Posted: 20 Apr 2020 10:38 PM PDT
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MARS
di Fuyumi Soryo
QUI trovi tutte le info sul manga
edito in Italia da Star Comics
Tutt* ci perdiamo qualcosa. Alcune cose riusciamo a recuperarle mentre altre resteranno perdute per sempre.
Con oltre vent'anni di ritardo sono riuscito a leggere Mars, il manga di Fuyumi Soryo che
ha conquistato i cuori di milioni di lettrici/lettori in Italia e in
tutti i Paesi in cui è stato pubblicato. Un manga di cui sento parlare
sin dal 1999, anno della sua prima pubblicazione in Italia da Star Comics.
E' sempre stata, Mars, una di quelle opere che dovevo recuperare perché nonostante non sapessi nulla dell'autrice o della storia, aveva quest'aura di manga imperdibile che mi attirava.
Perché non l'avevo preso all'epoca della sua uscita? Un po' perché ero nella fase in cui acquistavo quasi tutto e qualche rinuncia dovevo pur farla e Mars era finito tra le cose da non acquistare perché,
ora come allora, ho sempre trovato brutte le copertine dei volumetti.
Una scusa come un'altra. Ho la casa piena di opere che amo le cui
copertine non sono un granché.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Chiarisco subito che per leggerlo mi sono dovuto affidare a scann (illegali)
in inglese, proponendomi però fermamente di acquistare l'intera
collezione non appena me lo potrò permettere. E' evidente dunque che
l'opera mi è piaciuta, dato che l'esborso per l'acquisto non sarà
minimo...
Mars in realtà ha provocato molte più emozioni e riflessioni - e arrabbiature - del semplice piacermi al punto che mi ha portato a scriverne qui sul mio Diario.
Protagonist* di Mars sono Kira Aso, una studentessa delle superiori chiusa e timida e ottima pittrice in erba e Rei Kashino, 17enne scapestrato, donnaiolo e apparentemente superficiale e violento. Più altr* personagg* di contorno.
Siamo di fronte a uno degli stereotipi più classici dello shojo: la ragazza bella ma timidissima e introversa si innamora, ricambiata, dal bellissimo corteggiato da tutte (e anche da qualche ragazzo) estroverso e quasi-teppista.
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Il soggetto di base di Mars è semplice, una situazione classica, ma che per un autrice piena di inventiva come Fuyumi Soryo diventa fonte di numerosissime variazioni, ricca di situazioni e colpi di scena che creano in chi legge una sensazione, talvolta e addirittura, di capogiro. Un misto tra feuilleton e telenovela, ma senza le troppe ridicolaggini di quest'ultima [1].
.Il discorso sullo stereotipo è scivolosissimo e non sono così esperto e colto da poterlo affrontare in modo sensato, però bisogna dire che uno dei motivi per cui leggiamo narrativa sono anche - e proprio - gli stereotipi. E' pur vero che esiste un intero filone di manga denominato slice of life che, in apparenza, fa meno uso degli stereotipi, ma in realtà le situazioni affrontate da questo filone non sono mai così "neutre" come vorrebbero apparire e anche gli slice of life li leggiamo, e ne godiamo, per il surplus di emozioni-fiction che ci forniscono. [E non c'è nulla di male.]
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Non è più così comune che la lettura di un manga (o altro fumetto) riesca a entrare così nel profondo di me stesso e per un po' di tempo permei i miei pensieri, i miei sogni, le mie riflessioni. Questo è accaduto con Mars e i miei oltre vent'anni di ritardo.
Come ben sai, caro Diario, io sono un accanito sostenitore del fatto che le opere di ingegno di carattere creativo debbano far presa immediata. Il discorso del "no, ma vedrai, dopo il terzo numero la serie decolla" ha sempre provocato questa mia risposta: "bene, allora i primi tre numeri non li pago, va bene?". E ovviamente non è mai andato bene.
Se sei un/a bravo/a fumettista devi essere capace di catturarmi già dalla prima vignetta, non dal terzo volume.
Tutto ciò per dire che Mars mi ha completamente conquistato sin dall'inizio della lettura, nonostante l'abbia letto velocemente [pochi giorni invece dei quasi quattro anni di periodicità], su schermo - con relativa bassa qualità delle immagini - e non tradotto nella mia lingua madre. Infatti comprerò volentieri l'intera opera (quando mi capiterà un'occasione che non sia da strozzinaggio) per potermela finalmente godere in italiano e su carta.
