Posted: 26 Oct 2016 11:26 AM PDT
ARCHIE
Volume 1
Mark Waid, storia
Fiona Staples, disegni cap. 1 - 3
Annie Wu, disegni cap. 4
Veronica Fish, disegni cap. 5 - 6
A. Szymanowicz + J. Vaughn, colori
cover italiana: Francesco Francavilla
brossura, colori, pag. non numerate
15 euro
Edizioni BD
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Mi sono, diciamo così, innamorato di Archie e di tutta la banda di Riverdale, il paese fittizio in cui si svolgono le sue avventure, quando, pochi anni fa, un mio caro amico proprietario di una fumetteria mi ha regalato alcuni paperback americani.
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un pezzo della mia mini-collezione di Archie comics |
Proprio in quel periodo - fine 2009, inizio 2010 - l'eterno ragazzo dai capelli rossi era prossimo ai "matrimoni" con Betty e con Veronica e la curiosità mi spinse ad ordinare negli USA gli albi dal n. 600 al n. 606 che, ammetto, divorai come fossi un ragazzino. I disegni lasciavano un po' a desiderare, ma la storia, una sorta di What If... , era molto graziosa e gestita con una buona dose di mestiere.
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Archie, il cui vero e pomposo nome è Archibald Andrews, è il protagonista di una serie a fumetti creata da Bob Montana e ambientata in una cittadina fittizia del Massachussetts chiamata Riverdale. Archie e la sua banda di amici - Betty, Veronica, Jughead ecc., apparvero per la prima volta nella rivista Pep nel dicembre 1941. La serie, destinata a un pubblico infantile e pre-adolescenziale, ebbe subito un buon successo e da allora non si è più fermata e ha inoltre prodotto un gran numero di spin-off, cartoni animati, dischi e centinaia e centinaia di oggetti di merchandising.
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primissima apparizione di Archie e Betty: dicembre 1941, Pep n. 22 |
Si trattava, e così fu per i successivi decenni, di brevi storielline comiche e sentimentali ambientate in un mondo edulcorato nel quale mode, comportamenti, evoluzioni e rivoluzioni sociali arrivavano purgate da ogni spigolosità: a Riverdale il rock'n'roll non ha nulla di eversivo, gli hippies non usavano droghe e i punks erano simpatici ragazzotti con coloratissime creste da moicano, pronti ad aiutare qualsiasi arzillissima nonnina ad attraversare la strada. Personaggi mai troppo contraddittori, problemi mai troppo gravi per fumetti piacevoli, graziosi e consolatori, rivolti ad un pubblico che chiedeva solo di poter sognare un po'.
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Nonostante queste premesse nel 2011 di Archie parlarono tutti i mass media statunitensi a causa del matrimonio di Kevin Keller, primo personaggio gay della serie, col suo fidanzato Clay Walker, per giunta pure afroamericano (bum!). Come potete vedere qui sotto, la pubblicazione ricevette la nomination per gli Eisner Award come "Best Publication for Young Adults". Proprio come qui da noi, uguale uguale!
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Il Matrimonio di Kevin Keller e Clay Walker |
Chi non conosce nulla di tutto ciò e ha voglia di farsi un po' di cultura in merito non può mancare di consultare l'indispensabile blog di Wally Rainbow: basta digitare i nomi Archie o Kevin Keller nell'apposito form di ricerca e si possono trovare moltissime informazioni sull'argomento!
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Dopo alcuni tentativi di restyling che prevedevano una caratterizzazione un po' più moderna dei personaggi - e direi che, come detto poco sopra, l'operazione è riuscita perfettamente - ora la Archie Comics compie un vero e proprio reboot, alzando un po' l'asticella dell'età della fruizione della serie e uscendo dallo schema delle brevi storielle comiche autoconclusive. E grazie alle Edizioni BD abbiamo un'ottima edizione italiana delle principali nuove serie che formano il rinnovato mondo di Riverdale: Archie, Le terrificanti avventure di Sabrina (Sabrina the teenage Witch), Jughead e infine Archie tra i Morti Viventi (Afterlife with Archie), la versione horror del mondo dei nostri personaggi.
Dopo alcuni tentativi di restyling che prevedevano una caratterizzazione un po' più moderna dei personaggi - e direi che, come detto poco sopra, l'operazione è riuscita perfettamente - ora la Archie Comics compie un vero e proprio reboot, alzando un po' l'asticella dell'età della fruizione della serie e uscendo dallo schema delle brevi storielle comiche autoconclusive. E grazie alle Edizioni BD abbiamo un'ottima edizione italiana delle principali nuove serie che formano il rinnovato mondo di Riverdale: Archie, Le terrificanti avventure di Sabrina (Sabrina the teenage Witch), Jughead e infine Archie tra i Morti Viventi (Afterlife with Archie), la versione horror del mondo dei nostri personaggi.
