.
Entrambe le pubblicazioni, benchè diversissime tra loro, godono della prefazione, e nel caso di Braccio di Ferro anche dei redazionali, del grandissimo Luca Boschi (di cui abbiamo parlato QUI ... e di cui presto riparleremo...) super-esperto di fumetti di ogni tipo e dove e curatore di mille iniziative editoriali, tra cui alcune pregevolissime edizioni Disney ( Uack!, Paperopoli, Don Rosa's Library e davvero mille e mille altre!).
E ancora: il mio acquisto di entrambe le pubblicazioni è dovuto a due articoli visti su Retronika, l'imperdibile blog di Salvatore Giordano (oltre che blogger, anche autore di saggi e del bellissimo libro di cui abbiamo parlato QUI).
Salvatore Giordano è mega-esperto di "vecchi fumetti umoristici italiani" e il suo blog è punto di partenza e d'arrivo indispensabile per approfondire la conoscenza di quegli autori, e di quegli albetti, che le persone giovani non conoscono, ma che noi vecchiotti abbiamo ancora e sempre nel cuore.
Quindi non c'è bisogno di essere degli influencer (...) per dare buoni consigli di lettura fumettosa e non è poi così vero che i blog "non spostano le vendite": io ho comprato un sacco, ma un sacco di fumetti e di libri dopo averne letto le recensioni su ottimi blog, come quelli di Giordano e di Boschi.
Mentre gli orizzonti di Boschi per quanto riguarda il fumetto umoristico spaziano da Disney al più oscuro albetto uscito in soli due numeri nel 1956, Giordano ha un affinità maggiore con quei fumetti non-disney, anzi "rivali" del colosso editoriale, che proponevano storie più aggressive, meno politically correct si direbbe oggi, con parecchie censure in meno di quelle imposte in casa Disney.
La sfida però si è dimostrata impari perché mentre la Disney era ed è un mega-colosso multinazionale con una discreta potenza, non solo economica, le piccole-medie case editrici italiane che pubblicavano fumetti umoristici tra gli Anni 50 e gli 80 non avevano la possibilità di rivaleggiare ad armi pari e infatti alla lunga finirono "sconfitte".
Nonna Abelarda disegnata da Luciano Gatto
Oggi per quanto riguarda il fumetto umoristico leggibile da bambini e adulti l'edicola è piena di prodotti Disney mentre i vari Geppo, Cucciolo, Soldino, Trottolino, Nonna Abelarda, Tiramolla, Braccio di Ferro ecc. sono scomparsi da moltissimi anni, ahimè.
La mia posizione personale è la seguente: ho sempre frequentato maggiormente i prodotti Disney - sono stati la mia iniziazione alla lettura - anche per motivi economici: Topolino e i vari altri albi/volumetti mi venivano passati, usati e strausati, da cugini maggiori o amici di famiglia con figli più grandi, quindi per anni diciamo che ho vissuto di rendita.
Quando potevo comprare dei fumetti - prima dell'avvento dei supereroi - a parità di prezzo la foliazione degli albi Disney era maggiore rispetto a quella delle altre case editrici, ragion per cui bimbetto con pochi spiccioli qual ero, raramente uscivo dal seminato.
Poi però un giorno, avrò avuto otto o nove anni, mi imbattei in un mucchio di fumetti diversi e uno in particolare mi colpì: Geppo, il diavolo buono (che amo ancora oggi), ma tra quel mucchio ce n'erano tanti altri che, lettore onnivoro com'ero, divorai in poco tempo e mi piacquero moltissimo. Erano tutti albetti editi dalla Bianconi e dalla Alpe, e all'epoca non conoscevo nemmeno uno degli Autori di quelle storie (solo moltissimi anni dopo mi sarei innamorato delle storie e dei disegni dell'immenso e compianto Giorgio Rebuffi... ).
Non ne ho comprati molti lo confesso, ma a scrocco - soprattutto alla colonia estiva - ne leggevo a bizzeffe, a quintalate e me li godevo tutti.
