Posted: 12 Nov 2017 09:37 AM PST
La
Potente Thor
n. 19
Jason Aaron: storia
Russel Dauterman & Matthew Wilson & Veronica Gandini, Valerio Schiti & Mat Lopes: disegni
contiene
The Mighty Thor n. 19:
La Guerra Asgard - Shi'Ar pt.5 -
Di Fronte Alla Fenice;
e
The Mighty Thor n. 20:
Battesimo del Fuoco
serie in corso
mensile
spillato
pag. 48
colore
euro 2,90
Panini Comics
Attenzione: è tutto uno spoiler
Questa che segue non è una "recensione".
Ho terminato la lettura dell'ultimo numero uscito in edicola de La Potente Thor da pochi secondi e sono in piena urgenza emotiva, che probabilmente poco ha a che fare con descrizioni tecniche di fumetti. Le righe che seguono vanno prese un po' come un "Caro diario...", niente di più (niente di meno). D'altronde non è la prima volta che una storia di Thor mi colpisce particolarmente...
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Tra tutte le serie mollate in questi ultimi mesi, sono molto felice che non ci sia La Potente Thor: da quando il magico martello Mjolnir è impugnato dalla più che degna Jane Foster - la quale quando abbandona la forma divina per tornare in quella umana sta morendo di cancro - le storie di Thor mi appassionano nuovamente, nonostante qualche, comunque lieve e perdonabile, alto-e-basso nella qualità delle storie.
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Odinson, la Potente Thor e... il Thor della Guerra! |
Per me è molto difficile articolare un discorso sulla questione perché: 1) ho una nota incapacità a raccontare serie "complete" o comunque lunghe (specie serie in corso) ed è per questo che mi concentro quasi sempre su numeri 1 o su volumi autoconclusivi; 2) per parlare in modo articolato e minimamente comprensibile della serie in corso The Mighty Thor dovrei partire da parecchi albetti addietro ed è altrettanto nota la mia idiosincrasia (=incapacità...) verso i riassunti.
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Di tutti gli albi post-Secret Wars della Potente Thor letti sino ad ora questo n. 19 (edizione italiana) è quello che mi ha più colpito, nonostante non siano mancati momenti topici anche in altri numeri.
Momenti topici riusciti o meno che siano... ad esempio nello scorso numero si dà finalmente soluzione al mistero della frase sussurrata da Nick Fury al Potente Thor alla fine della saga Original Sin.
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La frase sussurrata, il terribile segreto che ha reso il vecchio Thor indegno e quindi incapace di sollevare il mistico martello Mjolnir, è rimasta misteriosa per oltre due anni e mezzo [Original Sin è uscito in Italia per Panini Comics nel 2015] e una volta appresa, appunto il numero scorso de La Potente Thor, si è rivelata per il sottoscritto una gran delusione, seppure prevedibile.
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Personalmente speravo in un turpe segreto, una di quelle cose che una figura intrinsecamente valorosa e "onesta" (quasi fino alla stolidità) come il dio del Tuono si vergogna di avere fatto e nasconde per tutta la vita...
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...e invece tutto il segreto si rivela essere una patacca simil-teologica , una "riflessione" che mette Thor così in crisi da renderlo indegno; il tutto si rifà a una passata saga chiamata Il Macellatore di Dei, la cui parte migliore per quanto mi riguarda erano i bellissimi disegni di Esad Ribic . Ma sì, ammetto di non avere poi disdegnato la saga, un po' complessa da seguire, ma alla fin fine discretamente appassionante. Perché comunque, diciamolo, niente scritto da Jason Aaron può essere meno che dignitoso. Almeno fino ad oggi.
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Torniamo a questo bellissimo n. 19 de La Potente Thor, in cui terminano brutte cose accadute gli scorsi numeri e iniziano cose, chissà se belle o brutte, che avranno enorme importanza per il prosieguo della testata.
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In questo numero si conclude la noiosa Guerra Asgard-Shi'ar, mini-saga che non ho apprezzato granché, così come non apprezzo la concezione generale, oramai purtroppo consolidata, per la quale Asgard e gli dei norreni non hanno più quasi nulla di "divino", ma sono praticamente degli alieni, per nulla immortali, ma solo con la capacità di vivere taaanto a lungo...