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La caratteristica di Mars non è certo il realismo, nel senso che le situazioni - per quanto non impossibili (nessuno vola, per dire) - sono poco verosimili, o meglio: decisamente poco comuni.
Parlavo poco fa di stereotipi, ebbene qui ne abbiamo diversi: i fratelli gemelli, il gemello suicida, il figlio del magnate, il giovane criminale (gay, "naturalmente"...), genitori abusanti, madri pazze, record battuti con la sola forza di volontà, bullismo...
Nonostante ciò la lettura non è mai noiosa, mai scontata perché i personaggi del manga, protagoniste/i in primis, evolvono e cambiano: Kira e Rei e anche Harumi, Kida, Kaneko, Akitaka, Shiori, l'orribile, orribile Masao Kirishima; cambiano persino i morti, cioè cambia - evolve - la percezione che dei morti hanno i personaggi del manga. I cambiamenti avvengono non solo per il trascorrere del tempo, ma soprattutto per la maturazione: i personaggi alla luce delle loro esperienze cominciano a vedere le cose in una diversa prospettiva. E questa a mio parere è la cosa meno statica e migliore che si possa fare con i personaggi di una storia.
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Si nota una contraddizione, vero? Da un lato: stereotipi; dall'altro: cambiamenti.
Ecco che si comincia a capire perché Mars è così bello, ricco, profondo. In qualunque opera sono proprio le contraddizioni ad arricchirla, arricchendo di conseguenza chi ne fruisce.
In Mars la bilancia tra dolore e felicità per troppo tempo pende decisamente verso il primo.
Nonostante l'happy ending [e meno male, così tanta sofferenza mi ha fatto patire l'autrice che se non ci fosse stato l'happy ending avrei inoltrato formale protesta!] nel manga si soffre moltissimo e si soffre per motivi tutt'altro che banali (se mai la sofferenza possa essere banale...), ci sono dolore e violenza - anche estrema - e sopraffazione proprio come nella vita vera.
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Ma ci sono anche cose bellissime, come la maturazione dei personaggi, l'amicizia e l'amore, l'andare incontro all'altro a costo di infrangere regole e di farsi pericolosi nemici, il non permettere agli ostacoli di gettare a mare i propri sogni, l'affrontare con immensa fatica il proprio lato oscuro. Tutte queste cose sono trattate con delicatezza, con una sapienza che mi pare vada molto al di là della creazione di un "semplice" shojo-manga.
E ci sono anche le moto! In Italia sarebbe concepibile un fumetto destinato principalmente ad un pubblico femminile con pagine e pagine dettagliate sulle gare motociclistiche? Ci sono la Ducati e la Honda e e il Circuito di Suzuka e per alcune pagine il mio cuore di ex-appassionato di motociclismo ha battuto più forte. Moto disegnate dannatamente bene, neanche a dirsi.
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A proposito di disegno: non credo che in un manga così incredibilmente ricco di pathos, con personaggi così ben caratterizzati e con una storia così appassionante e variegata, ci sia bisogno di soffermarsi più di tanto sul disegno, senonché la maestra Fuyumi Soryo disegna splendidamente, le sue tavole sono elegantissime e la suddivisione delle stesse talmente varia da fare venire, qualche volta, il capogiro.
In Mars l'importante sono i personaggi, non tanto gli sfondi - che quando presenti sono comunque curati - o le prospettive ardite (che poi ci sono anche quelle, volendo). La stessa storia disegnata in modo più approssimativo sarebbe stata egualmente appassionante, ma - ripeto - anche i disegni sono molto belli e l'autrice dimostra maestria nel disegnare qualsiasi espressione e anatomia, che sia stereotipata (ad esempio gli occhioni) o meno.
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Sembra banale dirlo, ma alla fine della lettura ero così affezionato ai personaggi che mi è dispiaciuto molto averlo terminato. Come dicevo sopra, Mars mi ha fatto pensare, riflettere su molte cose, sognare (l'ho letteralmente sognato, una notte) e mi ha insegnato delle cose. Non è semplicissimo però spiegare quali.
A differenza di Afrodite Urania [vedi qualche riga qui sotto] in me non c'è stata identificazione, ma piuttosto compartecipazione e compassione, nel senso etimologico del termine. Quando una storia concepita oltre vent'anni fa per lettrici adolescenti riesce a trasmettere così tanto, e vent'anni dopo, a un maschio sessantenne, a parer mio significa che quella storia, quell'opera, è diventata un classico e ne merita lo status.
