domenica 6 giugno 2021

DORORO, di Osamu Tezuka

 Posted: 10 Mar 2013 01:51 PM PDT

Dororo

di Osamu Tezuka

n. 1 di 4


bross. + sovracopertina
200 pp. b/n

prima edizione in Giappone: 1967


€ 6,95

RW - Goen


 



A quali demoniache macchinazioni, a quali abissi di meschinità morale può portare la brama di potere?
Lord Daigo non pone alcun limite alla propria malvagità e per ottenere il potere e conquistare così tutto il Giappone non esita a promettere agli orrendi quarantotto Demoni del Tempietto dell'Inferno, quarantotto parti del suo figlioletto, che proprio quella notte sua moglie sta dando alla luce.

"Occhi, orecchie, bocca, mani... ciascuno di voi quarantotto potrà prendersi una parte del corpo di mio figlio. Accettate?"




Con questa macabra, inumana introduzione Osamu Tezuka (1928 - 1989, chiamato in Giappone, e non a torto, manga no kamisama, ossia "dio dei manga") comincia la storia di Hyakkimaru, un giovanetto perseguitato dai demoni, dotato di forza e agilità straordinarie, nonostante sia... cieco, sordo, muto e i suoi arti siano delle protesi artificiali, per quanto potenti e micidiali, e di Dororo, un "bastardello", ladro, imbroglione, dispettoso, un "piccolo demonio" che Hyakkimaru salva da morte certa.


Il piccolo Dororo intende seguire Hyakkimaru nelle sue peregrinazioni, apparentemente per avidità e in attesa di perseguire il suo scopo di ladruncolo, ma il giovane non è d'accordo e per dissuadere il piccolo, gli narra la sua incredibile, e macabrissima storia. O almeno, gli narra la parte della sua storia di cui è a conoscenza. Una storia triste, macabra, tragica e pericolosa ma, incredibilmente, anche piena di affetto.

Una delle caratteristiche di Osamu Tezuka era infatti quella di mescolare sapientemente, nelle sue storie, elementi in assoluta contraddizione tra loro (un po' come accade nella vita reale...), come appunto orrore e amore, e di renderle meravigliosamente intellegibili in un affresco coerente e narrativamente perfetto.

Una lunga parte del manga è dunque dedicata al racconto dell'infanzia di Hyakkimaru, di come abbia  ottenuto le sue incredibili protesi e dei suoi primi contatti col mondo e coi demoni che lo perseguitano. Quindi l'avventura continua: Dororo e Hyakkimaru affronteranno orribili creature, fino alla sorpresa che attende, nelle ultimissime pagine, i due giovani protagonisti.



Dororo e Hyakkimaru
.
Nonostante lo stile di disegno grazioso e "arrotondato" - e come sempre tecnicamente impeccabile - il manga comincia subito con un bagno di sangue e lungo le pagine del racconto non mancano, anzi abbondano, i particolari macabri e, si direbbe oggi, splatter. Un'altra, questa, delle meravigliose "contraddizioni risolte"  presenti in tutti i manga di Tezuka, anche se può far domandare, per lo meno qui da noi e oggi, a quale genere di lettori/lettrici fosse originariamente rivolto il manga.


La caratterizzazione sia grafica che psicologica di Hyakkimaru, il vero protagonista di questo primo numero del manga, è tanto ardita, e perturbante, quanto affascinante: senza timore di spoiler, al lettore (ma non al protagonista) è immediatamente evidente che il giovanetto è il devastato e maledetto figlio del malvagissimo Lord Daigo.

Le disabilità di Hyakkimaru, descritte senza pietà alcuna sin nei minimi particolari, e la loro temporanea "risoluzione" magico-chirurgica da parte di un padre acquisito, fanno di lui una figura tragica  e cupa che ricorda la "versione horror" di , un altro personaggio per altro già protagonista di un manga di Tezuka: Pinocchio. 

Come in quasi ogni manga di Tezuka, anche qui sono presenti momenti di metafumetto: auto rappresentazioni dell'Autore, barlumi di consapevolezza dei personaggi di essere "all'interno di un manga", citazione esplicita di generi e personaggi di altri manga, viene persino citato Shigeru Mizuki, senza che tutto ciò infici minimamente la scorrevolezza e la gradevolezza della lettura.
"Dio dei manga" non a caso!



.
Un'altra prova, se mai ce ne fosse bisogno, della bravura del maestro Tezuka si può trovare nel fatto che un manga pubblicato per la prima volta ben 46 anni fa mantenga una freschezza straordinaria (dà, insomma, l'impressione opposta a quella di un "manga datato"!) e una generale "atemporalità" che, per lo meno in questo primo volume, non consente di "datare" con precisione l'ambientazione del racconto.


Un racconto, infine, meravigliosamente fantastico nel quale splendidi disegni narrano in modo pieno e realizzato azione, orrore, avventura, amore, disperazione, donando a chi legge una vasta gamma di emozioni.

Tezuka, oltre ad aver letteralmente inventato alcuni generi di manga, era capace di trascenderli tutti per creare ciò che voleva senza limitazioni o barriere.
Un manga imperdibile per due fondamentali motivi: è di Osamu Tezuka, è un ottimo manga.

Un'unica critica a questa edizione italiana: le onomatopee tradotte. Personalmente avrei preferito fossero lasciate in originale con eventuale nota/e a fondo pagina o nello spazio tra le vignette. La traduzione delle onomatopee in qualche vignetta modifica un po' troppo la stessa o addirittura la tavola.


Orlando Furioso (Marzo 2013)



Osamu Tezuka