Questa concezione ha fatto perdere quella caratteristica mitologico-"religiosa" che tanto mi aveva affascinato in Thor, Asgard e tutti i vari pantheon via via comparsi negli anni nel Marvel Universe.
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Tolta via la dimensione "divina", resta una faccenda di super-forzuti alieni che si menano: si ammetterà che in tal guisa parecchio del fascino di storie incentrate su "divinità" viene irrimediabilmente perduto...
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Dunque si conclude, finalmente!, con la giusta vittoria della Potente Thor la noiosa Guerra Asgard-Shi'Ar con l'imprigionamento delle due "divinità" più imbecilli, odiose e nel contempo prive di personalità che io abbia mai visto nell'universo Marvel. Bene, fine, speriamo che la faccenda si chiuda qui e speriamo soprattutto che la razza galattica degli Shi'ar torni presto ad essere possente ed emozionante come ai vecchi tempi, quando fu creata da quei geni di Chris Claremont e Dave Cockrum.
A proposito dei due geni menzionati qui sopra, si segnala la presenza in questo numero, presenza decisiva per la conclusione della Guerra Asgard-Shi'ar, della Forza Fenice, anch'essa creata da Claremont e Cockrum nel lontano 1976.
L'ultima tavola della storia mostra un terrificante, gigantesco, potentissimo nemico che sta per giungere dall'orizzonte. Si tratta di un nemico apparso diverse volte nella saga del dio del Tuono, sin dall'epoca dello splendido ciclo Stan Lee-Jack Kirby, e che ha dato - e certamente darà - parecchio filo da torcere agli Asgardiani, "divini" o meno che siano.
Lo si può vedere proprio qui sotto, a conferma che in Marvel tutto è ciclico, tutta cambia affinché gattopardianamente nulla cambi, nonostante i continui "strilli" del "Niente Sarà Mai Più Come Prima!!!"...
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Abbandonato il bruttissimo [e tanto bisognoso di cure dentistiche] Mangog ai prossimi numeri, passiamo alla seconda, bellissima e a tratti commovente storia presente nello spillato Panini: Battesimo del Fuoco.
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...che comincia con una delegazione di senatori/senatrici del Congresso dei Mondi che si reca a Nidavellir, dominio dei Nani.
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Da qualche tempo membri scelti di Asgard, Midgard (la nostra Terra) e gli altri otto mondi che compongono l'Albero della Vita - nuova concezione marveliana del vecchio mito di Yggdrasill - si sono uniti in un Parlamento cosmico teoricamente super-partes chiamato Congresso dei Mondi, a seguito della guerra che il maleficissimo Elfo dell'oscurità Malekith ha scatenato a livello cosmico-globale, coinvolgendo anche la nostra cara e unica Palla-di-fango.
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La mortale Jane Foster, debole e malata di cancro terminale, era il rappresentante per Midgard (la Terra), ma proprio in questo numero dà le dimissioni (con gran gioia di Cal, che la odia ed è il malvagio fratello di Odino e attuale reggente di Asgard) a favore di Rosalind Solomon - detta Roz - agente dello S.H.I.E.L.D. e bel personaggio che negli ultimi numeri ha fatto spesso coppia con la Dea del Tuono, ed anzi ne conosce il segreto della doppia identità.
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Tra i membri del Congresso dei Mondi in missione nel regno dei Nani, oltre a Roz c'è il buon vecchio enorme Volstagg, leale amico di Thor sin dai primi Anni 60, da quando cioè è stato ideato dai geni Stan Lee e Jack Kirby.
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La guerra scatenata dal maligno Malekith sta avendo conseguenze disastrose in tutti e dieci i Mondi/Regni - Terra compresa - ma qui su Nidavellir se la passano davvero male: manca il cibo e mentre l'ottimo Volstagg, apparentemente a malincuore, si separa dalla sua personale scorta di vettovaglie per donarla a un gruppetto di bambini, il Regno viene attaccato da una spaventosa creatura di fuoco, la Regina della Cenere.
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In una scena veramente commovente i bambini vengono uccisi tra le braccia di Volstagg dalla malvagia creatura: il guerriero è ridotto in uno stato che va ben oltre il "normale" dolore [lui stesso ha 14 o 15 figli ancora bambini o ragazzi/e su Asgard ed è un padre tenerissimo...] che lo sconvolge in maniera paradossale.
