Il marito di mio fratello vol. 1
(Otouto no Otto)
di Gengoroh Tagame
386 pagine
bianco e nero
euro 14.90
Planet Manga/Panini Comics
Gengoroh Tagame è un autore giapponese, dichiaratamente gay molto amato e seguito nella comunità internazionale LGBT che fa riferimento all'immaginario BDSM e alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati in Italia dall'editore indipendente Renbooks.
Gengoroh Tagame |
Purtroppo questo mio scritto deve partire con una forte critica alla distrazione di chi ha avuto il compito di revisione del volumetto: a pag. 3 in una nota in cui si spiega chi fu l'Ammiraglio Perry, viene commesso il marchiano errore di datare 1953 - anziché 1853 - l'evento che costrinse il Giappone ad "aprire" alle relazioni (commerciali) con l'estero. Errore grossissimo, non c'è altro da aggiungere. Cortesemente si faccia un po' più di attenzione in futuro.
Bene, sputato il veleno [mi dispiace, ma mi sono veramente cascate le... braccia quando ho letto quella didascalia...[1]] parliamo del fumetto, forse il primo manga mainstream di Gengoroh Tagame pubblicato in Italia.
L'ammiraglio Matthew Perry (fonte immagine) |
N.B. Le immagini a corredo del presente scritto sono prese dalla Rete; mi scuso per la bassa qualità di risoluzione.
Un giorno Yaichi, divorziato che vive con la figlia, la piccola Kana, riceve la visita di Mike Flanagan, canadese. Mike è vedovo di Ryoji, il fratello gemello di Yaichi da poco defunto.
Yaichi inizialmente non è per nulla entusiasta di questa visita, per diversi motivi che scoprirà piano piano nel corso della storia, insieme a noi lettrici e lettori.
Yaichi è una brava persona che cresce con attenzione e affetto, e non senza problemi, la sua vivacissima e molto intelligente figlia Kana; come la maggior parte delle brave persone in Giappone e ovunque nel mondo è imbottito di pregiudizi omofobi [e chissà di quali altri: si sa ad esempio che i Giapponesi hanno una specifica parola, che ha accento dispregiativo, per definire i "non Giapponesi", ossia il resto del mondo...]
La vita di Yoichi e della piccola - deliziosissima! - Kana saranno sconvolti dall'arrivo di Mike, questo omone "straniero" peloso, rosso di capelli, grande e grosso, quindi molto visibile, che ha abitudini diverse, quando non opposte, a quelle delle brave persone giapponesi.
Com'è ovvio, ed è proprio questo che rende e renderà la storia interessante, le abitudini che vengono sconvolte nella piccola famiglia giapponese non sono solo quelle esteriori (il cibo, l'esternare i sentimenti, i formalismi ecc.), ma saranno i nuovi tipi di pensieri e le nuove reazioni mentali a creare disagio interiore ed esteriore a tutti i protagonisti e le protagoniste del manga di Gengoroh Tagame [QUI il suo sito; non adatto ai/alle minori]
La spensieratezza tipica dei bambini permetterà a Kana di essere completamente entusiasta di Mike, questo suo nuovo zio che sembra un orso (anche per dimensioni...) e che, ai suoi occhi incantati, appare contemporaneamente super-affascinante e buffo.
I siparietti tra Kana e Mike sono impagabili, densi di affetto e buffa giocosità; tra i due viene subito a crearsi una forte complicità che ha come punto forte l'assoluta disinvoltura con cui la bambina pone le sue domande e le sue curiosità e la totale disponibilità di Mike a soddisfare tutte le sue curiosità, nessuna esclusa, ovviamente con il linguaggio adatto a una bimba.
Ben diverso l'atteggiamento di Yoichi, le cui certezze - e soprattutto il suo rapporto col fratello gemello morto - vengono messe totalmente in discussione dalla visita di questo ingombrante cognato.
Pensieri che Yoichi non aveva mai voluto avere, considerazioni che non aveva e non avrebbe mai voluto fare, la sua intera relazione col defunto fratello gemello viene ora vista sotto una luce nuova, e non è necessariamente una luce gradevole.