Per tutto quanto detto fino a qui spero di potermi procurare presto l'edizione italiana della Star Comics, per rileggermelo con tutta calma, tradotto nella mia lingua e quindi rivivere di nuovo la splendida, tormentata e ricchissima storia di Kira e Rei e delle loro amiche e amici.
Siamo di fronte a uno degli stereotipi più classici dello shojo: la ragazza bella ma timidissima e introversa si innamora, ricambiata, dal bellissimo corteggiato da tutte (e anche da qualche ragazzo) estroverso e quasi-teppista.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Il soggetto di base di Mars è semplice, una situazione classica, ma che per un autrice piena di inventiva come Fuyumi Soryo diventa fonte di numerosissime variazioni, ricca di situazioni e colpi di scena che creano in chi legge una sensazione, talvolta e addirittura, di capogiro. Un misto tra feuilleton e telenovela, ma senza le troppe ridicolaggini di quest'ultima [1].
.Il discorso sullo stereotipo è scivolosissimo e non sono così esperto e colto da poterlo affrontare in modo sensato, però bisogna dire che uno dei motivi per cui leggiamo narrativa sono anche - e proprio - gli stereotipi. E' pur vero che esiste un intero filone di manga denominato slice of life che, in apparenza, fa meno uso degli stereotipi, ma in realtà le situazioni affrontate da questo filone non sono mai così "neutre" come vorrebbero apparire e anche gli slice of life li leggiamo, e ne godiamo, per il surplus di emozioni-fiction che ci forniscono. [E non c'è nulla di male.]
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Non è più così comune che la lettura di un manga (o altro fumetto) riesca a entrare così nel profondo di me stesso e per un po' di tempo permei i miei pensieri, i miei sogni, le mie riflessioni. Questo è accaduto con Mars e i miei oltre vent'anni di ritardo.
Come ben sai, caro Diario, io sono un accanito sostenitore del fatto che le opere di ingegno di carattere creativo debbano far presa immediata. Il discorso del "no, ma vedrai, dopo il terzo numero la serie decolla" ha sempre provocato questa mia risposta: "bene, allora i primi tre numeri non li pago, va bene?". E ovviamente non è mai andato bene.
Se sei un/a bravo/a fumettista devi essere capace di catturarmi già dalla prima vignetta, non dal terzo volume.
Tutto ciò per dire che Mars mi ha completamente conquistato sin dall'inizio della lettura, nonostante l'abbia letto velocemente [pochi giorni invece dei quasi quattro anni di periodicità], su schermo - con relativa bassa qualità delle immagini - e non tradotto nella mia lingua madre. Infatti comprerò volentieri l'intera opera (quando mi capiterà un'occasione che non sia da strozzinaggio) per potermela finalmente godere in italiano e su carta.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
La caratteristica di Mars non è certo il realismo, nel senso che le situazioni - per quanto non impossibili (nessuno vola, per dire) - sono poco verosimili, o meglio: decisamente poco comuni.
Parlavo poco fa di stereotipi, ebbene qui ne abbiamo diversi: i fratelli gemelli, il gemello suicida, il figlio del magnate, il giovane criminale (gay, "naturalmente"...), genitori abusanti, madri pazze, record battuti con la sola forza di volontà, bullismo...
Nonostante ciò la lettura non è mai noiosa, mai scontata perché i personaggi del manga, protagoniste/i in primis, evolvono e cambiano: Kira e Rei e anche Harumi, Kida, Kaneko, Akitaka, Shiori, l'orribile, orribile Masao Kirishima; cambiano persino i morti, cioè cambia - evolve - la percezione che dei morti hanno i personaggi del manga. I cambiamenti avvengono non solo per il trascorrere del tempo, ma soprattutto per la maturazione: i personaggi alla luce delle loro esperienze cominciano a vedere le cose in una diversa prospettiva. E questa a mio parere è la cosa meno statica e migliore che si possa fare con i personaggi di una storia.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Si nota una contraddizione, vero? Da un lato: stereotipi; dall'altro: cambiamenti.
Ecco che si comincia a capire perché Mars è così bello, ricco, profondo. In qualunque opera sono proprio le contraddizioni ad arricchirla, arricchendo di conseguenza chi ne fruisce.
In Mars la bilancia tra dolore e felicità per troppo tempo pende decisamente verso il primo.