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Nel frattempo Jane Foster e Odinson (il vecchio Thor, colui che non è più degno di impugnare il martello Mjolnir) hanno la tanto attesa chiacchierata chiarificatrice: da oltre un anno e mezzo aspettavamo che quel tontolone di Odinson capisse finalmente chi si nasconde dietro la maschera metallica della nuova dea del Tuono.
Essendo prima di tutto un maschio, ovviamente la prima cosa che pensa Odinson è che Jane Foster - cui le invidia senza pudore un maggior controllo su Mjolnir e una maggiore abilità nel maneggiare il martello incantato - sia diventata Thor per punirlo, visto che nella loro antica love-story il biondo vichingone si era fatto una serie di numerose cappelle e visto che lei, un numero sì e uno no, veniva rapita e maltrattata dai peggiori supercriminali che tramite lei intendevano arrivare a Thor.
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La tesa chiacchierata si interrompe, subito dopo che Odinson sconsiglia il suo simpatico mastino infernale Thori [quanta, quanta fantasia nei nomi!] dall'ammazzare Jane Foster "solo un po' ", con un notevole cliffhanger che verrà chiarito, speriamo, nel prossimo numero. Certo è che Jane, nella sua forma mortale, sta sempre peggio...
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Dicevamo di Volstagg devastato, forse cambiato per sempre dall'immane dolore per aver visto morire tra le proprie braccia un gruppo di bambini ai quali aveva appena promesso la salvezza.
Più tardi sulla vecchia Asgard, Volstagg si sente "chiamato" da qualcosa che si rivelerà essere il suo destino.
"I Regni hanno bisogno di un nuovo Thor" gli dice la Voce e Volstagg, il buon vecchio scherzoso mangione buontempone e tenero Volstagg, ascolta questa voce brontolante come un tuono e va a impugnare un Martello, il Mjolnir del defunto Thor Ultimate, diventando il terribile Thor della Guerra: "osservatelo e preparatevi a sanguinare."
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Questo numero de La Potente Thor mi ha scosso, commosso e ha risvegliato in me la voglia di seguire con passione le prossime storie: Jason Aaron ha posto le premesse per qualcosa di nuovo e sconvolgente che avrà conseguenze su tutti gli attori e le attrici di questa lunghissima saga.
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Era da un po' che un albetto di sole 48 pagine non mi emozionava in questo modo e non mi metteva addosso la voglia di leggere prima possibile il prossimo numero.
Importanti semi sono stati piantati in questo lungo ciclo: evidentemente alcuni di essi si stanno finalmente rivelando e le premesse per qualcosa di epico e appassionante ci sono tutte. Per ora La Potente Thor a gestione Jason Aaron resta la mia testata preferita tra quelle che seguo del Marvel Universe.
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Di tutti gli albi post-Secret Wars della Potente Thor letti sino ad ora questo n. 19 (edizione italiana) è quello che mi ha più colpito, nonostante non siano mancati momenti topici anche in altri numeri.
Momenti topici riusciti o meno che siano... ad esempio nello scorso numero si dà finalmente soluzione al mistero della frase sussurrata da Nick Fury al Potente Thor alla fine della saga Original Sin.
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La frase sussurrata, il terribile segreto che ha reso il vecchio Thor indegno e quindi incapace di sollevare il mistico martello Mjolnir, è rimasta misteriosa per oltre due anni e mezzo [Original Sin è uscito in Italia per Panini Comics nel 2015] e una volta appresa, appunto il numero scorso de La Potente Thor, si è rivelata per il sottoscritto una gran delusione, seppure prevedibile.
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...e come si concludono le guerre su Asgard? A tarallucci e idromele, come sempre! |
Personalmente speravo in un turpe segreto, una di quelle cose che una figura intrinsecamente valorosa e "onesta" (quasi fino alla stolidità) come il dio del Tuono si vergogna di avere fatto e nasconde per tutta la vita...
.
...e invece tutto il segreto si rivela essere una patacca simil-teologica , una "riflessione" che mette Thor così in crisi da renderlo indegno; il tutto si rifà a una passata saga chiamata Il Macellatore di Dei, la cui parte migliore per quanto mi riguarda erano i bellissimi disegni di Esad Ribic . Ma sì, ammetto di non avere poi disdegnato la saga, un po' complessa da seguire, ma alla fin fine discretamente appassionante. Perché comunque, diciamolo, niente scritto da Jason Aaron può essere meno che dignitoso. Almeno fino ad oggi.
