lunedì 14 giugno 2021

La Nuovissima Marvel - pt. 3

 Posted: 05 Jun 2016 03:59 AM PDT

La Nuovissima Marvel: i numeri 1 - 3a parte

La Nuovissima Marvel
All-New, All-Different Marvel



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Una vera delizia questo primo numero di Spidey, scritto da Robbie Thompson e disegnato da Nik Bradshaw. Riuscirà a far appassionare nuovi/e lettori ai fumetti Marvel? La storia è fresca e frizzantina, il protagonista è un supereroe giovanissimo e simpatico - Peter Parker naturalmente - nerd e un po' imbranato ma con un cuore grande e con dei comprimari altrettanto giovani. Vogliamo aggingerci delle minacce mooolto più grandi e meno simpatiche di lui e una raffica di battutine tra una scazzotata e l'altra? E un'amorevole, moderna zia che accudisce con affetto il nipote supereroe?
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Stiamo parlando delle origini del nostro Arrampicamuri preferito ("uno dei", oramai) aggiornate alla contemporaneità; un po' come successe sedici anni fa per l'ormai defunto Universo Ultimate, solo che in questo caso le storie sono un po' più veloci e frenetiche e i disegni di Nik Bradshaw decisamente più accattivanti di quelli di Mark Bagley, disegnatore del primo Ultimate Spider-Man.
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La storia, anzi le due storie contenute nel brossuratino bimestrale, sono costruite molto bene, appassionano pur nella loro velocità, ci sono tutti proprio tutti i personaggi che chi già legge Spider-Man conosce e ama (o odia): zia May, Gwen, Flash, gli Osborne, l'Uomo Sabbia, Octopus... e Peter Parker è proprio quello che ci si aspetterebbe che sia se "nascesse" al giorno d'oggi. Il centro della vicenda resta, giustamente, Petey, un ragazzino molto, molto più simpatico di quello che noi cariatidi abbiamo conosciuto in Italia nel 1970 (ma erano storie degli Anni 60!) e credo che questo fumetto possa avere i numeri per piacere a un pubblico molto giovane. Certo però che la scelta di pubblicarlo bimestralmente non aiuta in questo senso.
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Curiosità: le storie di questo numero si svolgono... già, quando si svolgono? E dove? Siamo forse in un Universo parallelo? Questo giovane Parker è lo stesso che, adulto, agisce nelle sue proprie testate?... "Un giorno o l'altro lo verremo a sapere"!

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Ai "miei tempi" Ant-Man era un certo Henry Pym, biondissimo e impettito scienziato che viveva in una casa simil-vittoriana, fumava la pipa ed era innamorato della bella ereditiera Janet Van Dyne, conosciuta dal mondo come la supereroina Wasp. Ma parliamo di storie dei primi Anni 60 e quindi devo essere rimasto un po' indietro, perché l'Ant-Man di oggi si chiama Scott Lang e oltre ad essere biondo anche lui e a cavalcare formiche volanti, non mi pare abbia molto in comune col compassato dott. Pym.
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Questo giovane, terzo (e il secondo?) Ant-Man vive a Miami, gestisce una azienda di sicurezza in perenne bolletta, ha una ex-moglie e una figlia, Cassie (una ex-supereroina, a quanto ho capito) che lo odia. E' anche un ex criminale, anzi persino in questo numero finisce in galera e magicamente ne esce senza che la cosa venga spiegata (o forse sono solo io a non aver capito...). La cifra stilistica di questo fumetto - oltre alle capacità di rimpicciolimento del protagonista - mi pare sia lo humour: Scott Lang è un iper chiacchierone con la battuta sempre pronta, tipo Spider-Man, ma con meno classe - non me ne voglia - uno sfigato cui tutto sembra andare storto, un genio ma senza il denaro necessario per potersi mettere in proprio.
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Questo brossuratino bimestrale contiene i primi due numeri di Astonishing Ant-Man, scritti da Nick Spencer con verve briosa e disegnati con piglio moderno e accattivante da Ramon Rosanas cui si abbinano i colori, grazie al cielo non cupissimi com'è di moda alla Marvel, di Jordan Boyd. Le due storie contenute nell'albo - anch'esse si svolgono otto mesi dopo la fine di Secret Wars e la conseguente "ri-creazione" del (nuovissimo) Marvel Universe - mettono molta carne al fuoco: nuovi supernemici, vecchi nemici - e loro prole - del vecchio Ant-Man, ex fidanzate che sono anche ex membri di una qualche filiazione dei Fantastici Quattro, super-fregature, danni per milioni di dollari e nell'ultima splash-page addirittura il nuovo Capitan America: Sam Wilson
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Un bel fumetto, che anche se non mi ha catturato l'anima, mi ha divertito con la sua atmosfera un po' scanzonata e soprattutto mi ha fatto completamente dimenticare l'orrido film dello scorso anno.  
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Sam Wilson, supereroe afroamericano un tempo conosciuto come Falcon, è il nuovo Capitan America. Devo ammettere che non sono mai stato un super-fan del vecchio Steve Rogers: voglio dire, massimo rispetto, The Winter Soldier m'è piaciuto e sì, certo che ho tutte le storie disegnate da Jack Kirby!
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Ma questo nuovo Capitan America, questo primo numero post-Secret Wars, insieme a Daredevil, Wolverine e alla Potente Thor entra di diritto tra i miei preferiti e attendo con ansia il prossimo 16 giugno per potermi gustare il secondo numero!

