lunedì 14 giugno 2021

La Nuovissima Marvel - pt. 2

 Posted: 02 Jun 2016 09:40 AM PDT

La Nuovissima Marvel: i numeri 1 - 2a parte

La Nuovissima Marvel
All-New, All-Different Marvel




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La Potente Thor n. 1
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"Quando la dottoressa Jane Foster solleva il mistico martello Mjolnir, si trasforma nella Dea del Tuono, la Potente Thor!"
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Il mio personaggio preferito, senza dubbio. Oltre a Lei, la Potente Thor (non "donna Thor", non "Thora", non "Thor femmina" "Thor in gonnella": ragazzi, fatevene una ragione, lei è THOR!) c'è anche il fatto che oggi come oggi comprerei anche la lista della spesa se a scriverla fosse Jason Aaron e a disegnarla fosse Russell Dauterman!
Thor è uno dei personaggi che, durante la distruzione del Multiverso Marvel, riuscì a salvarsi e a uscire indenne dall'evento Battleworld - Secret Wars: lei è la stessa Thor del "vecchio" Universo Marvel. Ma ho usato a sproposito il termine "indenne"... già, perché sebbene la Potente Thor sia uno dei personaggi più forti del vecchio e del Nuovissimo Universo Marvel, il suo alter ego umano, la sua forma mortale, la dottoressa Jane Foster, ha un cancro terminale che la sta uccidendo, e né la magia di Asgard né le cure terrestri sembrano sortire risultati apprezzabili. Altro che lo zoppicare di Don Blake

Questo numero 1 prosegue in realtà le avventure della Potente Thor, non sarebbe esattamente un "punto ideale di inizio lettura", ma, come già detto, ci sono sempre google e i forum (come ad esempio Comicus) che possono aiutare qualsiasi nuovo/a lettore a orientarsi. Plot e dialoghi come sempre perfetti e avvincenti, disegni spettacolari, cliffanger finaleda brivido: serve altro? Si può dire ancora che la gestione della potenza e della debolezza di Thor e del suo alter ego mortale è gestita con una grande delicatezza e quasi assenza di retorica e che i nemici sono all'altezza della situazione (niente "villains da operetta" qui; casomai da opera wagneriana). E ancora che la situazione su Asgard è sempre più intrigante, Odino sempre più stron*o, le trame asgardiane avvincenti. Inoltre l'albo ha una copertina apribile in cartoncino semplicemente fantastica!

Punto dolente: il comprimario della testata: un Ercole-Hercules scritto da Dan Abnett e disegnato da Luke Ross che in questo primo episodio non mi è piaciuto per nulla (è un eufemismo). Capisco il doveroso rilancio, posso capire l'abbinamento nella testata (Thor ed Ercole hanno vissuto molte avventure insieme nel Marvel Universe e appartengono entrambi a mondi mitologici), ma questa prima storia, con un Gilgamesh disilluso e svaccato sul divano (e "profondo" come un foglio di carta visto di profilo) e un mostro, questo sì da operetta, che si dimentica dopo 3 minuti, è una brutta partenza. Non mi sono piaciuti nemmeno i disegni, per non parlare dei colori. Spero di essere smentito in futuro, visto che continuerò ad acquistare la testata Thor.
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Incredibili Inumani n. 1
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Gli Inumani sono stati una delle invenzioni più geniali di Stan Lee e Jack Kirby: personaggi meravigliosi con potenzialità pressoché infinite e soprattutto con un'ambiguità di fondo che non rende possibile percepirli interamente come appartenenti ai "buoni"(infatti la carriera fumettistica di Medusa dai potenti capelli viventi, attuale regina degli Inumani, cominciò come supercriminale associata ai Terribili Quattro, nemesi storica dei Fantastici Quattro). Proprio i Fantastici Quattro - attualmente assenti dal mercato, privi di una loro testata - furono i personaggi più legati agli Inumani, specialmente a causa della Torcia Umana-Johnny Storm ex fidanzato dell'Inumana Crystal e attualmente amante della regina Medusa (eccoli lì a destra).
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Questo numero 1 comincia davvero in media res e forse non sarà facilissimo per nuovi/e lettori comprendere appieno in mezzo a cosa si è capitati. Ma Charles Soule (stesso autore di Daredevil) è bravo a raccontare e dopo poche pagine, vecchi/e o nuovi/e lettori che si sia, sarà facile lasciarsi prendere dalla storia, aiutati anche dai bellissimi disegni di Steve McNiven, ben conosciuto da chi frequenta il Marvel Universe.