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i quattro "volume 1" delle Edizioni BD |
Per ora ho acquistato e letto solo il volume 1 di Archie, ma visto il mio gradimento dello stesso conto di procurarmi quanto prima i restanti tre volumi (con qualche riserva per Afterlife with Archie a causa della mia personale idiosincrasia verso gli zombie moderni).
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L'operazione di svecchiamento per quanto riguarda la testata principale (Archie, l'unica che ho letto finora come dicevo poco fa) è a mio parere perfettamente riuscita, e pur consigliandola principalmente a persone giovani, questa serie ha i numeri per poter piacere e interessare una fascia di pubblico ben più ampia di quella del target "ufficiale": d'altronde le commedie brillanti/sentimentali, anche se con protagonisti molto giovani, non piacciono solo agli/alle adolescenti, non è forse vero?
eccolo, finalmente, il nuovo Archie (Waid - Staples) |
Le caratteristiche principali delle avventure di questo primo volume di Archie sono
proprio l'essere una commedia brillante e il sentimento e ciò sta a
significare che sono state rispettate le caratteristiche universali di Archie e di tutta la banda di Riverdale.
Dice Mark Waid, l'autore della storia, nella postfazione a questo primo volume:
intendendo con ciò che il rilancio di Archie non avrebbe dovuto snaturare i personaggi, non tradire ciò che essi significano per una larghissima fetta di pubblico, che letteralmente li adora. Quidi, una commedia, ma con del conflitto che andasse un po' oltre la solita - e comunque divertentissima - dicotomia Betty vs Veronica per accaparrarsi Archie.
Insomma, ogni personaggio resta se stesso eppure cambia un po', viene modernizzato e l'ottimo lavoro di Mark Waid ci permette di vedere Archie & Co. più in profondità e di sperimentare una gamma di emozioni che certamente la vecchia versione della gang non avrebbe potuto darci.
Dice Mark Waid, l'autore della storia, nella postfazione a questo primo volume:
"Primo, non nuocere"
intendendo con ciò che il rilancio di Archie non avrebbe dovuto snaturare i personaggi, non tradire ciò che essi significano per una larghissima fetta di pubblico, che letteralmente li adora. Quidi, una commedia, ma con del conflitto che andasse un po' oltre la solita - e comunque divertentissima - dicotomia Betty vs Veronica per accaparrarsi Archie.
Insomma, ogni personaggio resta se stesso eppure cambia un po', viene modernizzato e l'ottimo lavoro di Mark Waid ci permette di vedere Archie & Co. più in profondità e di sperimentare una gamma di emozioni che certamente la vecchia versione della gang non avrebbe potuto darci.
I primi tre capitoli di questo primo volume sono disegnati da Fiona Staples - vincitrice di millemila awards per il suo lavoro su Saga (che non ho letto) - che possiede uno stile perfetto per questo Archie-rinnovamento e riesce a mantenere un'invidiabile sintesi tra il realistico e il cartoon,
con le sue linee accuratissime, morbide e accattivanti, così adatte ad
incantare un pubblico giovane così come un pubblico adulto. I character originali sono rispettati, cioè riconoscibili, ma una nuova, frizzante e più profonda vita è stata loro infusa dalla storia di Waid e dai disegni di Staples.
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Ahimé il passaggio al capitolo quattro segna anche il passaggio di matite ad Annie Wu, che pur restando su ottimi standard - forse un po' troppo spigolosa a mio parere per dei character come quelli riversdaliani (ma semplicemente perfetta per l'Occhio di Falco/Hawkeye scritto da Matt Fraction) - fa sentire un po' la mancanza di Fiona Staples, che sono certo chiunque avrebbe voluto alle matite di tutti e sei i capitoli.
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Ahimé il passaggio al capitolo quattro segna anche il passaggio di matite ad Annie Wu, che pur restando su ottimi standard - forse un po' troppo spigolosa a mio parere per dei character come quelli riversdaliani (ma semplicemente perfetta per l'Occhio di Falco/Hawkeye scritto da Matt Fraction) - fa sentire un po' la mancanza di Fiona Staples, che sono certo chiunque avrebbe voluto alle matite di tutti e sei i capitoli.