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Torniamo a questo bellissimo n. 19 de La Potente Thor, in cui terminano brutte cose accadute gli scorsi numeri e iniziano cose, chissà se belle o brutte, che avranno enorme importanza per il prosieguo della testata.
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In questo numero si conclude la noiosa Guerra Asgard-Shi'ar, mini-saga che non ho apprezzato granché, così come non apprezzo la concezione generale, oramai purtroppo consolidata, per la quale Asgard e gli dei norreni non hanno più quasi nulla di "divino", ma sono praticamente degli alieni, per nulla immortali, ma solo con la capacità di vivere taaanto a lungo...
Questa concezione ha fatto perdere quella caratteristica mitologico-"religiosa" che tanto mi aveva affascinato in Thor, Asgard e tutti i vari pantheon via via comparsi negli anni nel Marvel Universe.
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Tolta via la dimensione "divina", resta una faccenda di super-forzuti alieni che si menano: si ammetterà che in tal guisa parecchio del fascino di storie incentrate su "divinità" viene irrimediabilmente perduto...
.
la determinatissima Jane Foster affronta la Forza Fenice... |
Dunque si conclude, finalmente!, con la giusta vittoria della Potente Thor la noiosa Guerra Asgard-Shi'Ar con l'imprigionamento delle due "divinità" più imbecilli, odiose e nel contempo prive di personalità che io abbia mai visto nell'universo Marvel. Bene, fine, speriamo che la faccenda si chiuda qui e speriamo soprattutto che la razza galattica degli Shi'ar torni presto ad essere possente ed emozionante come ai vecchi tempi, quando fu creata da quei geni di Chris Claremont e Dave Cockrum.
A proposito dei due geni menzionati qui sopra, si segnala la presenza in questo numero, presenza decisiva per la conclusione della Guerra Asgard-Shi'ar, della Forza Fenice, anch'essa creata da Claremont e Cockrum nel lontano 1976.
L'ultima tavola della storia mostra un terrificante, gigantesco, potentissimo nemico che sta per giungere dall'orizzonte. Si tratta di un nemico apparso diverse volte nella saga del dio del Tuono, sin dall'epoca dello splendido ciclo Stan Lee-Jack Kirby, e che ha dato - e certamente darà - parecchio filo da torcere agli Asgardiani, "divini" o meno che siano.
Lo si può vedere proprio qui sotto, a conferma che in Marvel tutto è ciclico, tutta cambia affinché gattopardianamente nulla cambi, nonostante i continui "strilli" del "Niente Sarà Mai Più Come Prima!!!"...
.
il Mangog, la creatura che si nutre dell'odio di "un miliardo di esseri"... |
Abbandonato il bruttissimo [e tanto bisognoso di cure dentistiche] Mangog ai prossimi numeri, passiamo alla seconda, bellissima e a tratti commovente storia presente nello spillato Panini: Battesimo del Fuoco.
.
...che comincia con una delegazione di senatori/senatrici del Congresso dei Mondi che si reca a Nidavellir, dominio dei Nani.
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Da qualche tempo membri scelti di Asgard, Midgard (la nostra Terra) e gli altri otto mondi che compongono l'Albero della Vita - nuova concezione marveliana del vecchio mito di Yggdrasill - si sono uniti in un Parlamento cosmico teoricamente super-partes chiamato Congresso dei Mondi, a seguito della guerra che il maleficissimo Elfo dell'oscurità Malekith ha scatenato a livello cosmico-globale, coinvolgendo anche la nostra cara e unica Palla-di-fango.
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La mortale Jane Foster, debole e malata di cancro terminale, era il rappresentante per Midgard (la Terra), ma proprio in questo numero dà le dimissioni (con gran gioia di Cal, che la odia ed è il malvagio fratello di Odino e attuale reggente di Asgard) a favore di Rosalind Solomon - detta Roz - agente dello S.H.I.E.L.D. e bel personaggio che negli ultimi numeri ha fatto spesso coppia con la Dea del Tuono, ed anzi ne conosce il segreto della doppia identità.
