Posted: 27 Sep 2020 02:28 AM PDT
Antoine Wiertz's painting of a man buried alive - fonte dell'immagine |
Netflics, Amazzone Primavideo, Ante-prima, Instagrammo, fakeboook... [1]
Per molte persone queste sono le uniche fonti di informazione e di "ricerca" di prodotti dei quali fruire: letteratura, fumetti, film ecc.
Faccio fatica, in quanto persona anziana pre-digitale e ancora frequentatore di biblioteche pubbliche, a comprendere la rinuncia a priori della ricerca di produzioni/opere altre, ovvero al di sotto dell'hype e di quello che chiamo OVERground, cioè del mainstream più hardcore.
Una sentenza molto comune recita che più importante della meta sia il viaggio e la vita spesso mi ha confermato questa massima. L'ho applicata, e cerco ancora di applicarla, nella mia ricerca di "cose" cioè di opere dell'ingegno umano delle quali io possa fruire.
Ciò non significa che io viva in una caverna né che io abbia rinunciato alla fruizione di opere mainstream: in questo momento sto rivedendo per l'ennesima volta tutte le stagioni di BTVS e ho appena terminato di leggere per la nona volta Sandman di Neil Gaiman, produzioni tutt'altro che sotterranee e leggo regolarmente comics e manga mainstream.
Tara e Willow, da Buffy The Vampire Slayer |
Da quando ho cominciato a uscire dal bozzolo della famiglia, direi dai 12-13 anni in poi, ho sempre cercato anche fonti altre rispetto a quelle fornite ad esempio dagli organi istituzionali (tv, radio, giornali, riviste...). Da sempre ho cercato, quando potevo, quando riuscivo, di andare a vedere sotto e oltre le cose che mi venivano sbattute in faccia.
Grazie a questo atteggiamento inquieto mi è capitato spesso di scoprire tesori che mi hanno cambiato la vita e quasi altrettanto spesso di sentirmi spaesato, senza radici, deluso. Ma il gioco ha sempre valso la candela.
Oggi una delle cose che mi colpiscono di più di questa globalizzazione è il fatto che tutt* leggiamo, ascoltiamo, guardiamo, mangiamo le stesse cose. E, grazie a Ichea, abbiamo anche le case arredate allo stesso identico modo.
Questo pare non causare problemi a nessuno e le rare volte che riesco ad impostare una discussione in merito le risposte che sento sono sempre le stesse: "Ma a me piacciono proprio quelle cose!" "Sono io che scelgo!" "Perché devo andare a cercare cose che non mi interessano?".
Non sto criticando nessuno, sto solo cercando di comprendere. Ognun* deve poter fruire di ciò che vuole senza impedimenti di sorta, ci mancherebbe.
intitolato Vita e morte e miracoli di Eftimios è su YouTube
https://www.youtube.com/watch?
Ma, mi chiedo... se non ci si pone mai il problema di uscire dai soliti canali mainstream (Netflics ecc.) le nostre scelte sono davvero scelte? Quando vado al ristorante io non scelgo cosa mangiare, io scelgo cosa mangiare tra quello che il ristorante mi propone.
Quindi, continuo a chiedermi, quanto la mia voglia di vedere un film dipende da me e quanto da ciò che mi viene proposto dai soliti canali?
Guardo quello che vorrei davvero guardare o guardo ciò che tutti guardano potendo muovermi solamente tra i canali in cui ci siamo ingabbiati da soli/e?
Mi chiedo ancora: è un caso che i vari Amazzone Primovideo ecc. non abbiano quasi nessun film dei miei registi preferiti (compresi registi ultrafamosi; o per lo meno, ultrafamosi un tempo)?
Qual è la mia vera scelta se mi limito a scorrere le proposte delle varie piattaforme, di qualsiasi tipo esse siano?
Non è un caso se su Spotifai manchino centinaia di band/artisti che adoro e che come me adorano decine di migliaia di persone.
Quella sì, però, potrebbe essere una vera scelta: come artista/band scelgo di non essere su Spotifai o su Musica Amazzone e se mi vuoi ascoltare devi cercarmi altrove.
Zoetrope: Amnesty (non cercatelo su Spotifai...)
https://www.youtube.com/watch?