Ad un certo punto entreranno nella storia nuovi personaggi, sia maschili che femminili, di cui però preferisco non parlare qui per non rovinare la lettura con sgradevoli spoiler.
Dunque, quello descritto sommariamente qui sopra è lo spunto de Il marito di mio fratello e credo che per quanto io abbia cercato di svelare il meno possibile in merito alla trama, chiunque possa aver compreso almeno la tipologia del manga di cui si sta parlando. La cui storia, appunto, non è tanto incentrata sulla trama - che pure c'è ed è ben solida, intendiamoci - quanto sulle reazioni e sui cambiamenti che si potranno verificare o meno nel mondo dei personaggi.
E' evidente che ci troviamo di fronte a un fumetto di tipo, come dire, educativo, pedagogico nel senso migliore del termine, atto cioè a stimolare riflessioni, oltre che a divertire s'intende, senza risultare inutilmente pedanti.
La vocazione pedagogica de Il marito di mio fratello è chiarita anche dalle pagine di spiegazioni che Gengoroh Tagame inserisce talvolta tra un capitolo e l'altro ossia le "Lezioni di cultura gay a cura di Mike": pagine scritte in cui Mike spiega [principalmente ai lettori/lettrici giapponesi... ma un ripassino non farà certo male anche in Occidente] velocemente questioni come Il matrimonio gay [2] e il significato del Pink Triangle o del termine Coming Out [ecco, di questo consiglio un accurato ripassino, dato che qui in Italia si confonde allegramente coming out con outing, mentre sono due cose diversissime, se non addirittura opposte!]
Si tratta comunque di paginette brevi e che non danno alcun fastidio alla narrazione, che già di per sé è divisa in brevi capitoli intermezzati da disegni kawaii.
La narrazione alterna momenti altamente drammatici ad altri, e sono la maggioranza in questo volume, spassosi e divertenti, nei quali i personaggi interagiscono piacevolmente tra loro, ad altri ancora più intimi in cui assistiamo alle riflessioni individuali, principalmente riguardanti Yoichi e i suoi dubbi da brava persona, ma omofoba.
Gli episodi, gli avvenimenti, scorrono in modo lineare, inframezzati da brevi flashback riguardanti principalmente il rapporto passato tra i due fratelli gemelli, Yoichi e l'oramai defunto Ryoji.
Per ora lo spazio dedicato ad ognuno dei personaggi principali è equamente distribuito e non si potrebbe quindi individuare un solo protagonista: la piccola Kana è tanto importante quanto Mike e Yoichi e la figura femminile che sto evitando di nominare per non spoilerare troppo.
Come si può parzialmente vedere dai disegni qui riprodotti - che, ricordo nuovamente, non ho scannerizzato personalmente per non rovinare il volume, ma ho preso dalla Rete - il segno di Gengoroh Tagame è morbido, pulito ed essenziale, privo di linee "superflue" ossia teso alla stilizzazione, ma allo stesso tempo è tendenzialmente molto realistico: niente vignette con personaggi super-deformed o elementi estranei alla narrazione.
I personaggi sono ben definiti, a differenza degli sfondi di cui l'autore privilegia l'essenzialità: credo che ciò sia dovuto al fatto che in questo manga ciò che conta è quello che accade e non dove accade. Per questo stesso discorso l'impaginazione e la suddivisione di tavole e vignette risulta assai regolare e perfettamente leggibile.
Certo chi si aspettasse i "tipici" disegni erotici di Tagame resterà a bocca asciutta [ehm...] perché questo è appunto un manga mainstream e rivolto a tutt'altro pubblico rispetto agli abituali fruitori della sua opera.
Ciò però non significa che l'autore rinunci a raffigurare gli uomini secondo il suo ideale di avvenenza, quindi Mike Flanagan è un bell'orsone, Yoichi è ciò che potremmo definire un muscle bear e sebbene, per ora, sia totalmente assente la componente erotica, non mancano immagini in cui si intravedono nudità o situazioni in qualche modo allusive. Vedremo se nel secondo volume ci saranno novità in tal senso.