Nonostante l'happy ending [e meno male, così tanta sofferenza mi ha fatto patire l'autrice che se non ci fosse stato l'happy ending avrei inoltrato formale protesta!] nel manga si soffre moltissimo e si soffre per motivi tutt'altro che banali (se mai la sofferenza possa essere banale...), ci sono dolore e violenza - anche estrema - e sopraffazione proprio come nella vita vera.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Ma ci sono anche cose bellissime, come la maturazione dei personaggi, l'amicizia e l'amore, l'andare incontro all'altro a costo di infrangere regole e di farsi pericolosi nemici, il non permettere agli ostacoli di gettare a mare i propri sogni, l'affrontare con immensa fatica il proprio lato oscuro. Tutte queste cose sono trattate con delicatezza, con una sapienza che mi pare vada molto al di là della creazione di un "semplice" shojo-manga.
E ci sono anche le moto! In Italia sarebbe concepibile un fumetto destinato principalmente ad un pubblico femminile con pagine e pagine dettagliate sulle gare motociclistiche? Ci sono la Ducati e la Honda e e il Circuito di Suzuka e per alcune pagine il mio cuore di ex-appassionato di motociclismo ha battuto più forte. Moto disegnate dannatamente bene, neanche a dirsi.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
A proposito di disegno: non credo che in un manga così incredibilmente ricco di pathos, con personaggi così ben caratterizzati e con una storia così appassionante e variegata, ci sia bisogno di soffermarsi più di tanto sul disegno, senonché la maestra Fuyumi Soryo disegna splendidamente, le sue tavole sono elegantissime e la suddivisione delle stesse talmente varia da fare venire, qualche volta, il capogiro.
In Mars l'importante sono i personaggi, non tanto gli sfondi - che quando presenti sono comunque curati - o le prospettive ardite (che poi ci sono anche quelle, volendo). La stessa storia disegnata in modo più approssimativo sarebbe stata egualmente appassionante, ma - ripeto - anche i disegni sono molto belli e l'autrice dimostra maestria nel disegnare qualsiasi espressione e anatomia, che sia stereotipata (ad esempio gli occhioni) o meno.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Sembra banale dirlo, ma alla fine della lettura ero così affezionato ai personaggi che mi è dispiaciuto molto averlo terminato. Come dicevo sopra, Mars mi ha fatto pensare, riflettere su molte cose, sognare (l'ho letteralmente sognato, una notte) e mi ha insegnato delle cose. Non è semplicissimo però spiegare quali.
A differenza di Afrodite Urania [vedi qualche riga qui sotto] in me non c'è stata identificazione, ma piuttosto compartecipazione e compassione, nel senso etimologico del termine. Quando una storia concepita oltre vent'anni fa per lettrici adolescenti riesce a trasmettere così tanto, e vent'anni dopo, a un maschio sessantenne, a parer mio significa che quella storia, quell'opera, è diventata un classico e ne merita lo status.
Per tutto quanto detto fino a qui spero di potermi procurare presto l'edizione italiana della Star Comics, per rileggermelo con tutta calma, tradotto nella mia lingua e quindi rivivere di nuovo la splendida, tormentata e ricchissima storia di Kira e Rei e delle loro amiche e amici.
Ora bisogna proprio andare a vedere il video su Mars di Afrodite Urania,
un video che mi ha profondamente toccato e che spiega perfettamente da
un punto di vista femminile e decisamente partecipato, cosa possa
significare la lettura di un "semplice" manga. Lo raccomando tantissimo
con tutto il cuore. Io ho deciso di vedere il video dopo la lettura del
manga e la conseguente scrittura di questo pezzo, perché so quanto è
brava Afrodite Urania e non volevo esserne troppo influenzato.
Il video si può vedere QUI!
Orlando Furioso (Aprile 2020)
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics) |
Note:
.[1] Non
voglio sputare sentenze, ma trovo in effetti che quella della
telenovela sia un tipo di narrazione che si presta a una critica di
"ridicolaggine", tant'è che è uno dei generi di narrazione più parodiati
in assoluto. Detto questo, nessun problema ad ammettere che dal 1990 ai
primi del 1992 (e ogni tanto, molto saltuariamente, sino alla fine
degli Anni 90) ho seguito appassionatamente Beautiful. ...poi sono guarito.
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| MARS di Fuyumi Soryo - (ediz. italiana per Star Comics |
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