Nella mia preadolescenza, grazie ai pocket della Mondadori, conobbi il Braccio di Ferro del suo creatore originale: Elzie Crisler Segar, un genio assoluto del fumetto mondiale (non è una delle mie solite iperboli, ma la pura e obiettiva verità!) e ne fui completamente stregato. Leggevo e rileggevo cento volte quei volumetti e ne ero completamente affascinato: le storie erano incredibilmente fantasiose e i disegni meravigliosi.
Braccio di Ferro, di E. C. Segar - Oscar Mondadori
Le storie che leggevo sui volumetti italiani di Braccio di Ferro erano meno avventurose, forse un po' meno avvincenti e graficamente non erano molto simili ai capolavori di Segar, ma l'atmosfera che si respirava in quelle storie era così intrigante e, come dirlo?, rassicurante, che la lettura era un vero spasso. Storielle brevi che si leggevano una dopo l'altra, spesso piene di (sana) violenza gratuita, un'infinità di storie avventurose o casalinghe, ambientate ovunque, dall'aperto oceano alle stanze di un appartamento e talvolta sfioravano temi - sempre in modo umoristico naturalmente! - che andavano dal cannibalismo all'omicidio ai tormenti infernali al... genocidio! Una pacchia :-)
Oggi come oggi non so nulla di bambini, ma sono convintissimo che la maggior parte di quei fumetti sarebbero apprezzati da molti/e dei bambini odierni, ne sono davvero straconvinto: a quale bambino possono non piacere quei personaggi, quei colori semplici, quelle botte, le rincorse e tutte quelle martellate?!?
Pugacioff, del compianto Giorgio Rebuffi
Non erano, quelli, fumetti educativi, non avevano alcun tipo di messaggio: il loro scopo era semplicemente quello di divertire e credo ci riuscissero alla grande. Il perché siano scomparsi non lo so; ricordo però che all'inizio degli Anni 90 comprai alcuni numeri di un Tiramolla abbastanza brutto, modaiolo (ma già fuori moda), buonissimo ed ecologista (per finta) che non so davvero a chi potesse piacere. Però l'assenza di questo tipo di fumetti si sente: in altri Paesi come ad esempio la Francia l'offerta per i lettori più piccoli è più variegata che da noi. Sarebbe bello se in edicola si potessero trovare a prezzi economici e su carta non preziosa almeno gli eredi di Trottolino, Tiramolla, Cucciolo e Geppo...
Allagalla Edizioni, 206 pag, euro 15
Non è rivolto in particolare ai bambini - anche perché non si trova in edicola - il bellissimo volumetto Dormy West, Devy Crock e gli altri - il western di Pier Luigi Sangalli, ma qualche papà o mamma può comprarlo - non costa molto - per i propri figli/e. E' una lettura che può essere condivisa per divertire parecchie generazioni.
Pier Luigi Sangalli ha dato veramente molto al fumetto umoristico italiano e meriterebbe questo e tanti altri volumi; il suo segno pulito e gradevole, dinamico ed espressivo, lo rende maestro di quel tipo di fumetto.
Nel nostro Paese sono state prodotte moltissime storie a fumetti a tema western, da Pecos Bill a Tex a Capitan Miki, dal Piccolo Ranger a Ken Parker: in questo volume sono raccolte alcune storie a tema western di rango completamente diverso, un west tutto da ridere, costruito ad hoc per intrattenere e divertire, non per dare lezioni di storia o di morale. Insomma, un west così non l'avete mai visto!
Le prime tre storie hanno come protagonista Dormy West (nomen omen), un tipetto di sceriffo col cappellone perennemente suglio occhi che pare un niente di che, e invece nasconde energie e strategie inaspettate e alla fine riesce ad avere la meglio su banditoni tosti e che non ci mettono nulla a far tuonare le loro colt (o le pistole che usano, che non so quali siano).
