sabato 5 giugno 2021

Quarto Mondo di Jack Kirby - vol. 1

 Posted: 13 Feb 2013 01:48 PM PST


Quarto Mondo
di Jack Kirby, vol. 1

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(Contiene: Forever People #1-3, Mister Miracle #1-3, The New Gods #1-3, Superman's Pal Jimmy Olsen #133-139)
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intro di Grant Morrison
outro di Mark Evanier

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cartonato, 396 pp. col.
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€ 33,95
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RW - Lion




L'avevo detto che era un ottimo momento per i kirbyani!
Finalmente: in ordine cronologico, a colori, in Italiano, l'intera Saga del Quarto Mondo di Jack Kirby! E questo è solo il primo di quattro volumi.


La controversia che portò Jack Kirby alla pubblicazione del cosiddetto Quarto Mondo (il termine non fu inventato né scelto da Kirby) è nota e si riassume in poche parole: agli inizi degli Anni 70 la Marvel venne acquistata da una nuova proprietà cui non interessava riconoscere particolari meriti a colui che, soprattutto insieme a Stan Lee, aveva creato l'intera mitologia su cui si fondava quell'universo fumettistico.
A "niente contratti più vantaggiosi, niente particolari riconoscimenti economici" Kirby rispose lasciando la Marvel per accasarsi con l'acerrima concorrente: la DC Comics. E pure senza internet la notizia si diffuse come un lampo.

La DC Comics diede carta bianca all'autore e gli permise di creare ex-novo un'intera cosmogonia, una sorta di "mitologia autocefala"...
Nel giro di pochi mesi e di pochi albi i lettori americani assistettero a un'esplosione di creatività che ha ben pochi eguali nella storia del Fumetto.
Jack Kirby prese lo spunto dalla mitologia norrena, già magnificamente ri-narrata in Marvel tramite l'universo asgardiano di Thor e compagni/e, e immaginò un dopo-Ragnarok.

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Assistiamo così, dopo la morte dei vecchi dèi, al sorgere dei potentissimi Nuovi Dei i cui pianeti di origine New Genesis e Apokolips rappresentano - anche esteriormente - l'eterno conflitto tra Ordine e Caos o più genericamente tra libertà e oppressione. New Genesis è una sorta di paradiso,  tripudio di verde e natura incontaminata a tal punto che la "città celeste", Supertown, sorge sospesa sopra il pianeta, per non rovinarne l'equilibrio ecologico ed è governata con saggia mano da Altopadre.

All'opposto, Apokolips è pura tecnologia perversa e il pianeta è perennemente scosso dagli immensi pozzi di fuoco che senza sosta producono l'energia con la quale milioni di schiavi lavorano per la gloria di Darkseid, tiranno malvagio alla ricerca dell'equazione dell'anti-vita che gli permetterebbe di dominare l'intero universo.

Oltre che spietato e malvagio tiranno di Apokolips, Darkseid è anche uno dei super-villains più genialmente riusciti partoriti dalla fervidissima mente di Kirby, tant'è che fa ancora orgogliosamente parte del DC Universe, essendone anzi uno dei cardini negativi.



Intorno al su descritto, e apparentemente semplice, concetto di base Jack Kirby creò in poco tempo una miriade di situazioni e personaggi - non tutti egualmente riusciti, bisogna dire - che dovevano formare non solo un mondo compiuto, ma interagire in modo coerente con la continuity DC.
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Fu un'operazione concettualmente, oltre che lavorativamente, colossale (il Quarto Mondo contiene decine e decine di personaggi, ognuno/a con la sua strutturata e delineata personalità), ma che a livello commerciale non diede esattamente i frutti sperati e portò la casa editrice a cancellare le serie coinvolte prima che si giungesse alla fine naturale che Kirby aveva in mente.

Ciò non toglie che la maggior parte delle invenzioni di Jack Kirby in seno alla DC Comics fa ancora oggi parte integrante di quell'universo narrativo e offre continui stimoli, e ancora ne offrirà, agli autori in grado di maneggiare degnamente materiale così ricco. E ciò, soprattutto, non toglie che leggere quelle storie sia ancor oggi un'emozione che definire piacevole è un blando eufemismo.