"Ehi, guardate! Capitan Socialismo è venuto a salvarvi!"
Tranquillizzatevi, non è un fumetto marxista e nemmeno "politicizzato" come qualche recensione affrettata vorrebbe far credere; questo è un bellissimo fumetto pieno di azione e riflessione, con un protagonista splendidamente caratterizzato e deuteragonisti all'altezza della situazione. Le due storie del numero 1 del mensile italiano (Captain America: Sam Wilson nn. 1 e 2 Usa) sono scritte da Nick Spencer (lo stesso dell'Ant-Man qui sopra) e disegnate da Daniel Acuna. Appena aperto l'albo sono rimasto un po' sconcertato dal gran numero di vignette: l'impostazione della tavole è molto densa con, appunto, molte divisioni in vignette, ma leggendo l'albo mi sono ritrovato immerso in una sequenza ottimamente congegnata, uno storytelling leggibilissimo, sia per l'ottima scrittura che per i bellissimi disegni
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Ma la cosa migliore di questo fumetto sono i personaggi, cui sono già affezionato
Personaggi credibili, da Sam Wilson alla splendida Misty Knight, dal capo dello S.H.I.E.L.D. Maria Hill al vecchio Steve Rogers (ex Capitan America ed ex migliore amico di Sam Wilson), fino ai comprimari, ai nemici e alle comparse.
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Lo stesso protagonista offre spunti che la scrittura di Spencer e i disegni di Acuna sfruttano nei modi migliori; si può immaginare cosa ne pensa una gran parte della popolazione americana all'idea di un Capitan America afroamericano che oltretutto non resta neutrale né "super partes" rispetto alle vicende politiche interne e che fin dal primo numero prende a cazzotti e a scudate nelle chiappe i membri di un gruppo terroristico razzista chiamato i Figli del Serpente. Questo Capitan America è un personaggio destinato a far discutere, sia all'interno del suo stesso fumetto che nel nostro mondo reale. La cosa più importante è che le premesse sono ottime e questo primo numero è bellissimo. Consigliato a chiunque abbia voglia di leggere un bel fumetto.

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Deadpool, ossia Wade Wilson, il violento "mercenario chiacchierone", è attualmente il personaggio più famoso e venduto della Marvel, oltre ad essere stato protagonista di un film che ha il primato di essere il film "vietato" con l'incasso maggiore della storia del cinema. (E se volete saperlo sì, m'è piaciuto!). A causa di questo hype e soprattutto a causa del fatto che mi hanno regalato un po' di suoi albetti, ho cominciato da poco a leggerne le avventure e ammetto che seppure non ne sono diventato un fan sfegatato, le leggo assai volentieri e mi ci diverto parecchio..
L'albo, che avrà uscita quindicinale, contiene i primi due numeri di Deadpool Usa post-Secret Wars, storie scritte da Gerry Duggan e disegnate da Mike Hawthorne (chine di Terry Pallot, colori di Val Staples). Anche queste storie si svolgono otto mesi dopo la fine di Secret Wars e quindi ci mostrano una situazione che non sappiamo ancora come si sia venuta a creare. Deadpool ora è molto ricco, è rispettato (beh, più o meno...) dai grandi e famosi supereroi, fa parte di un gruppo di Avengers e coordina una serie di ambiguissimi personaggi alle sue dipendenze che... sono altrettanti Deadpool, o meglio indossano tutti lo stesso costume. Alcuni già noti nel (vecchio) Universo Marvel, altri sono new entry.
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Com'è usuale per Deadpool non mancano violenza, mutilazioni, sparatorie e battutacce a raffica ("mercenario chiacchierone" mica per niente!) e nemmeno manca il divertimento per quello che è forse il "supereroe" più sui generis dell'intera Casa delle Idee. All'interno delle storie non mancano sottotrame che proseguono dal pre-Secret Wars (la moglie di Wade - sì, Wade Wilson anche se è sfregiatissimo ha una moglie bellissima. Che è anche un demone, ma che importa quando c'è l'amore?...) ma ciò non dovrebbe essere di alcun ostacolo per chi eventualmente decidesse di salire in corsa.  Belli i disegni e un cliffhanger finale che fa venire molta voglia di prendere anche il numero 2 (e infatti l'ho già preso).

