martedì 15 giugno 2021

HOKUSAI di Shotaro Ishinomori

 Posted: 29 Apr 2017 05:57 AM PDT

HOKUSAI

di Shotaro Ishinomori
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seinen manga
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volume unico
brossurato con sovraccoperta
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pag. 590, b/n
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12 euro
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J-POP



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Salti temporali.
Shotaro Ishinomori (1938 - 1998), il più produttivo, e uno dei più grandi tra i mangaka nipponici - pubblica Hokusai - biografia romanzata del più famoso pittore giapponese - nel 1987; compro il volume della J-POP nel 2012, lo leggo per la prima volta qualche giorno fa (quasi d'un fiato), ne parlo ora.  

Relatività del tempo... 
Tutte quanti abbiamo visto almeno una volta la riproduzione della più nota, almeno qui in Occidente, opera di Katsushika Hokusai.
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La Grande Onda di Kanagawa
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La vita del grande pittore giapponese, nato nel 1760 e morto quasi novantenne nel 1849, è ampiamente documentata; Shotaro Ishinomori non ha avuto problemi per quanto riguarda le fonti da cui attingere per comporre il suo splendido manga biografico.
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La lunga vita di Hokusai è stata, se non avventurosa, perlomeno assai intensa: come già molti altri grandi artisti, a qualsiasi cultura e latitudine appartengano, la sua arte eccelsa non gli procurò grandi ricchezze e neppure una serena agiatezza: fu anzi quasi sempre povero, visse per la maggior parte della sua vita in stamberghe gelide e raramente fu circondato dal calore di amici o parenti.
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In compenso il maestro ebbe, a quanto pare, altre doti, come quella di essere un focoso e instancabile amante fino a tarda, tardissima età.

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Il sesso è, di conseguenza, una componente piuttosto presente in questo manga: viene mostrato, sempre senza particolare pruderie, molto più spesso nel suo lato più istintuale, animalesco e sensuale che non in quello - forse meno interessante e decisamente più privato - affettivo.
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Anche a nulla conoscere della società giapponese dell'epoca, dalla lettura di questo manga si comprende la diversa concezione del sesso in assenza di un "senso del peccato" di derivazione giudeo-cristiana. Non credo si praticasse il sesso libero nel Giappone dell'era Horeki, ma suppongo che lo si praticasse con meno senso di colpa che in Occidente.
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In ogni modo non è il sesso l'argomento principale di Hokusai, ma la vita e soprattutto la costante ricerca nell'arte che il maestro non abbandonò mai, neppure sul letto di morte.
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Hokusai - al quale dobbiamo il termine manga (anche se con significato diverso da quello attualmente usato) - uomo rude e all'apparenza materiale, non cessò mai di cercare di perfezionare la sua arte e, come il manga di Shotaro Ishinomori ci racconta, desiderava vivere (almeno) sino a cent'anni per avere la minima speranza di raggiungere uno stile veramente personale e innovativo.
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Nel racconto viene furi questa dicotomia molto interessante, anche narrativamente, ossia la consapevolezza della propria maestria, o almeno di un certo grado di essa (i suoi disegni giganteschi non hanno che lo scopo di stupire) e contemporaneamente l'ammissione di essere ancora all'inizio del cammino dell'arte. Grandezza e umiltà uniti insieme a formare una personalità complessa, passionale, collerica, godereccia, sanguigna eppure ferrea nell'affrontare qualsiasi sacrificio in nome dell'arte.
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Shotaro Ishinomori, anch'egli maestro, è bravissimo nel mostrare tutti gli aspetti di Hokusai, rendendo graficamente e narrativamente le età, i periodi artistici, i guai, il furore creativo, le amanti, i litigi (frequentissimi: Hokusai vs The World, proprio...) e, non ultimo, rende meravigliosamente le opere stesse di Hokusai, sfida difficilissima che il mangaka vince a pieni voti. Non era facile rendere nelle pagine di una manga in bianco e nero l'atmosfera dei capolavori di Hokusai, ma l'effetto che provocano le tavole di Ishinomori è a mio parere spettacolare.
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Il materiale umano, come spesso succede coi i genii, è ricchissimo e spesso molto drammatico: la sua continua ricerca della dimensione personale e "perfetta" dell'Arte e il conseguente, continuo cambio di nome (Hokusai adottò moltissimi nomi/pseudonimi nel corso della sua lunga carriera di artista) oltre a - come accennato poco sopra - il suo carattere(accio) volubile e incline all'esagerazione, capace di grandi affetti e di grandi odii, di generosità inaudite e di vendette. Una personalità ricchissima dunque, non certo comune, adatta a essere trasposta in una narrazione.
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Ishinomori sceglie di adottare una gran molteplicità di inquadrature, siamo davvero lontanissimi dai cosiddetti manga a "teste-parlanti": prospettive realistiche e campi cinematografici si alternano a primi e primissimi piani - mai abusati però - e ampie vedute paesaggistiche, sino a inusuali inquadrature dall'alto. 
Anche la scansione della tavola è tutt'altro che "regolare": splash-page, "gabbie" irregolari, vignette di dimensioni variabili, tutto soltanto per la funzione di narrare nel miglior modo possibile.
Obiettivo raggiunto visto che le quasi seicento pagine del manga non solo si leggono senza fatica, ma anzi appassionano sempre più via via che si procede con la lettura.
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Come nella maggior parte dei manga realistici che ho letto nella mia vita, anche in questo Hokusai sono presenti scene in cui i personaggi sono deformati per via dell'ira o dell'ilarità: questa disinvoltura nella rappresentazione grafica "deformed" per accentuare la comicità è una cosa che non smetterà mai di stupirmi, perché lungi dall'interrompere in qualche modo la narrazione, spesso ne accentua invece la drammaticità.
Io mi sono fatto l'idea che, ad oggi, solo i Giapponesi padroneggino questa "pericolosa" tecnica fumettistica senza fare danni; se mal usata potrebbe, credo, distruggere una sequenza, quando non un intero fumetto.