Abbiamo poi tre storie con protagonista la scatenata Giannina Calamity, che vive col noiosissimo nonno a Cactus City e non perde occasione per combinare guai, che lo voglia o meno. Facile alla noia, fa qualsiasi cosa pur di sfuggire al controllo del nonno, anche rischiando la pelle. Deliziose le due storie insieme alla coprotagonista, e sua migliore amica, l'indiana Raggio di Luna. Decisamente le mie storie preferite dell'intero volume.
Caporale Pignatta, un militare della Polizia Canadese, ha invece come unico scopo quello di trangugiare quanto più cibo possibile, come s'intuisce facilmente dal suo nome e dalla sua massa corporea. Non è decisamente un vincente e non sempre riesce a raggiungere lo scopo di imbottirsi di cibo sino quasi a scoppiare. Seppure le storie sono altrettanto divertenti di quelle degli altri protagonisti del volume, ho trovato il Caporale un po' meno convincente a livello grafico, forse perché non mi è particolarmente simpatico.
Splendidamente disegnato e caratterizzato è l'ultimo dei personaggi presenti: Devy Crock.
Ovviamente si rifà al semi-mitologico Davy Crockett, eroe americano famoso anche in Italia per un film della Disney degli Anni 50. Devy Crok, sceriffo anch'egli, porta sul capo il classico berretto di pelliccia e ha un'aria simpatica e irresistibile! Gestisce la legge insieme al suo integerrimo aiutante indiano Occhio di Falco. Anche in queste tre storie, di cui una in due puntate, volano schiaffoni, cazzotti, revolverate, badilate in testa e quant'altro. E neanche a dirlo, la prima storia comincia con lo sceriffo Devy che trinca una birra (presumibilmente alcolica ! ^___^) gigante al saloon!
Un volume, come dicevo, prezioso, su carta pregiata che valorizza il segno di Pier Luigi Sangalli. Caldamente consigliato.
Caporal Pignatta
Braccio di Ferro
Edizioni Cosmo, pag. 144, euro 5,90
Recentemente si è conclusa l'uscita in edicola dei 60 (meravigliosi!) volumetti editi da Gazzetta dello Sport con tutto il Popeye - questo il nome originale - di Segar. Opera imperdibile dalla quale non mi separerò mai e poi mai (anche quando andremo in camera & cucina!).
Ora invece va in edicola il Braccio di Ferro nostrano per le Edizioni Cosmo: in questo primo corposo volumetto di 144 pagine in bianco e nero troviamo storie disegnate da Tiberio Colantuoni, Pier Luigi Sangalli, Alberico Motta, ma anche dell'americano Bud Sagendorf, forse il più talentuoso degli eredi di Segar.
In questo brossuratino ciccioso troviamo, oltre agli imperdibili redazionali di Luca Boschi, una decina di storie dal numero variabile di pagine che ci riportano di colpo a quei fumetti di cui parlavamo più sopra: avventure surreali, tante sberle, personaggi umorali che di più non si può, scienziati geniali (pazzi...), giganti, mari e monti e tutto quanto può divertire e sollazzare vecchioni nostalgici e giovani generazioni che riescano per tre minuti a staccare gli occhi dallo smartphone.
Olivia e Braccio di Ferro disegnati da Pierluigi Sangalli
Ci avverte Boschi nell'editoriale che le storie sono state scelte tra le meno ristampate, anzi tra le più rare e questa sarà una gioia particolare per gli appassionati e i collezionisti. La cosa importante da sapere è che la serie continuerà solo se si dimostrerà capace di reggere l'impatto dell'edicola (sempre aperte le edicole, grazie al cielo anche in periodo di lockdown) e quindi chi è un po' interessato/a può comunque fare una prova con pochissima spesa e prendere la sua decisione.
Spero che molte persone decidano di provare, perché io voglio Braccio di Ferro in edicola ancora per moltissimo tempo, grazie.
Orlando Furioso (Dicembre 2020)
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