L'alternanza di disegnatrici, per altro normalissima nei comic-books
statunitensi, non diminuisce né la tensione della storia né il piacere
della lettura, anche perché stiamo comunque parlando di stili disegno
non così diversi né incompatibili tra loro.
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La storia si dimostra solidissima in quanto non ha un solo momento di cedimento e non esistono pagine di "passaggio" o di "assestamento" e questa è un'altro importante punto di contatto con il "vecchio" Archie: la costante dinamicità, che però in questa nuova versione si sposa con la drammaticità degli eventi e dei sentimenti, mantenendo però sempre un tono mai troppo cupo (ma neppure scioccamente leggero), mai eccessivo e soprattutto mai modaiolo e "giovanilistico". Certo, i giovani e la moda sono ben presenti in questa storia, com'è logico che sia, ma come per tutte le buone storie i livelli di lettura sono più d'uno.
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La storia si dimostra solidissima in quanto non ha un solo momento di cedimento e non esistono pagine di "passaggio" o di "assestamento" e questa è un'altro importante punto di contatto con il "vecchio" Archie: la costante dinamicità, che però in questa nuova versione si sposa con la drammaticità degli eventi e dei sentimenti, mantenendo però sempre un tono mai troppo cupo (ma neppure scioccamente leggero), mai eccessivo e soprattutto mai modaiolo e "giovanilistico". Certo, i giovani e la moda sono ben presenti in questa storia, com'è logico che sia, ma come per tutte le buone storie i livelli di lettura sono più d'uno.
Con
il quinto e ultimo capitolo del volume c'è un ulteriore cambio di
disegnatrice (questa alternanza ai disegni ho letto che non è risultata
molto gradita ai fans americani/e) che personalmente preferisco a Wu: si
tratta di Veronica Fish, anch'ella giovanissima e a parer mio davvero bravissima. Ho apprezzato molto la sua interpretazione della gang di Riverdale: il suo stile si differenzia maggiormente da quello di Staples rispetto a quello di Wu, che è più aderente - diciamo così - al modello principale, ma i suoi personaggi mi sono sembrati più vivi e drammatici e più dinamici. Lo stile di Fish è un po' più cupo (questo termine è da intendersi in senso molto light, naturalmente), certamente meno zuccheroso e ricorda maggiormente certi segni al confine tra mainstream e indipendente.
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L'ultimo capitolo, com'è giusto che sia, si conclude con un cliffhanger ben congegnato e fa la sua apparizione il negativo, inteso come il ricchissimo e burbero padre di Veronica, lo spregiudicato Hiram Lodge, deciso ad anteporre i suoi interessi di lucro e sfruttamento al benessere della pacifica cittadina di Riverdale. Questa, per ora, è la differenziazione maggiore che possiamo riscontrare tra il "vecchio " Archie e quello nuovo: nelle vecchie, brevi, comiche storie della nostra gang, il padre di Veronica è un distinto, ricco signore che non capisce i giovani né le loro mode e passioni, che si preoccupa della volubile figlia viziandola troppo, ma che mai si sognerebbe di fare del male vero e proprio.
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Vedremo nei prossimi volumi come sarà gestita questa diabolica presenza o seppure sia stata un'oculata scelta di soggetto atta a confondere noi lettori e lettrici.
Sicuramente la presenza di Mark Waid alla sceneggiatura (del quale, tra parentesi, ho adorato il suo lungo ciclo su Flash della DC Comics) è una garanzia di qualità e di non banalità.
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Buona lettura!
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L'ultimo capitolo, com'è giusto che sia, si conclude con un cliffhanger ben congegnato e fa la sua apparizione il negativo, inteso come il ricchissimo e burbero padre di Veronica, lo spregiudicato Hiram Lodge, deciso ad anteporre i suoi interessi di lucro e sfruttamento al benessere della pacifica cittadina di Riverdale. Questa, per ora, è la differenziazione maggiore che possiamo riscontrare tra il "vecchio " Archie e quello nuovo: nelle vecchie, brevi, comiche storie della nostra gang, il padre di Veronica è un distinto, ricco signore che non capisce i giovani né le loro mode e passioni, che si preoccupa della volubile figlia viziandola troppo, ma che mai si sognerebbe di fare del male vero e proprio.
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Vedremo nei prossimi volumi come sarà gestita questa diabolica presenza o seppure sia stata un'oculata scelta di soggetto atta a confondere noi lettori e lettrici.
Sicuramente la presenza di Mark Waid alla sceneggiatura (del quale, tra parentesi, ho adorato il suo lungo ciclo su Flash della DC Comics) è una garanzia di qualità e di non banalità.
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Buona lettura!
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