Come dicevo poc'anzi la storia contiene momenti di tenerezza e momenti riflessivi e flashback che provocano una certa commozione [leggasi: "in certe parti è scesa la lacrimuccia"...] e credo che sia una lettura adatta a chiunque, anche a chi non sia interessat* alle tematiche LGBT, proprio per la scorrevolezza piacevole della storia e alla simpatia che si instaura immediatamente con i personaggi.
Se proprio devo fare non una critica ma una considerazione un po' più approfondita a Il marito di mio fratello è la sua scarsa aderenza alla realtà. Io credo che la modificazione della realtà da parte di un autore/autrice per costruirne una che funzioni ad hoc per il proprio racconto (che sia un fumetto o altro) sia un'operazione non solo legittima, ma in molti generi assolutamente necessaria. Quando però una storia è completamente "calata nella realtà", come nel caso di cui stiamo parlando, il meccanismo può avere in sé un piccolo rischio, che è banalmente quello di "abbellirla" troppo, questa realtà.
Probabilmente è perché l'argomento di questo manga mi tocca profondamente da vicino e mi coinvolge totalmente, ma durante la lettura la mia mente era infarcita dalla parola "magari!", ossia magari fosse così come la sta raccontando Tagame!
Forse l'autore pecca un po' di eccesso di ottimismo - pensavo. Ma, ripeto, probabilmente ciò deriva da un mio coinvolgimento personale in questo tipo di argomento, perché contemporaneamente penso, ne sono anzi convinto, che le storie non abbiano alcun obbligo di seguire pedestremente la realtà (smetterei di leggere fumetti se così fosse...).
Nella realtà, purtroppo, una brava persona omofoba non apre la sua mente all'accoglienza in un paio di giorni... Il passaggio, quando accade, da una radicata omofobia ad un atteggiamento di comprensione e apertura, è certamente lento e sofferto e alterna momenti in cui ognuno degli atteggiamenti - apertura e chiusura - è esasperato e le crisi sono profonde e dall'esito tutt'altro che scontato. Ma questa è solo la mia opinione, magari esistono veramente persone che hanno modificato il loro atteggiamento mentale in brevissimo tempo.
Una cosa che ho particolarmente apprezzato di questo manga è la scelta dell'autore di avere una bambina come co-protagonista della storia. La maggior parte delle paure delle persone omofobe riguarda proprio i bambini e le bambine la cui mente viene vista come una tabula rasa che assorbirebbe come spugna le "influenze negative" che le tematiche - e le persone - LGBTQ invierebbero loro. La ridicola "teoria del gender" in fondo propugna proprio questa ideologia.
La piccola, e deliziosa, Kana, invece, come la maggior parte dei bambini e delle bambine è in grado di accettare la "diversità" in modo molto più sereno e spontaneo rispetto agli adulti in quanto non è ancora ben bene imbottita dalle sovrastrutture pregiudiziali del mondo adulto.
Il marito di mio fratello di Gongoroh Tagame è un manga che ho apprezzato, sia nella storia che nei disegni, e che come detto sopra ha un target di lettori e lettrici potenzialmente vastissimo: piacerà a chi è coinvolt* nelle tematiche LGBT ma anche a chi apprezza le storie piene di sentimento e non banali, a chi ama i manga non troppo cupi e nemmeno troppo scanzonati, a chi ama le storie che commuovono ma senza essere disperate e a chi, semplicemente, ha voglia di leggere un bel fumetto.
Purtroppo l'edizione italiana è priva delle pagine a colori presenti nell'originale (sono state trasformate in pagine in bianco e nero, non è che siano state epurate dal manga) e pazienza, questa è una prassi oramai consolidata nel nostro Paese. Attendo con piacere il secondo volume per vedere come andrà a concludersi questa storia e qualcosa mi dice che non mancheranno le sorprese.
Orlando Furioso (Ottobre 2017)
Note:
[1] I miei articoletti possono anche essere zeppi di errori, ma nessuno paga per leggerli; ricordo invece che il volumetto di cui parliamo non è esattamente regalato: 14,90 euro, non proprio un'edizione "economica".
[2] In Giappone, nel momento in cui è ambientata la storia e a tutt'oggi, non esistono né il matrimonio tra persone dello stesso sesso né altre forme di unioni legali del tipo unione civile.
Jujutsu Inner, manga erotico di Gengoroh Tagame |
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