Proprio uno degli Inumani, il potentissimo ex-sovrano Freccia Nera, è la causa di molti degli sconvolgimenti dell'universo Marvel, in quanto fu proprio lui a spargere sul pianeta le Nebbie Terrigene, che stanno portando alla luce le potenzialità inumane di moltissimi, ignari terresti diventati improvvisamente NeoUmani, già stigmatizzati come fu un tempo per i Mutanti, i quali a loro volta stanno avendo enormi danni dalle stesse Nebbie Terrigene... La regina Medusa intende accogliere - e proteggere - quanti più NeoUmani possibile su Nuova Attilan, capitale del regno Inumano; nel frattempo Freccia Nera insieme ad un gruppo di altri Inumani, viaggia avanti e indietro nel tempo per ritrovare il figlio Ahura, nelle mani di Kang il Conquistatore (un villain intrigante tanto quanto complesso da seguire)... 
Prenderò senz'altro i prossimi numeri e potrebbe essere, questa, una delle testate che deciderò di seguire.
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Guardiani della Galassia n. 1
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La prima storia contenuta nel quindicinale è scritta da Brian Michael Bendis, che come detto poco fa non è esattamente tra i miei scrittori preferiti, anche per questo non seguivo la precedente incarnazione della testata. Devo dire però che Bendis coi dialoghi ci sa fare (credo ne sia uno specialista, oltre alla faccenda della decompressione: provate a scrivere "bendis decompressione" su google e guardate cosa succede...) e quindi la lettura di questa prima storia dei Guardiani della Galassia, è stata divertente. 
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Il supergruppo intergalattico è formato dal procione parlante Rocket Raccoon - che era morto su Secret Wars - dall'albero alieno Groot (che dice solo "io sono Groot", che le prime dieci volte fa ridere, dall'undicesima in poi lo trovo un po' pesantino), dal verdissimo Drax il Distruttore (nomen omen),  dall'altrettanto verde Gamora "la donna più pericolosa dell'universo", da Venom alias Flash Thompson, quell'odioso giovinotto che nei primi Anni 60 bullava crudelmente il giovanissimo Peter Parker prima e dopo che quest'ultimo diventasse l'Uomo Ragno, da Star-Lord alias Peter Quill, di cui parleremo più approfonditamente qui sotto, da Kitty Pride ex X-Men (ve l'ho detto: non so nulla!) e infine dall'adorabile e rocciosa Cosa "dagli occhi blu", ex membro dei Fantastici Quattro e ora tornato alla sua antica passione di astronauta / esploratore spaziale.
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La prima storia dell'albo oltre che scritta da Bendis è disegnata, davvero molto bene, da Valerio Schiti, perfettamente a suo agio sia nelle scene d'azione cosmiche che nella aratterizzazione dei personaggi (spettacolari e spassosisime le scene di Peter Quill leader del "maledettamente bello" pianeta Spartax!) e anche nelle scene affollate, come la sequenza dell'uovo misterioso all'interno della Nave dei Guardiani
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Seconda storia dell'albo scritta da Tim Seely e disegnata da Reilly Brown (che nel paragone con Valerio Schiti esce decisamente perdente) ed è un piacevole divertissement non esattamente memorabile ma che si fa leggere volentieri; e poi dentro appare un personaggio - di cui non sospettavo l'esistenza - che si chiama Death Metal!!!
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Insomma, non sono un fan dei Guardiani, non mi è piaciuto il film (fatemi causa), Bendis non è il mio scrittore preferito, ma io qualche altra chance a questa testata gliela darò, perché la lettura di questo primo albo mi ha divertito assai. Note iniziali e finali aiutano nella lettura.
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Guardiani della Galassia presenta Star-Lord n. 1
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Il primo numero di Star-Lord contiene due storie: la prima è tratta da Guardians Team-Up scritta da Tim Seeley e disegnato da Mike Norton ed è un, appunto, team-up tra due personaggi molto in voga, ossia l'idolo delle folle Deadpool e l'irresistibile procione antropomorfo Rocket Raccoon, entrambi letali mercenari e chiacchieroni. Storia carina, ma che non rimarrà nei miei personali annali. Battute - spesso azzeccate - sullo sfondamento della "quarta parete" (= i personaggi dei fumetti che sanno di essere dentro un fumetto), tantissime parole, armi dalla grandezza esagerata, sparatorie altrettanto esagerate e ancora battute. Storia carina, piacevole da leggere, disegni dignitosi. Ammetto che da un po' di tempo - molto poco in realtà - ho scoperto che Deadpool è un personaggio che mi piace, e sì: mi è piaciuto pure il film!
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La seconda storia, tratta da Star-Lord n. 1 Usa, ci presenta la prima parte dell origini di Star-Lord, lettura senz'altro propedeutica per il sottoscritto, visto che il personaggio per me è quasi un perfetto sconosciuto.
Scritta da Sam Hunphries e disegnata - molto molto bene a mio parere - da Javier Garron, parte dalla giovinezza di Peter Quill (vero nome di Star-Lord), precisamente dalla perdita della madre uccisa dagli alieni.
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Il giovanissimo Peter Quill fa le pulizie alla Base di Lancio della Nasa, ma ha nel cuore un solo obiettivo: pilotare l'astronave aliena, dono degli Avengers, ospitata dalla Base alla quale nessuno dei piloti riesce a far fare il "salto" per viaggiare in curvatura spaziale, quindi più veloci della luce. Peter è solo un ragazzino delle pulizie, certo, ma è anche un genio in erba e passa molto tempo - non autorizzato - nel simulatore di volo della Nasa. Fino a che... Come dicevo una parte importantissima della storia sono i disegni di Javier Garron, seppur talvolta afflitti dalla solita colorazione Marvel in cui sembra notte anche quando è giorno, ma toni di colore a parte, i disegni sono veramente irresistibili.