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Dulcis in fundo, ovvero l'albo di tutti questi numeri 1 che ho letto per ultimo: Gli Incredibili Avengers. Comincio subito con le note dolenti (soggettive eh!): a me i disegni di Ryan Stegman non riescono proprio a piacere e questo vizia l'intero giudizio sull'alboo meglio sulla prima storia dell'albo (Uncanny Avengers n. 1), scritta da Gerry Duggan (lo stesso di Deadpool proprio qui sopra).
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Credo, sinceramente che Stegman sia un ottimo disegnatore, ha uno stile "grottesco" assolutamente personale e originale - cosa non così comune all'interno del mondo supereroistico, dove solitamente si chiede agli artisti di rispettare determinati standard. Solo che io non riesco a guardarlo, limite mio, sorry.

La prima storia, anche questa si svolge dopo otto mesi dopo la fine di Secret Wars, riguarda la formazione di Avengers guidata dal vecchio Steve Rogers, ex Capitan America (vecchissimo! E' invecchiato di colpo perché non ha più in corpo il "siero del supersoldato" che aveva dal 1941) e che comprende Mutanti e Inumani. Le nebbie terrigene sprigionate sulla Terra da Freccia Nera, ex sovrano degli Inumani, hanno fatto sì che si sviluppasse il fattore inumano in tutte le persone che lo possiedono (e che non sapevano di averlo) dando loro superpoteri, ma allo stesso tempo stanno provocando seri danni ai Mutanti, come a Rogue, mutante che fa parte di questi Incredibili Avengers.

Nella formazione ci sono anche la Torcia Umana, prezzemolino Deadpool, Quicksilver, Spider-Man (Peter Parker), Sinapsi (inumana), e Dottor Voodoo. La storia è frenetica e piena di azione e lo sviluppo dei NeoUmani dovuto alle Nebbie Terrigene permette infinite variazioni sul tema che lo scrittore Gerry Duggan usa qui al meglio. Le atmosfere sono cupe e, grazie anche ai disegni di Stegman, malate e con un inevitabile senso di decadenza "biologica" (che mi hanno ricordato un po' certe storie di Batman vs Croc o vs Poison Ivy).
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Il pezzo forte dell'albo è però Ms. Marvel, attualmente la mia supereroina preferita! Ripartono dal n. 1 le avventure di Kamala Khan, la sedicenne del New Jersey, che ora fa anche parte degli Avengers (non degli Uncanny Avengers di cui sopra!) e che divide faticosamente la sua vita tra le attività di supereroina, la scuola, la moschea e un amore non corrisposto (forse...).
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La storia - siamo sempre otto mesi dopo Secret Wars - è intitolata Super Famosa ed è splendidamente scritta da G. Willow Wilson, di cui mi colpiscono principalmente i dialoghi, così accattivanti, semplicemente perfetti (ottima anche l'alternanza tra pensieri/didascalie e dialoghi), le caratterizzazioni dei personaggi - di tutti/e i personaggi - e la generale atmosfera che si respira, tra l'ansia adolescenziale e avvenimenti decisamente più "grandi" di quelli che una sedicenne dovrebbe affrontare. Ottimi i disegni di Takeshi Miayazawa e del solito, meraviglioso Adrian Alphona così come i colori di Ian Herring: questi ultimi due autori li conosciamo già dal primo volume cartonato di Ms. Marvel di cui ho parlato molto recentemente. Ovviamente comprerò tutti gli albi degli Incredibili Avengers fino a quando ospiteranno la splendida Ms. Marvel!
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Infine la terza storia: solo sette pagine, ma estremamente accattivanti, che ci introducono un nuovo gruppo di personaggi chiamato Il Dipartimento dell'Incredibile: tre maghi e una strega, una giovanissima e bellissima Agatha Harkness (che chi leggeva la Marvel da piccolo conosce già per essere stata la mentore di Scarlet e soprattutto la tata di Franklin Richards). Si incontrano in un tempo e in un luogo difficili da definire - sembrano gli Anni 50 - per combattere la minaccia soprannaturale di una strega nazista... Scritta da James Robinson coi disegni di Marc Laming e Jose Giles, ha tutti i numeri per diventare una delle mie serie preferite, in quanto adoro le storie a tema magico e qui sia lo scrittore che i disegnatori sanno bene il fatto proprio (i disegni poi sono stupendi!). Altro acquisto obbligato per me.

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Finisce qui questa affrettata e breve disamina dei numeri 1 del Nuovissimo Universo Marvel, All-New, All-Different Marvel. Spero di essere stato di qualche utilità.


Orlando Furioso (Giugno 2016)