A proposito della relatività del tempo, i capitoli in cui è suddiviso il manga riguardano ognuno un'età del pittore (50 anni, 67 anni, 53 anni ecc.), non proseguono in ordine cronologico, ma compiono salti temporali che, lungi dal creare qualsivoglia anche minima confusione, rendono anzi la lettura ancor più vivace e appassionante.
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La vita di Hokusai, lunga e piena di avvenimenti sia ordinari che decisamente inusuali, è una lettura a tratti persino commovente ed è straordinaria la capacità di Shotaro Ishinomori di penetrare l'animo del grande pittore, di rendere con grande efficacia gli stati d'animo, l'ambiente, i personaggi, la società e la cultura del tempo; i personaggi, anzi, sono vere e proprie persone, umanissime sia nel bene che nel male, alle quali ci si affeziona, nonostante si percepisca l'immensa distanza culturale che ci separa da loro.
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Hokusai è uno di quei, grazie al cielo non rari, manga da consigliare a chiunque, davvero a chiunque, compres* coloro che sui/sul manga mantengono ben saldi e forti i loro pregiudizi; queste quasi seicento pagine scorrono come un fiume pieno di cose e capita spesso che inondino l'anima di emozioni.
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Data la mia abissale ignoranza tecnica non mi sono addentrato, come al solito, nella descrizione della parte grafica di Hokusai, ma c'è ben poco da dire: Shotaro Ishinomori era un disegnatore dotatissimo, capace di trasportare graficamente qualsiasi stato d'animo, paesaggi, scenari, interni, esterni o persone che fossero.
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Prima di augurarvi buona lettura, mi permetto una "nota tecnica" sulla "tenuta" del volume: non so se avete idea di quanto sia impegnativo scannerizzare immagini da un volume di quasi seicento pagine... ebbene i maltrattamenti che la mia copia ha dovuto subire per potervi offrire qualche immagine che non fosse presa dal web sono stati numerosi(ssimi), ma il volume è ancora perfetto!
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La carta forse è un tantino sottile, ma la resa è più che dignitosa nonostante un leggerissimo "effetto trasparenza" (comunissimo in migliaia di altre pubblicazioni, sia chiaro) e d'altronde era impossibile concentrare quasi seicento pagine in un unico volume senza sacrificare un minimo di grammatura.
Credo comunque, onestamente, che 12 euro per un volume del genere sia un prezzo più che economico, anzi azzarderei a definirlo un prezzo davvero basso.
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A differenza di quanto scritto nella prima stesura di questo articoletto, il volume non sembra essere di facilissima reperibilità anche se il sito della Casa editrice lo da come disponibile quindi spero che sarà possibile, per quant* lo desiderino, provare a verificare di persona se ciò che ho scritto finora su questo splendido volume corrisponde a realtà.

Buona, anzi buonissima, lettura!
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Orlando Furioso (Aprile 2017)
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