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Gli Straordinari X-Men
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Premessa: io non amo (più) gli X-Men, non li leggo da anni e, tranne sporadiche eccezioni, so veramente poco di quanto successo tra le fila mutanti. Inoltre non amo per nulla lo stile di disegno di Humberto Ramos. Sono quindi la persona meno indicata a parlare di questo albo o di qualsiasi testata che abbia una "X" nel titolo. E' chiaro che il mio disamore ha motivazioni "profonde" e personali, ma non è questo il momento né il luogo per sviscerarlo. Si sappia solo che qualsiasi mio giudizio sugli X-Men è comunque viziato dal mio personale pregiudizio. (Come sempre, se volete potete farmi causa)
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Questo numero 1 de Gli Straordinari X-Men contiene tre storie: due tratte da Extraordinary X-Men e una da Uncanny X-Men. Gli autori sono rispettivamente il pluripremiato Jeff Lemire ai testi dele prime due, il già ciutato e poco amato (da me) Humberto Ramos ai disegni; Edgar Delgado, probabilmente in combutta col mio ottico, è ai cupissimi colori i quali - molto eufemisticamente parlando - non amo granché.
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Anche se non leggo gli X-Men da parecchio, anche se c'è stata Secret Wars e il Marvel Universe è stato ricostruito, vedo che le tematiche sono sempre quelle: odio anti-mutante, mutanti mostri, geneschifo, uccidiamoli tutti, morte e distruzione. La cosa positiva, per me, è l'incontro con quell'Old Man Logan che ho molto apprezzato sulla testata della nuova Wolverine. Altra cosa positiva, sempre per me, è l'apparizioine di Sinistro che indossa sempre uno dei costumi più belli dell'intero Marvel Universe. Botte da orbi, morte e distruzione, una Jean Grey adolescente proveniente dal passato, Nebbie Terrigene letali per la razza mutante e, insomma, chi ama gli X-Men continuerà ad amarli, io che non li amo non sono stato conquistato da queste due storie.


Diverso il discorso per l'ultima storia, scritta da Collen Bunn e disegnata da Greg Land il quale nonostante sia un "fotografaro photoshoppista" impunito pesonalmente apprezzo (ché m'interessa più l'effetto che il come). La storia, non a caso intitolata "Azione Mutante",  presenta un Magneto scatenato e con un nuovo affascinante costume, leader di un team composto da: Arcangelo, gelido e dalla mente impenetrabile; Psylocke, sua ex fiamma e che tenta un contatto emotivo con lui, fallendo; una signora cattivissima che si chiama Monet St. Croix detta M che non conosco e infine il feroce Sabretooth diventato giusto un po' meno malvagio del solito o forse no. Questi Incredibili X-Men hanno un approccio decisamente diverso alla sopravvivenza della razza mutante, violento e con pochissimi scrupoli. Ho trovato efficaci e divertenti i dialoghi, praticamente un continuo scambio di cattiverie tra gli stessi membri del team, e trovo accattivante il terribile sforzo che evidentemente compie Magneto per mantenere la rabbia sotto un minimo di controllo. Il "vecchiaccio" dei film degli X-Men (massima stima per Ian McKellen, davvero; ma non è lui Magneto!) non è fortunatamente riuscito a rovinare la sua immagine fumettistica, che non è mai stata quella di un vecchio, nonostante l'età anagrafica dell'affascinante mutante. Insomma, la partenza di questo nuovo team mi piace, ma purtroppo è una sola storia su tre non basterà a trasformarmi in acquirente della nuova X-testata. Sorry.
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Orlando Furioso (Giugno 2016)