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Nonnina Cara

Torniamo a questo primo volume dell'edizione definitiva della saga del Quarto Mondo, a queste quasi-quattrocento pagine di coloratissima follia psichedelica. Dalla prima all'ultima pagina del volume si percepisce un'atmosfera di creatività scatenata (con tutti gli eventuali rischi che ciò comporta) usata per raccontare storie che toccano vertici di deliziosa assurdità, tipicamente, esclusivamente kirbyana. Concetto difficile da spiegare, facilissimo da capire non appena si leggano poche pagine del volume.
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L'impressione è che l'Autore abbia voluto prendersi una rivincita, prima di tutto creativa, sulla Marvel, come se intendesse dimostrare di quale tipo di narrazione fosse capace, con pochissimi limiti, con molti confini varcati - sia come soggetto e storia che da un punto di vista grafico - che rendono tutt'oggi queste storie così dense e vorticose da poter risultare addirittura indigeste per stomaci troppo delicati. O troppo ordinati.

In poche pagine Kirby sventaglia una tale serie di trovate che la maggior parte degli altri autori non potrebbe immaginare neppure con tre o quattro vite a disposizione.
Pare banale dirlo, ma il Re era davvero avanti. Su tutti, o quasi.



il Black Racer
Nel concreto, come ho già detto, inventa dal nulla decine di personaggi, peraltro molto simbolici e, almeno nell'intenzione, potentemente iconici: con qualcuno (la maggior parte) riesce perfettamente nell'intento, tant'è che da allora abbiamo continuato a incontrare Darkseid, Desaad Nonnina Cara (due dei miei personaggi preferiti), Mister Miracle, Big Barda, i boomdotti, Apokolips, Metron, scatole madri e tanti altri. Molti concetti-chiave inventati e canonizzati da Kirby sono tutt'oggi in vigore.

Non tutto gli riesce alla perfezione, Kirby era pur sempre, almeno in parte, umano... Ad esempio il personaggio-concetto che rappresenta la Morte - il Black Racer - è una brutta scopiazzatura del ben più drammatico Silver Surfer; il Superman descritto da Kirby è un personaggio abbastanza scialbo, diverso da come lo conosciamo, forse più vicino alla concezione che di lui ha chi non lo ama molto (una sorta di stupidone grande e grosso, per ora nemmeno troppo forte). Insomma, non tutto è perfetto nel Quarto Mondo.


Ma nonostante le, poche, imperfezioni la lettura della saga è entusiasmante e comunque per ogni errore o personaggio non riuscito, ci sono dozzine di cose che funzionano alla perfezione e provocano totale godimento.

Le parole che mi vengono prepotentemente alla mente pensando/leggendo il Quarto Mondo di Jack Kirby sono "fantasia e creatività scatenate" e so bene di averle già ripetute più d'una volta in queste righe, ma insisto sul concetto perché secondo me qui sta l'essenza di queste storie. Siamo oltre il concetto di "normale storia a fumetti".
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Kirby osa (e vince) creando storie formate da un'esagerata quantità di azione, accadimenti che si susseguono senza soluzione di continuità intersecantisi mirabilmente l'uno all'altro, dinamismo parossistico, splash page gigantesche (sì, trascendono decisamente i limiti fisici della pagina e se un concetto simile vi risulta incomprensibile forse sarebbe ora vi dedicaste solo alle "graphic novels", e lasciaste perdere i fumetti), Avventura, macchinari e veicoli titanici, emozioni lisergiche, psichedelia, scoppi di energia cosmica, escapismo hardcore, puro Pop... il tutto per una delle case editrici all'epoca più reazionarie e conservatrici, nella quale fino al giorno prima uno dei severi dettami era "I nostri fumetti non devono somigliare a quelli di Jack Kirby!".
Non male come traguardo raggiunto da un unico autore.

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Non mi sogno nemmeno di accennare a una "trama", non ne sarei in grado data la complessità e il numero degli eventi! Si tratta di un'esperienza di lettura totalizzante, che può essere compiuta su molteplici livelli, altamente simbolica e - finalmente - dannatamente divertente, per chi ci si vuole immergere ...E stiamo parlando solo del primo di quattro volumi!
Due caratteristiche tecniche due: ottima rilegatura, ottima carta, colori brillanti, stampa perfetta, introduzione di Grant Morrison, outro di Mark Evanier. Prezzo adeguato.
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Per chi "già sa": ben ritrovati fratelli e sorelle!
Per chi ancora deve provare: coraggio, e beati/e voi!

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Orlando Furioso (Febbraio 2013)
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."[Jack Kirby] Viveva e pensava in una dimensione leggermente avanti alla nostra, a volte di qualche minuto, altre volte di anni,  tanto da risultare totalmente e magnificamente fuori sincrono con tutti noi."
(Mark Evanier)

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p.s. Tutte le immagini qui riprodotte sono prese dalla Rete, in quanto per dimensioni il volumone faceva fatica ad "entrare" nello scanner...

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