sabato 19 giugno 2021

Come dopo la pioggia - Tsubaki-Cho Lonely Planet

 Posted: 24 Jun 2017 12:24 PM PDT

Come dopo la pioggia n. 1 


di Jun Mayuzuki

seinen manga
(vedi animeclick.it)


volumetto brossurato
con sovracoperta


pag. 160 , b/n

euro 4,90

Star Comics



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Tsubaki-Cho Lonely Planet n.1

di Mika Yamamori

shoujo manga


volumetto brossurato

pag. 176 , b/n

euro 4,30


Star Comics







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Per me è periodo di manga. Ne leggo tanti, ne parlo poco (anche perché l'idea di mettersi a sedere davanti al pc con questi quasi quaranta gradi è decisamente poco allettante).
Eppure, siccome la mia mente malata non smette mai di pensare, la lettura di queste due operine mi ha fatto molto riflettere e vorrei provare a condividere un po' di pensieri.
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Entrambe queste due opere sono portate in Italia da Star Comics, Casa editrice cui sono molto affezionato: addirittura io sono uno di quei pazzi nostalgici che ancora rimpiange il periodo in cui la Casa editrice umbra deteneva i diritti di alcune delle mie serie Marvel preferite all'epoca pre-Marvel Italia/Panini Comics! (lo so, sono pazzo) [1]
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Uno tra i molti meriti che ascrivo a Star Comics - per lo meno per quanto riguarda la mia percezione - è quello di essere una Casa editrice che bilancia bene l'attenzione tra mainstream "sfacciato" (che è quello che generalmente permette a una Casa editrice di vivere) ed esigenze del proprio affezionato pubblico, esigenze che non sempre coincidono con serie che stravendono mietendo sfracelli di incassi. Insomma: una Casa editrice che rispetta il pubblico, ai miei occhi.
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Come dopo la pioggia
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Ho preso i due numeri 1 di cui parlo oggi, usciti quasi in contemporanea, grazie a recensioni e impressioni apparse sui blog che seguo (li trovi nella colonna lì a destra); li ho letti uno di seguito all'altro e mi hanno suscitato reazioni praticamente opposte e, come dicevo sopra, mi hanno stimolato qualche riflessione.
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Comincio col manga che ho molto apprezzato: Come dopo la pioggia, di Jun Mayazuki, mangaka di cui non so assolutamente nulla e di cui questa è la prima opera pubblicata in Italia (vi prego di segnalarmi se sbaglio).
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Come dopo la pioggia (Koi wa ameagari no yō ni) è un seinen manga e ha alcune caratteristiche che me l'hanno fatto amare immediatamente, proprio a cominciare dal plot.

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Come dopo la pioggia - Akira Tachibana
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Akira Tachibana è una studentessa diciassettenne; è riservata, poco propensa a parlare di sé e a mettersi in mostra - anche se non mi sembra affatto "timida" - molto riflessiva e poco espansiva. Tutt'altro però che una musona antipatica, anzi: il personaggio mi ha immediatamente suscitato un'enorme simpatia e affetto.
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Dopo la scuola Akira lavora come part-time al Garden, un "family restaurant" di non troppe pretese il cui direttore è il quarantacinquenne Masami Kondo
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Tachibana è una splendida giovane donna mentre Kondo è l'opposto del canone ufficiale dell'attraenza: non solo ha un principio di calvizie e viso e corporatura che definire "banali" è un eufemismo, ma ha anche un'aspetto generale un po' trasandato e assume sempre un atteggiamento di eccessiva sottomissione nei confronti dei clienti e delle dipendenti, che quasi lo tiranneggiano. (Una di esse arriva a sostenere che il direttore - addirittura - puzza!).

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Come dopo la pioggia - Masami Kondo e Achira Tachibana
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Il direttore del Garden è divorziato e ha un figlio.
Naturalmente dalla sua ha una serie di caratteristiche che me l'hanno subito fatto amare: è una persona dolce, paziente, tollerante, attento al prossimo e - spero di non sbagliarmi - con molto amore dentro... [essì, c'ho i cuoricini che mi escono dagli occhi, e allora?!?...].

Da questi due personaggi splendidamente delineati, con personalità opposte e caratteristiche attraenti ognuna a suo modo e che rendono la lettura piacevole e interessante, comincia una storia che sono certo rivelerà scenari e situazioni divertenti, commoventi e spero anche ironiche.


Questo che segue non è un vero e proprio spoiler, perché su qualsiasi medium vogliate prendere qualche informazione su questo manga - o sull'anime che ne è stato tratto -  ve ne verrà immediatamente rivelato il plot di base che parte dal fatto, ovviamente l'avrete già stra-capito, che Akira Tachibana si innamora del direttore Masami Kondo.

