Posted: 24 Dec 2018 07:12 AM PST TAXO di Carmelo Calderone volume unico a colori 17x24 brossurato con alette 80 pagine euro 12 Lavieri Ho parlato di Carmelo Calderone esattamente sei anni fa, proprio QUI. Carmelo
è un amico, non starò a far finta di non conoscerlo per rendere queste
righe "più obiettive", lascio queste patetiche incombenze ai prefatori
di professione o alle recensioni-su-richiesta. Anzi, se volete saperlo Carmelo è un po' terrorizzato da quello che potrei dire sul suo TAXO: un po' perché* è fatto così, la modestia in persona, un po' perché io sono diventato (ancor più) senza freni nell'esprimere le mie opinioni. Eh già, privilegio dell'età: invecchi, diventi più stronzo e nessuno ti può dire niente perché tiri fuori la carta di identità e con un "taci, marmocchio!" metti a posto qualsiasi eventuale polemica. E questo Carmelo lo sa molto bene, dato che mi conosce. .
. Proprio per non farmi influenzare in nessun modo, non mi faccio regalare i fumetti dagli/dalle amici/che [1] perché, come dicevo tre righe più su, le recensioni-come-favore non rientrano nelle mie abitudini [2], ma essendo umano come tutti e provando anch'io, ogni tanto, il sentimento della gratitudine, non vorrei farmi tentare, ecco. Quindi entriamo subito nel nocciolo della questione: TAXO mi è piaciuto molto! Chi è Taxo? Questo (primo?) volume non ce lo spiega ancora bene, c'è solo qualche cenno alle sue origini, ma si capisce bene che - nomen omen - è un tassista, anche se di un tipo assai particolare. Il volume è diviso in otto storie brevi o brevissime, dalle 4 alle 12 pagine, e ogni storia è una corsa di Taxo; certo queste sono solo otto delle innumerevoli corse, lo capiamo dal numero progressivo messo sotto il titolo di ogni storia. Le corse di Taxo si svolgono in un mondo - o sono mondi ogni volta diversi? - apparentemente molto diverso dal nostro, mondi in cui esistono giganti di pietra che passano il tempo a combattere, in cui l'immortalità è una scelta percorribile, nelle quali razze umanoidi diversissime coesistono. .
. Il taxi di Taxo - suona un po' cacofonico, ma ci siamo capiti - ha naturalmente capacità che i nostri comuni taxi terrestri non hanno: ad esempio vola (e sospetto che il conduttore abbia anche una qualche capacità di manipolare il tempo... sbaglio?). Però attenzione: il taxi volante è solo un accessorio, un mero mezzo nel vero senso della parola, non è il protagonista delle storie, perché il protagonista è innanzitutto lui, Taxo, e poi ogni passeggero/a pagante che viene trasportato. Ma questo non è uno schema rigido, infatti in un paio di storie non si vede il taxi e né si capisce se la situazione è frutto di una corsa o meno, anche perché la cosa non ha alcuna importanza. Taxo sembra un fricchettone terrestre, di quelli che in questo mondo sempre più omologato si vedono sempre meno; porta i dreadlocks lunghi, una bella barbetta a punta, milioni di anelli alle dita e - sospetto - ha anche qualche piercing qui e là. E' un personaggio che ispira fiducia e ottimismo, sorride e si preoccupa per gli altri [toh, anche questa caratteristica sta diventando sempre più rara in questo nostro mondo non-a-fumetti...] e si capisce che dentro di sé accoglie tutta la poesia di cui il mondo/i mondi che percorre col suo taxi sono impregnati. La accoglie e la sente. .
. Bravo Carmelo Calderone a far percepire fortissimamente questo aspetto: TAXO è un fumetto pieno di poesia, talvolta triste, ma sempre umana nel senso migliore del termine e - non lo dico con leggerezza - certi passaggi mi hanno davvero commosso. Sono anche stato contento di vedere Carmelo tornare al colore, dopo la lunga esperienza in bianco e nero di Esopo: è un colore dato a mano, come una volta (ricordate?...) e fa parte della poesia che permea ogni storia. Ogni storia ha una tonalità di colore dominante diversa e mentre leggi e guardi capisci che è proprio quella la tonalità che ci voleva per quella storia. Bravo anche in questo. Carmelo è cresciuto come disegnatore: le sue tavole sono molto espressive, ogni personaggio è ben delineato ed è diverso dall'altro, sceglie bene i campi e le prospettive e riesce facilmente a suggestionare chi legge con le atmosfere che è in grado di riprodurre, atmosfere che - per inciso - mi hanno vagamente ricordato quelle dell'indimenticabile Arzach di Moebius [uno dei più grandi disegnatori che la storia umana abbia avuto, a mio immodesto parere]. .
. Ma per me, che - chi segue questo blog lo sa - sono più legato alla storia che ai disegni, la cosa più bella di TAXO sono proprio queste storie, così surreali da un lato eppure così comprensibili da ogni persona dotata di un cuore che non sia rinsecchito, così - l'ho già detto e lo ripeto - pregne di poesia e di stupore... e, sì c'è anche un po' di dolore: traspare, a lato, ma c'è. Qualcuno ha sempre bisogno di Taxo, in quei mondi, e lui per un prezzo che non conosciamo - ma che intuiamo non troppo alto - porta passeggeri e passeggere ovunque loro desiderino; non è sempre detto che ciò che vedono piacerà loro, non è nemmeno detto che tutti riescano a raggiungere il taxi (no, niente spoiler) e non è detto che il taxi funzioni sempre alla perfezione, ma... ecco, se dovessi scegliere un taxista non avrei dubbi su chi dovrebbe essere. E' un periodo che faccio fatica a leggere fumetti [che non siano vecchie ristampe Marvel o DC o antiche strisce americane], non è bello da dire perché amo i fumetti da tutta la vita eppure da un po' di tempo sento sempre meno attrazione verso di essi. E' una cosa che spero passi in fretta, oppure se non passerà pazienza, si vede che sta per finire un lunghissimo ciclo della mia vita... Beh, non vorrei sembrare esagerato o eccessivamente compiacente, ma TAXO mi ha riconciliato per un po' con i fumetti e una lettura che era cominciata quasi come "dovere" (è già uscito da quasi due mesi e io non l'avevo ancora letto...) si è immediatamente trasformata in una bellissima esperienza, che mi ha lasciato dentro un groviglio di sensazioni e un po' di commozione. Cose che, associate alla lettura di un fumetto, non accadevano da un po'. Caro Carmelo, spero che TAXO lo leggano in tant* perché secondo me merita davvero. Buon anno a Carmelo e a tutt* quant*! Orlando Furioso (Dicembre 2018) . Note: [1] Talvolta mi regalano lo stesso le loro opere a fumetti, ma io me ne compro comunque una copia, sia per sostenerli/e che per "non dovere loro niente"; voglio dire non è che perché ho un blog devo per forza parlare di tutte le opere a fumetti dei miei amici/amiche, no?... [2] ...l'ho fatto una volta sola, anni fa: ebbene, mi sento una merda ancor oggi... mai più, mai più! .
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giovedì 1 luglio 2021
TAXO, di C. Calderone
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