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Volstagg il Voluminoso e i bambini affamati su Nidavellir |
Tra i membri del Congresso dei Mondi in missione nel regno dei Nani, oltre a Roz c'è il buon vecchio enorme Volstagg, leale amico di Thor sin dai primi Anni 60, da quando cioè è stato ideato dai geni Stan Lee e Jack Kirby.
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La guerra scatenata dal maligno Malekith sta avendo conseguenze disastrose in tutti e dieci i Mondi/Regni - Terra compresa - ma qui su Nidavellir se la passano davvero male: manca il cibo e mentre l'ottimo Volstagg, apparentemente a malincuore, si separa dalla sua personale scorta di vettovaglie per donarla a un gruppetto di bambini, il Regno viene attaccato da una spaventosa creatura di fuoco, la Regina della Cenere.
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In una scena veramente commovente i bambini vengono uccisi tra le braccia di Volstagg dalla malvagia creatura: il guerriero è ridotto in uno stato che va ben oltre il "normale" dolore [lui stesso ha 14 o 15 figli ancora bambini o ragazzi/e su Asgard ed è un padre tenerissimo...] che lo sconvolge in maniera paradossale.
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Volstagg distrutto dal dolore |
Nel frattempo Jane Foster e Odinson (il vecchio Thor, colui che non è più degno di impugnare il martello Mjolnir) hanno la tanto attesa chiacchierata chiarificatrice: da oltre un anno e mezzo aspettavamo che quel tontolone di Odinson capisse finalmente chi si nasconde dietro la maschera metallica della nuova dea del Tuono.
Essendo prima di tutto un maschio, ovviamente la prima cosa che pensa Odinson è che Jane Foster - cui le invidia senza pudore un maggior controllo su Mjolnir e una maggiore abilità nel maneggiare il martello incantato - sia diventata Thor per punirlo, visto che nella loro antica love-story il biondo vichingone si era fatto una serie di numerose cappelle e visto che lei, un numero sì e uno no, veniva rapita e maltrattata dai peggiori supercriminali che tramite lei intendevano arrivare a Thor.
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l'inizio della chiacchierata tra Jane Foster e Odinson (che sì, da un po' ha i capelli corti, proprio come al cinema...) |
La tesa chiacchierata si interrompe, subito dopo che Odinson sconsiglia il suo simpatico mastino infernale Thori [quanta, quanta fantasia nei nomi!] dall'ammazzare Jane Foster "solo un po' ", con un notevole cliffhanger che verrà chiarito, speriamo, nel prossimo numero. Certo è che Jane, nella sua forma mortale, sta sempre peggio...
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Dicevamo di Volstagg devastato, forse cambiato per sempre dall'immane dolore per aver visto morire tra le proprie braccia un gruppo di bambini ai quali aveva appena promesso la salvezza.
"Anche se nella sua mente, Volstagg sta ancora bruciando.E brucerà per sempre."
Più tardi sulla vecchia Asgard, Volstagg si sente "chiamato" da qualcosa che si rivelerà essere il suo destino.
"I Regni hanno bisogno di un nuovo Thor" gli dice la Voce e Volstagg, il buon vecchio scherzoso mangione buontempone e tenero Volstagg, ascolta questa voce brontolante come un tuono e va a impugnare un Martello, il Mjolnir del defunto Thor Ultimate, diventando il terribile Thor della Guerra: "osservatelo e preparatevi a sanguinare."
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Volstagg: il Thor della Guerra |
Questo numero de La Potente Thor mi ha scosso, commosso e ha risvegliato in me la voglia di seguire con passione le prossime storie: Jason Aaron ha posto le premesse per qualcosa di nuovo e sconvolgente che avrà conseguenze su tutti gli attori e le attrici di questa lunghissima saga.
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Era da un po' che un albetto di sole 48 pagine non mi emozionava in questo modo e non mi metteva addosso la voglia di leggere prima possibile il prossimo numero.
Importanti semi sono stati piantati in questo lungo ciclo: evidentemente alcuni di essi si stanno finalmente rivelando e le premesse per qualcosa di epico e appassionante ci sono tutte. Per ora La Potente Thor a gestione Jason Aaron resta la mia testata preferita tra quelle che seguo del Marvel Universe.
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Orlando Furioso (Novembre 2017)
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Jane Foster |
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