[VEDI NOTA 2. a fondo pagina]
La gioia dell'underground
Da un po' di tempo in casa nostra non si ascoltano più radio commerciali: ascoltiamo esclusivamente una radio istituzionale (Radio Tre) che ascoltiamo da sempre, e due radio completamente autogestite (Radio Onda Rossa e Radio Popolare). La differenza con le radio commerciali è enorme, sia per la musica trasmessa, ma soprattutto per i contenuti.
Abbiamo scelto di eliminare le radio commerciali dalla nostra casa perché non ne potevamo più della musica orrenda e degli altrettanto orrendi contenuti che trasmettevano, specialmente dopo l'acquisizione di alcune radio (e giornali, e riviste...) da parte di una certa famiglia italiana che un tempo produceva autoveicoli (e lo fa ancora, credo): oltre a tonnellate di pubblicità martellante (e mi viene in mente che il mio cervello registra tutto, sia che io coscientemente lo voglia o meno), la cosa più becera sono i "valori" - culturali, politici, umani ecc. - che vengono diffusi in modo apparentemente innocente e divertente.
SPEED DEMON, una delle fanzine cui ho collaborato. QUI potete leggere l'intero numero 3 |
Non è un caso, di nuovo, se certi contenuti, informazioni, analisi, discussioni, proposte li ho sempre trovati quasi esclusivamente dentro produzioni cosiddette underground, autogestite, il più possibile al di fuori di logiche di profitto. Ne ho avuto anche esperienza diretta avendo partecipato nella mia vita pre-internet (e pre-pc) alla creazione, produzione e diffusione di varie fanzine: assicuro che i contenuti di quelle fanzine non si potevano trovare altrove.
Leggiamo, guardiamo, ascoltiamo le stesse cose: davvero va bene così?
Cosa sto dicendo? Che tutto ciò che è mainistream è da buttare?
Ma no, proprio no: su Rai 5 trasmettono delle splendide opere liriche alle quali non vorrei mai rinunciare; su Rai Storia (ogni tanto...) trasmettono dei film difficili da vedere altrove e molto interessanti, fruisco e amo molte cose mainstream.
Sto solo esprimendo il mio stupore, e il mio dispiacere perché no, per la rinuncia da parte di molte persone a cercare - almeno ogni tanto - altro che non sia quello che ci viene propinato come unica scelta possibile. Sono pazzo per questo?
Mi sembra che la maggior parte delle persone voglia solo... essere intrattenuta, perché è giustamente stanca (lavoro, incombenze famigliari e burocratiche ecc.) e quindi desideri spegnere per un po' il cervello e non pensare.
Per me - lo ammetto, è una mia personale paura - spegnere il cervello e non pensare equivale a uno stato di pre-morte. Non voglio essere intrattenuto, voglio anzi che la mia curiosità sia perennemente stimolata e voglio continuare a imparare e cercare cosa c'è dietro e cosa c'è sotto.
Cosa c'è sotto l'OVERground.
Non sempre, ma spesso. Più spesso che posso.
Oggi, per me, underground ha un significato diverso da quello che aveva un tempo: per me è ciò che non ci viene calato addosso dalle "piattaforme" da cui siamo sempre più - felicemente? - dipendenti.
Pinopiloto di Marco Bailone |
intrattenimento
(quanto segue è tratto da un'email scritta ad un'amica qualche tempo fa)
"Siamo formati da quello che guardiamo quindi è difficile creare immagini nuove senza parlare di quelle che abbiamo già dentro; assorbiamo tanto materiale che è impossibile pensare di fare qualcosa di nuovo credendo di essere originali" (Ra di Martino, da il manifesto 26/09/2020)
https://www.youtube.com/watch?
La meravigliosa colonna sonora durante la scrittura di quanto sopra
(infarcito da insopportabile pubblicità, of course...) [VEDI NOTA 2]
Orlando Furioso (Settembre 2020)
Nota:
1. I nomi delle piattaforme sono volutamente scritti in modo scorretto in modo che il maggiore, e monopolista, motore di ricerca in rete non le associ a questo scritto.
2. Ho appena scoperto che nella versione per smartphone NON sono visibili i video caricati da YouTibe. Accidenti...
Nessun commento:
Posta un commento