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Come dopo la pioggia - Yoshizawa e Akira Tachibana
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Tachibana non è priva di ammiratori, anzi il suo compagno di classe Yoshizawa le muore letteralmente dietro... anche lui sembra una bella persona, dolce e per nulla tamarro, ma Tachibana lo evita come la peste, fuggendo letteralmente ogni qual volta lo incrocia.
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Altri bei personaggi, che spero avranno un ruolo maggiore nei prossimi numeri, sono le amiche di Akira Tachibana, un gruppetto di simpaticissime ragazze che sembrano avere parecchie potenzialità espressive; alcune colleghe del Garden e soprattutto le ragazze del club sportivo di cui la protagonista faceva parte prima che un incidente - del quale immagino sapremo di più nei prossimi numeri - le impedisse di continuare a praticare sport...
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Tutti bei personaggi, simpatici e pieni di vitalità e di potenzialità, tutti ben delineati sia psicologicamente che graficamente: Jun Mayuzuki ha un tratto che considero delizioso, molto accattivante, mai troppo lezioso eppure molto dolce e delicato.



Come dopo la pioggia
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Una considerazione che mi è venuta alla mente leggendo Come dopo la pioggia e che mi ha molto intenerito è che è bello leggere storie che affrontano con delicatezza e la giusta dose di leggerezza e ironia l'amore tra persone adulte ma con età moto diverse: è un tipo di argomento che si presta a un'infinità di situazioni, di plot narrativi, di riflessioni, e che non è poi così presente nei manga che normalmente leggo.
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Al di là dell'età dei protagonisti/e mi interessano molto le storie che affrontano l'uscire dai canoni stabiliti, che siano estetici o di qualsiasi altro tipo; storie che raccontano di persone (o di animali, o divinità, o...) che scelgono di non combattere il proprio non-conformismo e di assecondare i propri sentimenti, rischiando quindi di mettersi contro "gli altri", dalla famiglia alle amicizie ecc.
Le storie contenenti conflitti basati su quanto detto sopra acquistano, per me, un interesse molto maggiore rispetto alle altre, più consolatorie e di puro intrattenimento.

Insomma: Come dopo la pioggia è un manga che comincia e promette benissimo, pieno di promesse e del quale non vedo l'ora di poter leggere il secondo volume!



Come dopo la pioggia



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...all'opposto - sotto diversi punti di vista - si trova, sempre per la mia personale percezione, Tsubaki-Cho Lonely Planet di Mika Yamamori, mangaka già conosciuta in Italia per Una stella cadente in pieno giorno (manga che personalmente non ho letto).
.Target diverso - questo è uno shoujo manga - storia quasi capovolta, seppure anche in questo caso ci troviamo di fronte a una giovane, giovanissima ragazza alle prese con una persona di età maggiore. Ma non è questo il punto.
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Approfitto del pratico riassuntino/intro fornito dalla stessa Star Comics:
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Fumi Oono frequenta il secondo anno delle scuole superiori. Costretta a cercarsi un lavoro per saldare i debiti accumulati dal padre, accetta un posto come domestica fissa presso l'abitazione di Akatsuki Kibikino, scrittore solitario dallo sguardo truce e dai modi scortesi.Riuscirà ad adattarsi alla convivenza con lui e al nuovo quartiere?!
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Tsubaki-Cho Lonely Planet Akatsuki Kibikino e Fumi Oono

....ed entriamo subito nel regno della super-sospensione dell'incredulità: Fumi Oono, una ragazzina di, quanto, quindici anni?, con mamma ahimé defunta, viene lasciata sola, praticamente in mezzo a una strada (togliete pure il "praticamente": non ha più una casa!), il padre - che ha accumulato una marea di debiti, se ne va a lavorare chissà dove (su un peschereccio di tonni!)...
Dickens ci fa una pippa, come si suol dire nei migliori salotti culturali!

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E questo è solo l'inizio.
Cosa resta dunque da fare se non, a quindici anni!, "andare a servizio" (praticamente a fare la colf) da un adulto, un perfetto sconosciuto, Akatsuki Kibikino, scrittore simpatico come un moscone annegato nella minestra?
Oh già, e visto che una casa ormai non ce l'abbiamo, cos'è meglio che fermarsi a vivere dal simpaticissimo scrittore?

