giovedì 1 luglio 2021

RRAZORR n. 1



RRAZORR

"THE CUTTING EDGE
OF
NEW UNDERGROUND METAL"


Say Yes Publishing

euro 6,50










Disclaimer: Se non apprezzi/non t'interessa/non t'incuriosisce l'HEAVY METAL questo non è un post adatto a Te. Arrivederci dunque, alla prossima!






Le uniche riviste cartacee da edicola cui sono fedele da un certo numero di anni sono Classix! e la costola-sorella Classix Metal.

Ora Classix! è diventata una-e-trina e la nuova arrivata si chiama  RRAZORR, sottotitolo The Cutting Edge of New Underground Metal e il suo scopo è quello dichiarato dal sommo direttore Francesco "Fuzz" Pascoletti (direttore anche di Classix! e di Classix Metal) nell'intro del primo numero:

"RRAZORR è finalmente l'occasione per molti di noi di ricominciare a fare... i giornalisti! Cazzo, sì, i giornalisti! Quelli che cercano, indagano, scoprono, si incuriosiscono, si innamorano di una band, di un disco, di un suono, non importa quanto sconosciuti, minori o sfigati siano coloro che lo hanno prodotto [...] "


il "Fuzz" (Francesco Pascoletti)


La mia fedeltà nel tempo a queste riviste, ora a queste tre riviste, è motivatissima: in un'edicola asfittica in cui la maggior parte delle riviste musicali sono assemblate senza un briciolo di autentica passione, Classix!, Classix Metal e ora Rrazorr si differenziano alquanto e si stagliano nette per qualità e serietà d'intenti.

Una delle prove è che spesso gli articoli di altre riviste sono semplicemente tradotti da riviste straniere e alle volte la cosa è dichiarata... e altre volte no In queste altre riviste ci sono sempre le stesse facce acchiappagonzi in copertina (qualcuno ha detto Iron Ma...?) e i nomi che girano su quelle pagine sono bene o male sempre gli stessi. Passione & coinvolgimento sono sotto lo zero, per quanto mi riguarda.

Con Classix! e Classix Metal e con la nuova arrivata
Rrazorr è tutta un'altra cosa! Lunghi e accurati approfondimenti scritti con passione e, sì, scusate la parola, amore da parte dei giornalisti e collaboratori i quali conoscono perfettamente la materia, prese di posizione anche nette e non sempre popolari, impostazione non adolescenziale, una vena ironica che talvolta stempera piacevolmente la lettura.

Classix! n. 66

 

Su ognuna di queste tre riviste edite dalla Say Yes Publishing ci sono tonnellate di  foto, miliardi di recensioni di dischi che non sempre e certamente non spesso troverete altrove e una profonda e sentita avversione per le ghettizzazioni tra "generi".

Grazie a Classix! e a Classix Metal ho scoperto dozzine e dozzine di artisti, band, album, scene, libri ecc. che non solo hanno allargato i miei orizzonti musicali di parecchio, ma hanno soprattutto prodotto gioia nell'ascolto di un sacco di musica che, senza queste benedette riviste probabilmente non avrei mai conosciuto (e io sono uno che, musicalmente parlando, internet lo esplora parecchio).

Ora la scoperta e la gioia continueranno grazie a
Rrazorr di cui ho preso oggi il numero 1, finalmente giunto in edicola dopo un bel numero 0 allegato al n. 43 di Classix Metal. Ero assolutamente certo che la rivista non mi avrebbe deluso e la mia certezza è stata confermata . Dite che non si può giudicare una rivista dalla prima uscita? In genere è vero, ma quando le persone che la fanno sono in forza alla squadra di Classix! e Classix Metal, diretti da quel gran personaggio ed esperto che è Francesco "Fuzz" Pascoletti direi che la certezza è garantita.



la cover di Rrazorr n. 0


Lo stesso approccio non-adolescenziale e scevro da inutili "divisioni interne" lo troviamo anche sulla nuova Rrazorr la cui vocazione, come dichiara apertamente il sottotitolo - la punta di diamante del nuovo underground Metal - è quella di andare a scandagliare e raccontarci il Metal meno frequentato, non-mainstream (forse futuro mainstream?) con la formula già vincente delle recensioni, interviste e articoli di approfondimento.

Questo primo numero di Rrazorr oltre alle tonnellate di recensioni e interviste ci offre uno special di 17 succosissime pagine sul Doom - "genere" che pur non conoscendo a fondo mi ha sempre intrigato e interessato - cui segue un altrettanto goloso e corposo speciale - su pagine sfondo nero ovviamente - sul Black Metal oggi e quest'ultima è una delle declinazioni del Metal che da qualche anno amo di più, pur non condividendo le ideologie di molte delle Black Metal band (fortunatamente ci sono sempre gli immensi Wolves in the Throne Room e altre band del genere a bilanciare le simpatie destrorse di troppi black-metallers...).



                              Wolves in the Throne Room: Thrice Woven 




Dopo altre recensioni un altro speciale: questa volta i riflettori sono puntati su (e ammetto che questa "definizione" è quasi una novità anche per me) la New Wave of Traditional Heavy Metal, che confesso devo ancora leggere, ma che sono sicuro troverò interessante e ricca come il resto della rivista.

Gli speciali, di Classix!, di Classix Metal e ora anche di Rrazorr, sono uno dei punti forti di queste riviste: riescono sempre, qualunque sia l'argomento, la band, l'artista, il periodo trattati, a sviscerare curiosità, aneddoti spesso poco conosciuti - e spesso raccontati per bocca dei diretti interessati - e a fornire discografie selezionate che ben più di una volta mi hanno fatto nascere, o ri-nascere, amori che durano nel tempo o rivalutare band, album ecc. cui non avevo dato la necessaria attenzione.


Classix Metal n. 45


Certo non tutto è sempre di mio gusto, ma non voglio né tantomeno pretendo una o tre riviste fatte "apposta per me". Anzi, come accennavo più sopra, come tutte le cose ben fatte, così Rrazorr e le sue sorelle maggiori sanno essere interessanti anche quando trattano di argomenti che magari non sarebbero il mio primo interesse: questo grazie alla serietà dei giornalisti che vi lavorano e alla già citata impostazione non-adolescenziale. Che significa? Significa che articoli e recensioni sono sempre contestualizzati, storicizzati, analizzati da un punto di vista sì appassionato, ma anche obiettivo per quanto possibile.

E per fare questo ovviamente le cose bisogna conoscerle bene e non solo: bisogna amarle, averne passione. E la passione, se autentica e ben diretta, la si riesce a trasmettere, anche grazie a una, o a tre, rivista/e.
Ad esempio è inutile sprecare righe per sputare sopra le peggio Hair Metal band degli Anni 80: meglio analizzare il fenomeno per cercare di capire il perché in quel determinato momento storico ha avuto successo quel tipo di musica, nell'ambito del Metal. Il tutto trattato con abbondanza di informazioni, con la necessaria leggerezza (che è l'opposto di pesantezza, non sinonimo di stoltezza...) e con quel pizzico di benevola ironia di cui abbisogna una buona rivista divulgativa.

I giornalisti di Rrazorr e il suo direttore Francesco "Fuzz" Pascoletti sanno fare bene il loro mestiere e per questo spero che la rivista - il progetto, come lo chiama per ora il direttore - ottenga il successo che merita.

Un'ultima cosa: Rrazorr e le sue riviste sorelle contengono pochissima pubblicità e quella poca è ben mirata, non trattando di merendine venefiche o agenzie di prestiti, ma di album ed etichette Metal

Orlando Furioso (Marzo 2021)