Il tutto nel tempo libero dalla scuola, che la ragazza non mi deve mica ripetere l'anno signora mia!
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Questo manga è ambientato all'inizio del XIX sec.? Macché, si tratta di una storia del presente...
D'altronde è nel presente che una ragazzina di, tipo, quindici anni deve fare da badante (e infermiera e da cuoca e... vedremo nei prossimi numeri, ma non oso immaginare...) a un adulto con evidenti problemi di personalità...
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Ma in Giappone i servizi sociali che fanno? E lo sfruttamento delle minorenni è legale? Ma poi perché mai una minorenne dovrebbe accollarsi i debiti di un padre evidentemente di merda?!?...


oh, non pensate male eh: è finito nel letto di lei per puro caso!
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Va bene, la pianto con questa commedia da moralista.
Lo so, è fiction, e io normalmente leggo robe di gente che vola o che spacca montagne con un martello incantato (o anche peggio), quindi non dovrei scandalizzarmi per cosette come Tsubaki-Cho Lonely Planet: come giustamente - sacrosantemente! - recitava un disclaimer ai tempi delle assurde polemiche su Dragon Ball "i personaggi di questo fumetto sono tutti maggiorenni, e comunque non si tratta di persone reali, ma di semplici rappresentazioni grafiche". Sacrosanto, dico sul serio e lo penso sul serio.

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Ciò non toglie che un manga innocuo e che raffigura delle rappresentazioni grafiche è comunque riuscito a mettermi a disagio.
Dico subito che sono contro la censura, quindi per me chiunque può raccontare quello che vuole; sta a chi legge/guarda/ascolta decidere se supportare o meno l'opera o il prodotto.

Eppure... eppure sono a disagio: in questo manga, o meglio in questo primo numero, si racconta di una ragazzina che a dispetto della sua giovanissima età deve fare una vita quasi da schiava, abbandonata da quel che resta della sua famiglia e oltretutto, ad un certo punto della storia, subisce un enorme sopruso cui non reagisce, anzi pare dare per scontato che lei essendo una ragazza deve necessariamente subire [non sono l'unico a sperare che Isshin Aioi muoia quanto prima diviso in due da un treno, vero? vero???]

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Isshin Aioi, il ragazzo-merda, e Fumi Oono
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Lo so, è fiction.
Ma questo tipo di fiction non avvalla il tremendo maschilismo della società giapponese? Non rende "naturale" il pensare che in fondo le ragazze sono in qualche modo inferiori ai maschi? Forse è normale pensare che la sottomissione sia un atto naturale per le donne? 

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Certo, i fumetti, non solo i manga, ma tutti i tipi di fumetti, sono spesso pieni di prevaricazioni e di razzismo, sessismo, omofobia; però nella maggior parte dei fumetti che leggo io personalmente, sono i cattivi a soffrire delle "brutte malattie" di cui sopra e spesso proprio a causa di ciò si prendono dei meritatissimi papagni sul muso. 
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Ok: magari nei prossimi numeri, o nel finale, le cose si metteranno in modo tale che la protagonista avrà una qualche forma di riscatto, diventerà miliardaria e, una volta maggiorenne, sposerà lo scrittore che farà una cura di simpatia, mangeranno insieme hamburger prodotti dal cadavere di Isshin Aioi, il padre di Fumi morirà sbranato da un tonno mannaro ecc. ecc.


Tsubaki-Cho Lonely Planet
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Credo che alla fine la cosa mi ha creato il maggiore disagio in tutto ciò sia stata l'assoluta mancanza di ironia.
La mancanza di ironia - un minimo di ironia, eh; anche un briciolo di sottotesto - rende tutto più - tra diecimila virgolette - "naturale"; quindi rende più "naturale" sopportare il bullismo, le avances di uno che ha il doppio della tua età, una condizione di semi-schiavitù ecc. ecc.
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Le battute di spirito sono assenti in questo primo numero di Tsubaki-Cho Lonely Planet, tutto è dannatissimamente "serio".
Mi è venuto in mente proprio ora che ho smesso di guardare i film horror proprio quando hanno cessato di essere ironici e molti di essi si sono invece trasformati in esercizi della peggiore pornografia condita dal peggior cinismo. Che per carità, a chi piace così, va bene così e buon divertimento.

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Non so ancora se prenderò il secondo numero di questo manga: probabilmente non sono il target adatto e comunque la Star Comics non difetta certo di manga interessanti e divertenti da seguire.

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Orlando Furioso (Giugno 2017)

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P.S. Le immagini a corredo di questo scritto sono prese dalla Rete: perdonate la non eccelsa qualità delle stesse, ma non mi andava di rovinare i volumetti con lo scanner...
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Note:
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[1] Pazzo ma, per certe cose, con buona memoria: molti anni fa Star Comics per non deludere i propri lettori e le proprie lettrici portò a conclusione alcune serie praticamente in perdita. Di quante altre case editrici si può dire altrettanto?
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